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Al Louvre, al Centre Pompidou e a Versailles triplice omaggio all’artista della memoria scomparso lo scorso luglio
- Luana De Micco
- 08 dicembre 2021
- 00’minuti di lettura


Christian Boltanski © Juan García - Institut Valencià
Il Cuore di Boltanski batte ancora
Al Louvre, al Centre Pompidou e a Versailles triplice omaggio all’artista della memoria scomparso lo scorso luglio
- Luana De Micco
- 08 dicembre 2021
- 00’minuti di lettura
Luana De Micco
Leggi i suoi articoliTre grandi istituzioni museali parigine, il Louvre, il Centre Pompidou e la Reggia di Versailles, rendono omaggio a Christian Boltanski, l’artista della memoria, morto il 14 luglio scorso a Parigi a 76 anni.
Il Louvre ha installato nella Grande Galerie, fino al 10 gennaio 2022, «Gli archivi di Christian Boltanski 1965-1988» (del 1989), opera monumentale, sorta di memoriale personale composto da oltre 600 scatole di metallo arrugginite piene di duemila fotografie e documenti sulla sua vita, prestata dal Musée d’art moderne del Centre Pompidou. È la terza volta che il Louvre ospita i lavori dell’artista, uno dei massimi esponenti dell’arte del nostro tempo, segnato in profondità dall’orrore della Shoah; nel 2004, nell’ambito della rassegna «Contrepoint», era stato chiamato a rileggere le collezioni del museo parigino.
Il Centre Pompidou, che aveva dedicato un’ampia retrospettiva a Boltanski nel 2020, curata dallo stesso artista, ha riallestito, fino al 13 aprile 2022, tre sale della sua esposizione permanente, dove ha riunito una selezione di opere, dal 1968 al 2021, tra cui «La Vita impossibile di C.B.» (2001), installazione composta da 20 vetrine illuminate con foto e documenti personali, e «Cuore» (2005), una lampadina che si accende e si spegne al ritmo dei battiti del cuore dell’artista.
A ottobre il Centre Pompidou, in collaborazione con l’Opéra Comique aveva anche proposto «Fosse», un’opera lirica realizzata da Boltanski, Jean Kalman e Franck Krawczyk nel 2020. Fino al 6 novembre inoltre è stata allestita a Versailles, nella Cappella reale, di recente riaperta dopo il restauro, l’opera sonora «L’orologio parlante» (2003), una voce che scandisce lo scorrere del tempo, creata nel 2009 per la cripta della Cattedrale di Salisburgo.

Christian Boltanski © Juan García - Institut Valencià