La Bienal de Arte Paiz ha scelto il critico d’arte italiano Eugenio Viola come curatore dell’edizione 2025. La ventiquattresima edizione della biennale si svolgerà a Città del Guatemala e Antigua tra il novembre 2025 e il febbraio 2026. Viola, specializzato in performance art e «poetica corporea», ha curato più di 100 mostre in tutto il mondo. Tra queste, «The Abramović Method» (2012) al PAC-Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e due padiglioni nazionali alla Biennale di Venezia: quello estone nel 2015 e quello italiano nel 2022. Attualmente è direttore artistico del Museo d’Arte Moderna di Bogotà (Mambo), dove ha curato le prime mostre museali in Colombia di artisti come Alexander Apóstol, Ana Gallardo, Dor Guez, Voluspa Jarpa e Naufus Ramírez-Figueroa.
«Immagino un progetto polifonico, inclusivo e partecipativo», ha specificato Viola in una dichiarazione sui suoi piani per la biennale. «Risuonerà con la complessa rete di lingue, religioni, culture e prospettive storiche che danno forma alla nostra società globalizzata, impegnandosi al contempo con il ricco e multiculturale ecosistema artistico del Guatemala, che ho già avuto il privilegio di sperimentare nel corso della mia carriera». Prima di passare al Mambo, Viola è stato curatore presso il Perth Institute of Contemporary Arts, in Australia. In precedenza, ha lavorato al Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina (Madre) di Napoli, dove ha curato le prime mostre museali italiane di Boris Mikhailov e Francis Alÿs e ha organizzato un progetto site-specific di Daniel Buren. La Bienal de Arte Paiz è stata inaugurata nel 1978 ed è la più grande mostra d’arte contemporanea dell’America Centrale. È anche la sesta biennale più antica del mondo e la seconda più antica dell’America Latina (dopo quella di San Paolo).