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Il Metropolitan Museum of Art espone oltre 100 opere tra cui dipinti, sculture, capolavori di oreficeria e tessuti, attinenti all’ambito pubblico e privato nella prima metà del ’300
- Elena Franzoia
- 11 ottobre 2024
- 00’minuti di lettura


«Cristo e la Samaritana» dalla pala «Maestà» di Duccio di Buoninsegna, dipinta per la Cattedrale di Siena e smembrata nel ’700 (particolare)
© Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid
Il Gotico senese atterra a New York
Il Metropolitan Museum of Art espone oltre 100 opere tra cui dipinti, sculture, capolavori di oreficeria e tessuti, attinenti all’ambito pubblico e privato nella prima metà del ’300
- Elena Franzoia
- 11 ottobre 2024
- 00’minuti di lettura
Elena Franzoia
Leggi i suoi articoliRealizzata con la National Gallery di Londra, che la ospiterà dall’8 marzo 2025, «Siena: la nascita della pittura, 1300-1350» è la prima mostra americana a focalizzarsi sul Gotico senese antecedente la peste nera. Dal 13 ottobre al 26 gennaio il Metropolitan Museum of Art espone infatti oltre 100 opere tra cui dipinti, sculture, capolavori di oreficeria e tessuti, attinenti all’ambito pubblico e privato. Curata da Stephan Wolohojian per il Met, Laura Llewellyn per la National Gallery e Caroline Campbell, direttrice della National Gallery of Ireland, la mostra approfondisce, fanno sapere i curatori, «un momento straordinario agli albori del Rinascimento italiano. Per quanto spetti solitamente a Firenze la designazione di centro principale del Rinascimento, questa mostra offre una rilettura dell’importanza di Siena, dalla profonda influenza di Duccio su una nuova generazione di pittori allo sviluppo di pale d’altare narrative, alla diffusione di stili artistici fuori dai confini italiani». «Il peculiare linguaggio artistico di Duccio, dei fratelli Lorenzetti, di Simone Martini e dei loro contemporanei, precisa Wolohojian, ha ribaltato il corso della pittura europea. Prendendo in esame il loro audace lavoro tracciamo la germinazione di molte delle idee basilari di artisti operanti nei secoli successivi».
Tra i capolavori più significativi si segnalano la «Madonna Stoclet» di Duccio di Buoninsegna oggi al Met, l’«Annunciazione» di Ambrogio Lorenzetti della Pinacoteca Nazionale di Siena ed eccezionali ricomposizioni di complessi pittorici smembrati. Spicca la riunione di numerosi pannelli superstiti, provenienti da Londra e Madrid, della monumentale «Maestà» di Duccio, dipinta per la Cattedrale di Siena e smembrata nel ’700, prima pala d’altare bifacciale della pittura occidentale all’origine di un fondamentale cambiamento anche sul piano narrativo. Altra eccezionale riunificazione è quella del «Polittico Orsini» di Simone Martini, opera pieghevole destinata alla devozione privata probabilmente dipinta per il cardinale Napoleone Orsini, oggi divisa tra il Louvre di Parigi, il Kmska di Anversa e la Gemäldegalerie di Berlino.

«Madonna del Latte» (1330 ca) di Ambrogio Lorenzetti, Museo Diocesano di Siena