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Un percorso alla G.a.m. Galleria d’arte Maggiore evidenzia alcune rappresentazioni della figura umana che hanno fatto storia
- Stefano Luppi
- 23 agosto 2023
- 00’minuti di lettura


«Man losing his head and hat» di Allen Jones (1988, particolare). Foto: G.a.m. Bologna
Il corpo nel Novecento
Un percorso alla G.a.m. Galleria d’arte Maggiore evidenzia alcune rappresentazioni della figura umana che hanno fatto storia
- Stefano Luppi
- 23 agosto 2023
- 00’minuti di lettura
Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliChe il corpo abbia avuto sempre un ruolo centrale nella riflessione artistica, al di là di forme espressive specifiche come la Body art e degli stessi atti performativi, è indubitabile (si pensi a rassegne come «Useless Bodies?» di Elmgreen & Dragset alla Fondazione Prada o a «Corpus Domini» a Palazzo Reale di Milano). Un ulteriore contributo all’argomento lo offre la mostra «The Body shape: la forma del corpo. Da Giorgio De Chirico ad Allen Jones, da Paul Delvaux a Louise Nevelson» ospitata fino al 22 ottobre alla G.a.m. Galleria d’arte Maggiore e curata da Alessia Calarota.
L’appuntamento, che enumera 16 opere tra dipinti e sculture, oltre agli autori citati nel titolo, chiama in causa anche Massimo Campigli, Sandro Chia, Giacomo Manzù, Roberto Sebastian Matta, Mattia Moreni, Pablo Picasso e Gino Severini. L’obiettivo è di analizzare come alcuni artisti nel corso del secolo scorso, epoca che non a caso ha visto nascere il fenomeno del «divismo», abbiano rappresentato la figura umana, alterandola, sezionandola, talora trattandola pure con una certa ironia.
Il percorso parte da un dipinto di Picasso del 1904 e giunge, con Jones e la Pop Art britannica, a lambire i Sessanta per poi toccare i decenni successivi. Spiccano, tra gli altri, un dipinto cubo-futurista, «La danza dell’orso» (1912), di Severini, un manichino metafisico di De Chirico e raffigurazioni femminili surreali di Delvaux, ispirate alla statuaria greco-romana. Non mancano lavori in gesso, terracotta e ceramica di Louise Nevelson, presentati nel 1997 dai fondatori della galleria, Franco e Roberta Calarota, al MiC di Faenza.

«Man losing his head and hat» di Allen Jones (1988, particolare). Foto: G.a.m. Bologna