«Salomè» (1897) di Alphonse Mucha (particolare)

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«Salomè» (1897) di Alphonse Mucha (particolare)

Il Museo Internazionale della Grafica riapre con la Belle Époque

Creato dallo storico dell’arte Giuseppe Appella, il Mig di Castronuovo di Sant’Andrea è ospitato nelle sale di Palazzo Marchesale

Il Mig, Museo Internazionale della Grafica di Castronuovo di Sant’Andrea (Pz), voluto e animato dallo storico dell’arte Giuseppe Appella, nato nel paese lucano, il 7 novembre riapre nelle sale di Palazzo Marchesale, sede del nuovo polo museale costituito, oltre che dalle collezioni del Mig, anche dai circa 80mila volumi della Biblioteca Comunale «Alessandro Appella» (in cui è confluito anche l’Archivio della Scuola di New York «Ellen Russotto»), dagli atelier calcografici «Guido Strazza» e «Giulia Napoleone», da quello litografico «Kengiro Azuma», dal Museo Internazionale del Presepio «Vanni Scheiwiller», con oltre 250 presepi provenienti da tutto il mondo, dal «Museo della vita e delle opere di S. Andrea Avellino» e dalla «Piazza Civiltà Contadina» con opere, tra gli altri, di Pietro Consagra, Josè Ortega, Bruno ConteMino Maccari, tutti frequentatori di Castronuovo. «Aprire il Polo di Castronuovo ha comportato un grande impegno, che tende a scalzare il concetto di periferia, ancora presente in tanti giovani, e la necessità di un ritorno nei nostri paesi di chi è andato via da bambino, per restituire quanto ha appreso o raggiunto nel corso della propria vita, spiega Appella. Se si vuol crescere bisogna affidarsi alla competenza e questa si raggiunge dopo vasti studi e molti chilometri di musei nelle gambe. L’autoreferenzialità è solo segno di stupidità. Un paese, oggi, può diventare il centro del mondo. Certo non con gli inutili attrattori. La cultura, e l’arte in primis, sono la migliore difesa dell’ambiente che costituisce, in Lucania, la sua più grande ricchezza». 

Il Mig, nato nel 2011, ha realizzato oltre 60 mostre dedicate alla produzione incisoria di artisti quali Daumier, Degas, Matisse, Miró, Picasso, Calder, Dubuffet e Sol LeWitt. In occasione del nuovo allestimento viene inaugurata la mostra «L’Estampe Moderne e i messaggi per il nuovo secolo» (fino al 31 gennaio 2025) che celebra la rivista espressione della cultura della Belle Époque, curata da Henri Piazza e Charles Masson e pubblicata dalla «Imprimerie Champenois» di Parigi. «L’Estampe Moderne» diffuse la conoscenza e il mercato della litografia a colori rivolgendosi a un ampio pubblico e inserendosi nel solco di altre riviste dell’epoca, come «Le Rire», «L’épreuve», «L’Assiette au Beurre» e «Les Maitres de l’affiche». 

Gli artisti che pubblicarono le loro opere furono 98, tra i quali Eugène Grasset, Henri Fantin-Latour, René Ménard, Alfredo Müller, Puvis de Chavannes, ma anche artiste come Camille Bellanger, Louise Catherine Breslau, Marguerite Delorme, Jeanne Granès e Jeanne Jacquemin. Tra tutti spicca la figura di Alphonse Mucha che curò le copertine dei 24 numeri pubblicati da maggio 1897 ad aprile 1899 e che all’interno raccoglievano quattro litografie timbrate a secco, con in omaggio, ogni sei mesi, una litografia gratuita denominata le «planches de prime». Già denso il programma espositivo del Mig nel 2025, con le mostre dedicate a Jacques Villon, Giacomo Manzù, Franco Fanelli e alla grafica dei biglietti augurali del XX secolo.

«Ritmo lucano» (1983) di Pietro Consagra, Piazza della Civiltà Contadina

Fiorella Fiore, 05 novembre 2024 | © Riproduzione riservata

Il Museo Internazionale della Grafica riapre con la Belle Époque | Fiorella Fiore

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