«Grace» (2017) di Kathleen Jacobs (particolare)

Cortesia della Galerie Karsten Greve, Colonia/Parigi/St. Moritz. © Kathleen Jacobs. Foto: Lisa Vollmer

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«Grace» (2017) di Kathleen Jacobs (particolare)

Cortesia della Galerie Karsten Greve, Colonia/Parigi/St. Moritz. © Kathleen Jacobs. Foto: Lisa Vollmer

Kathleen Jacobs dipinge con la natura

La Galerie Karsten Greve di Colonia accoglie la prima personale dell’artista statunitense che realizza dipinti astratti in stretta relazione con gli elementi naturali e lo scorrere del tempo

La Galerie Karsten Greve di Colonia presenta dal 30 agosto al 2 novembre l’opera dell’artista statunitense Kathleen Jacobs (Aspen, Colorado, 1958) con quella che è di fatto la sua prima personale in Germania, «Kathleen Jacobs: Athos», a suggello di una nuova fruttuosa collaborazione. 

Formatasi al Pine Manor College Massachusetts prima, alla Scuola Politecnica di Design di Milano poi, Jacobs ha al suo attivo una lunga carriera segnata in particolar modo da un’esperienza di studio in Cina dove ha appreso l’arte della pittura tradizionale e della calligrafia, lavorando intensamente al disegno dei caratteri e sperimentando una grande varietà di materiali e tecniche per lo più poco diffuse nel mondo occidentale, fino al raggiungimento di una pratica artistica propria unica e ibrida dell’incontro di diverse culture. Risiedere e studiare in Cina l’ha naturalmente portata a sviluppare un approccio differente con la sua arte, profondamente radicato nei principi della filosofia del Taoismo, in particolar modo nella regola del «wei wu wei» («azione senza azione») il cui scopo è il mantenimento di un perfetto equilibrio con la natura: «Ho trascorso molti anni fuori a dipingere quadri e a fare xilografie. Dopo un po’ ho capito che avrei dovuto usare ciò che era fisicamente lì per realizzare l’opera... È stata un’esperienza interessante lavorare con gli alberi, le condizioni atmosferiche e il tempo per realizzare questi dipinti. Ho lasciato che la superficie parlasse da sola (...). Il mio lavoro nasce dalla collaborazione tra gli alberi, l’ambiente naturale e me stessa». 

Attraverso un processo creativo in stretta relazione con gli elementi naturali e lo scorrere del tempo, Jacobs crea dipinti astratti che offrono allo spettatore un’esperienza visiva fatta di più colori, quelli che utilizza direttamente nella sua composizione e quelli che, in un secondo momento, vi vengono impressi dalla natura. Servendosi della struttura superficiale degli alberi, stende intorno ai tronchi la tela e, con la tecnica del frottage ispirato alla stampa giapponese su blocchi di legno, vi trasferisce, con pigmenti e colori a olio, motivi e forme complesse. Il lungo processo artistico, quasi rituale, può durare fino a tre anni per ogni lavoro. La natura imprime infatti l’ultimo segno, la propria impronta. 

Dal momento che l’artista è anche un’appassionata pilota, i titoli delle sue opere, composti da 5 lettere maiuscole, sono dei codici che rappresentano le intersezioni sulle mappe del cielo dei punti fissi aeronautici utilizzati dagli aviatori. Il nome dell’opera «Athos», per esempio, che dà il titolo a questa mostra, non è altro che il frutto di un incrocio delle rotte che percorrono il Massachusetts. Desiderio dell’artista è di invogliare l’osservatore a scoprire il cielo, quintessenza delle connessioni presenti in natura, e a fluttuarvi liberamente con l’immaginazione.

L’artista Kathleen Jacobs al lavoro. Cortesia della Galerie Karsten Greve, Colonia/Parigi/St. Moritz. © Kathleen Jacobs. Foto: Lisa Vollmer

Francesca Petretto, 28 agosto 2024 | © Riproduzione riservata

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Kathleen Jacobs dipinge con la natura | Francesca Petretto

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