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Nel museo della sua città natale, a lui dedicato, l’artista tedesco è soggetto di 150 scatti realizzati da grandi fotografi, da Henri Cartier-Bresson a Irving Penn
- Francesca Petretto
- 28 ottobre 2022
- 00’minuti di lettura


«Max Ernst con cavallo a dondolo» (1938) di autore ignoto
I ritratti fotografici di Max Ernst
Nel museo della sua città natale, a lui dedicato, l’artista tedesco è soggetto di 150 scatti realizzati da grandi fotografi, da Henri Cartier-Bresson a Irving Penn
- Francesca Petretto
- 28 ottobre 2022
- 00’minuti di lettura
Francesca Petretto
Leggi i suoi articoliAl Max Ernst Museum si apre «Immagine. Max Ernst nella fotografia» (dal 30 ottobre al 12 febbraio), una mostra dedicata al rapporto tra l’artista e il mezzo fotografico, non come autore ma come soggetto.
Il pittore e scultore tedesco, francese d’adozione, condivide infatti con Picasso e Warhol la palma di artista più fotografato del XX secolo. 150 immagini della collezione del Museo (scattate, tra gli altri, da Berenice Abbott, Henri Cartier-Bresson, Robert Lebeck, Lee Miller, Irving Penn, Dorothea Tanning e Man Ray), raccontano il carattere sfaccettato e la sfolgorante carriera artistica di un uomo che si mantenne in costante contatto, per amicizia e lavoro, con le più grandi personalità del suo tempo.
Sono istantanee che ritraggono scene di vita quotidiana, eventi mondani o allestimenti di mostre, spesso in compagnia di amici e delle innumerevoli amanti. Si apre così una biografia per immagini che racconta le esperienze personali di Ernst: da soldato sul fronte della prima guerra mondiale a esule negli Stati Uniti nel 1941.
Fu spettatore degli sconvolgimenti storici e sociali del suo tempo, grande viaggiatore (da Colonia a Parigi, dalla Francia agli Stati Uniti e poi di nuovo in Europa) e viveur dalle molte relazioni sentimentali con artiste e donne del mondo dell’arte (da Meret Oppenheim a Marie-Berthe Aurenche, da Leonora Carrington a Peggy Guggenheim e Dorothea Tanning).

«Max Ernst con cavallo a dondolo» (1938) di autore ignoto