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Un’opera di Federico Tosi

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Un’opera di Federico Tosi

Il visionario Federico Tosi a Fermo

A Palazzo dei Priori, tra i resti della chiesa di San Martino, la personale dell’artista milanese promossa da Karussell

Maria Letizia Paiato

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Promossa da Karussell, progetto di diffusione dell’arte contemporanea, da anni attivo nella valorizzazione del patrimonio del territorio delle Marche meridionali, «Tips and Thunders» (7 dicembre-15 gennaio 2026) è la personale di Federico Tosi a cura di Matilde Galletti, appositamente pensata per gli spazi di Palazzo dei Priori di Fermo, che conserva al suo interno i resti dell’antica chiesa di San Martino, sopra cui fu costruito alla fine del XIII secolo. In questo affascinante contesto, l’arte di Tosi (Milano, 1988) arriva come un’esperienza disarmante, creando visioni contrastanti e potenti, capaci di generare profonde riflessioni e narrazioni pregne di significato. Allo stesso tempo c’è anche un silenzioso invito allo spettatore ad allenare lo sguardo, fino a comprendere come la contemporaneità sia insita al nostro presente e in connessione al passato suo malgrado. 

In questi spazi, infatti, dove le solenni architetture convivono con elementi funzionali del palazzo, come pannelli elettrici e condutture ormai in disuso, Tosi occupa il luogo dando origine, come prassi nella sua poetica, a interventi dai materiali disparati che, con ironia e atteggiamento dissidente, creano inusuali contrasti. In questo caso Tosi propone le «Tips», letteralmente i consigli, dritte o trucchi, suggerimenti di chi ha esperienza o è così vecchio da aver visto e conosciuto molto, ma anche le mance che i bambini un tempo ricevevano dai nonni (ciò anche dai suoi ricordi d’infanzia), composizioni di piccole file verticali e traballanti di monetine che si fanno colonne, sculture in bronzo che affrontano concetti più ampi, intersecandosi con una critica sociale e contemporanea. «“Tips and thunders” racconta di un dolce accumularsi di ricordi, un obelisco di memoria. Racconta di una quiete che si crogiola nelle proprie paure, mentre il temporale imperversa senza fine», spiega l’artista. È il rumore dei tuoni, infatti, a fare da sottofondo a ciò che solo in apparenza sembra stabile, riportando il presente alla sua fragilità e alla dimensione nostalgica del passato il senso perduto della sicurezza.

Le opere di Tosi, afferma la curatrice Matilde Galletti, «hanno una spazialità complessa che non si risolve all’interno delle stesse, la cui lettura non si esaurisce nei confini plastici ma comporta anche il coinvolgimento di qualcosa che si trova all’esterno: proseguono oltre sé stesse chiedendo allo spettatore di entrare nel gioco. […] Come in un percorso da sogno lucido, in cui la scena è illuminata solo da isolati coni di luce, il riverbero del reale genera scritture fantastiche e surreali». L’iniziativa è sostenuta dal Comune di Fermo, da Savelli Ascensori, Banco Marchigiano e patrocinata da Fondazione Marche Cultura, Fondazione Italia Patria della Bellezza e l’Accademia Belle Arti Macerata.

Maria Letizia Paiato, 03 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

Il visionario Federico Tosi a Fermo | Maria Letizia Paiato

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