
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
RA Fotografia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a Milano
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
RA Fotografia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a MilanoVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
L’allestimento al Museo delle Cappuccine è suddiviso in quattro sezioni, cioè acqua, aria, terra e sogno
- Stefano Luppi
- 15 dicembre 2022
- 00’minuti di lettura


«Tagliata di Cervia» (1985), di Guido Guidi. Cortesia dell’artista
I temi e gli stili del paesaggio nel XX secolo
L’allestimento al Museo delle Cappuccine è suddiviso in quattro sezioni, cioè acqua, aria, terra e sogno
- Stefano Luppi
- 15 dicembre 2022
- 00’minuti di lettura
Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliIl grande scrittore trevigiano Giovanni Comisso (1895-1969) si è espresso più volte sul tema del paesaggio. «Io vivo di paesaggio, riconosco in esso la fonte del mio sangue. Penetra per i miei occhi e mi incrementa di forza. Forse la ragione dei miei viaggi per il mondo non è stata altro che una ricerca di paesaggi, i quali funzionavano come potenti richiami» e ancora «Nel paesaggio è il primo segno delle mani di Dio e giustifico certi esseri sensibili che nel mezzo dei paesaggi più belli attestano d’aver veduto l’apparizione della divinità. L’altro segno è l’uomo, ma l’uomo si forma e cresce in rapporto al paesaggio: è uno specchio del paesaggio». Naturalmente dire «paesaggio» in ambito di arti visive significa aprire un gigantesco comparto ovviamente impossibile da «possedere» per intero, lo si può fare solo per singole aree o periodi storici.
Un approccio di questo tipo è ora visibile a Bagnacavallo, al Museo delle Cappuccine dove fino al 5 marzo è visitabile «Il paesaggio. Sentieri battuti e nuove prospettive», a cura di Davide Caroli, appuntamento espositivo suddiviso in sezioni dedicate all’arte del XX secolo con questo soggetto, all’acqua, all’aria, alla terra e al sogno che compongono un percorso non cronologico ma tematico e stilistico.
I caratteri della esposizione li riassume Caroli: «Questa mostra si innesta nella programmazione triennale del nostro territorio, dedicata fino 2024 al paesaggio. Qui analizziamo dal punto di vista visivo le due declinazioni scelte per il 22 e l’anno appena iniziato, ossia il paesaggio naturale e il paesaggio urbano, dando rilievo a temi come l’ecologia, l’ecologismo, lo sviluppo sostenibile, il cambiamento climatico, la tutela dell’ambiente e le mutazioni climatiche».
Sono presenti in mostra lavori di Carlo Carrà, William Congdon, Giorgio Morandi, Ennio Morlotti, Mario Schifano, Mario Sironi insieme a Ermes Bajoni, Luca Barberini, Ettore Frani, Guido Guidi, Virgilio Guidi, Federica Giulianini, Roberto Pagnani, Marco Palmieri, Marina Paris, Armando Pizzinato, Paola Babini, Giulia dall’Olio, Massimiliano Fabbri, Andrea Francolino, Takako Hirai, Ernesto Treccani, Giorgia Sever, Andrea Chiesi, Josè D’apice, Eron, Filippo Farneti, Enrico Lombardi, Giuseppe Maestri, Enrico Minguzzi, Enzo Morelli, Mattia Moreni, Marco Neri, Massimo Pulini, Giulio Ruffini, Salvo, Tono Zancanaro, Carlo Zauli, Tato e un dipinto di Fabio Giampietro.

«Tagliata di Cervia» (1985), di Guido Guidi. Cortesia dell’artista