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Una veduta della mostra di Yinka Shonibare alla Fondation H di Antananarivo

Photo Fabio Thierry Andriamiarintsoa © Fondation H

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Una veduta della mostra di Yinka Shonibare alla Fondation H di Antananarivo

Photo Fabio Thierry Andriamiarintsoa © Fondation H

In Madagascar la prima personale africana di Yinka Shonibare

Nella mostra dell'artista britannico-nigeriano allestita alla Fondation H di Antananarivo «The African Library», l’installazione composta da 6mila libri, è al centro della scena

Gameli Hamelo

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Per la sua prima grande mostra personale nel continente africano l’artista britannico-nigeriano Yinka Shonibare (Londra, 1962) ha avuto carta bianca. «Safiotra [Hybridities]» alla Fondation H di Antananarivo, in Madagascar, dall’11 aprile al 28 febbraio 2026 include diverse sue sculture, come «Alien Woman on Flying Machine» (2011) e «Refugee Astronaut X» (2024), oltre ad alcune delle sue opere meno conosciute realizzate con trapunte.

Al centro della mostra è «The African Library» (2018), un’enorme installazione composta da circa 6mila libri avvolti nei caratteristici tessuti wax olandesi di Shonibare, che celebra figure chiave dell'Africa postcoloniale, come Nelson Mandela e il primo presidente del Ghana Kwame Nkrumah.

Oltre al suo lavoro, Shonibare cura anche una sezione della mostra che presenta opere di 19 artisti africani e della diaspora africana provenienti dalla collezione della Fondation H, tra cui El Anatsui, Amina Agueznay, Ibrahim Mahama e Billie Zangewa. Shonibare spiega di aver selezionato artisti che «estendono i confini dei materiali nell’arte».

Pur avendo già esposto le sue opere in mostre personali nel continente, tra cui quelle alla Goodman Gallery di Johannesburg e Città del Capo, per Shonibare questa è la prima volta che viene presentata una collezione così ampia. «Non è che non volessi una mostra di queste dimensioni, dice, solo che non avevo mai ricevuto l'invito per farlo». Date le sue origini nigeriane per lui, afferma, esporre le sue opere nel continente africano è «importante».

Shonibare racconta che una ventina d’anni fa era stato invitato da Bisi Silva, la curatrice nigeriana e fondatrice del Centre for Contemporary Art di Lagos scomparsa prematuramente nel 2019, a tenere una conferenza nella città nigeriana e a organizzare una mostra; all’epoca però non riuscirono a trovare «uno spazio adeguato» per ospitare una rassegna di tale portata. Da allora, però, gli spazi sono proliferati in tutto il continente. Tra questi figura anche la sua Guests Artists Space (G.A.S.) Foundation a Lagos, che ha collaborato con la Fondation H all’allestimento della mostra. Shonibare ha elogiato la fondazione di Antananarivo per il suo «forte sostegno agli artisti», motivo per cui questa partnership è stata «davvero una scelta ovvia».

Nell'ambito di questa collaborazione l’artista malgascio Joey Aresoa sarà in residenza a Lagos alla fine dell’anno .

Una veduta della mostra di Yinka Shonibare alla Fondation H di Antananarivo. Photo Fabio Thierry Andriamiarintsoa © Fondation H

Yinka Shonibare, «The African Library», 2018: l'’installazione è composta da 6mila libri rilegati, in tessuto di cotone «wax» olandese e impressioni in oro. Photo courtesy Goodman Gallery Collection Fondation H, Madagascar

Gameli Hamelo, 23 aprile 2025 | © Riproduzione riservata

In Madagascar la prima personale africana di Yinka Shonibare | Gameli Hamelo

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