«Le suicide», 1886 ca, di Edouard Manet. © SIK-ISEA, Zurich (J.-P. Kuhn)

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«Le suicide», 1886 ca, di Edouard Manet. © SIK-ISEA, Zurich (J.-P. Kuhn)

La prima volta «francese» della collezione Bührle

Sessanta opere della raccolta svizzera in mostra al Musée Maillol

Una sessantina di capolavori della svizzera Collezione Bührle sono esposti al Musée Maillol dal 20 marzo al 21 luglio e per la prima volta in Francia. Parigi è una nuova tappa per i capolavori di Monet, Renoir, Cézanne, Van Gogh, Gauguin, Picasso e ancora Toulouse-Lautrec di un tour passato per la Fondation de l’Hermitage di Losanna nel 2017 e diversi musei del Giappone nel 2018, nell’attesa che le opere trovino il loro allestimento definitivo nella nuova ala del Kunsthaus di Zurigo, oggetto di lavori almeno fino al 2020.

L’industriale Emil Georg Bührle (1890-1956), arricchitosi durante la seconda guerra vendendo armi alla Germania, riunì la sua collezione d’arte impressionista e moderna sul finire della sua vita, tra il 1951 e il 1955, acquisendo capolavori come «Il seminatore con sole al tramonto» di Van Gogh (1888), il «Campo di papaveri a Vétheuil» di Monet (1879 ca), un «Nudo disteso» di Modigliani (1916) e il ritratto detto «La piccola Irene», di Renoir (1880).

Nel 1960 la moglie e i figli di Bührle crearono la Fondation Collection E.G. Bührle, con sede a Zurigo, alla quale lasciarono 167 dipinti e pastelli e 31 sculture. Cura la mostra parigina Lukas Gloor, direttore e conservatore della collezione.

«Le suicide», 1886 ca, di Edouard Manet. © SIK-ISEA, Zurich (J.-P. Kuhn)

Luana De Micco, 19 marzo 2019 | © Riproduzione riservata

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La prima volta «francese» della collezione Bührle | Luana De Micco

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