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Roy Lichtenstein e i protagonisti del Pop art alla Fondazione Magnani Rocca
- Stefano Luppi
- 04 settembre 2018
- 00’minuti di lettura


Roy Lichtenstein, «Little Aloha», particolare, 1962, acrilico su tela. Foto: Robert McKeever © Estate of Roy Lichtenstein-SIAE 2018
«Il peggior artista americano»
Roy Lichtenstein e i protagonisti del Pop art alla Fondazione Magnani Rocca
- Stefano Luppi
- 04 settembre 2018
- 00’minuti di lettura
Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliLa Fondazione Magnani Rocca organizza la retrospettiva «Roy Lichtenstein e la Pop art americana», aperta dall’8 settembre al 9 dicembre (catalogo Silvana Editoriale).
L’esposizione, a cura di Walter Guadagnini e Stefano Roffi, riunisce ottanta opere tra dipinti e grafica dell’artista americano (1923-97) e di altri protagonisti della Pop art. Nei primi anni Sessanta, quando espose le prime opere ispirate al mondo dei fumetti da Leo Castelli, Lichtenstein venne definito dalla rivista «Life» «il peggior artista degli Usa».
La mostra prende il via dalle celeberrime opere che ingigantivano frammenti dei «comics» o guardavano all’iconografia pubblicitaria, analizzando la stagione iniziale tra il 1960 e il 1965. I suoi lavori, tra cui i dipinti «Little Aloha» (1962) e «Ball of Twine» (1963) e le serie grafiche «Crying Girl» (1963) e «Sweet Dreams, Baby» (1965), sono messi a confronto con quelli di Warhol, Indiana, D’Arcangelo, Wesselmann, Ramos, Rosenquist e altri.
Non mancano le serie degli anni Settanta «Paesaggi» e «Fregi», nelle quali dal dato reale si passa alla massima astrazione favorita anche dall’utilizzo di materiali plastici. A fianco, altre produzioni che illustrano le complesse messe in scena della realtà cui giunge Lichtenstein, anche «cannibalizzando» la storia dell’arte: è il caso di «Girl with Tear» (1977).
La rassegna si conclude con fotografie di Ugo Mulas e Aurelio Amendola che ritraggono l’artista in diverse fasi della vita.

Roy Lichtenstein, «Little Aloha», particolare, 1962, acrilico su tela. Foto: Robert McKeever © Estate of Roy Lichtenstein-SIAE 2018