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Nicoletta Biglietti
Leggi i suoi articoliC’è un mare che non è soltanto un luogo geografico, ma un intreccio di connessioni, flussi e relazioni culturali. Il Mediterraneo, con la sua storia millenaria di commerci, migrazioni e incontri tra civiltà, unisce i popoli e, allo stesso tempo, traccia confini, separando culture, comunità e narrazioni. In questo spazio complesso prende vita «Mare Nexus», il progetto con cui Ieva Saudargaitė Douaihi ha vinto la prima edizione di SEEN/UNSEEN – One Artist Project, promosso dalla Saikalis Bay Foundation. L’inaugurazione è prevista per il 3 dicembre 2025, dalle 18.00 alle 21.00, presso CIRCOLO, Via della Spiga 48, Milano. Il progetto è presentato dalla galleria no/mad utopia di Beirut, nota per il suo impegno nelle pratiche artistiche transdisciplinari e cosmopolite.
Nata nel 1988, Ieva Saudargaitė Douaihi è un’artista transdisciplinare che opera tra fotografia, architettura e ricerca sui materiali. La sua pratica esplora paesaggi vernacolari, memorie collettive ed ecologie dimenticate, tracciando le relazioni tra natura, ambiente costruito ed esperienza umana. Ha studiato architettura presso la Lebanese American University di Byblos e l’École Spéciale d’Architecture di Parigi, e ha vissuto in Lituania, Emirati Arabi Uniti e Libano. Queste esperienze internazionali hanno profondamente influenzato la sua visione del Mediterraneo e delle connessioni culturali e materiali che lo attraversano, conferendole una sensibilità unica verso territori di confine, flussi migratori e relazioni invisibili che legano le comunità.
«Mare Nexus» propone una rilettura del Mediterraneo come sistema vivo e dinamico, in cui rotte commerciali, flussi migratori, mitologie e infrastrutture digitali si intrecciano in modi spesso invisibili. Sotto la superficie del mare scorrono cavi sottomarini che collegano continenti e culture, trasportando dati e comunicazioni in un mondo sempre più interconnesso e digitalizzato. Sopra le acque, Saudargaitė Douaihi traccia un atlante poetico di orizzonti condivisi, offrendo una visione del mare non solo come confine fisico, ma come spazio di relazioni culturali e scambi simbolici. Il progetto si sviluppa come cartografia materiale e al contempo come riflessione sulle infrastrutture contemporanee, sui dati, sulle distanze e sui legami che ci attraversano. In un’epoca di comunicazioni sempre più dematerializzate, l’artista restituisce corpo e presenza fisica al digitale, intrecciando origini tangibili, memorie culturali e reti invisibili che collegano persone, luoghi e storie. «Mare Nexus» invita lo spettatore a osservare ciò che normalmente sfugge alla percezione quotidiana: un mare vivo di connessioni, passaggi invisibili e storie condivise.
«Lavorando da Beirut», racconta l’artista, «il Mediterraneo appare al tempo stesso come un ponte e un confine. Questo progetto a Milano è un tentativo di riflettere su quella tensione — su cosa significhi condividere un mare che, al tempo stesso, ci separa». Proprio in questa prospettiva di dialogo tra culture e territori si inserisce l’azione della Saikalis Bay Foundation ETS, fondata nel 2024 da Nicole Saikalis e Matteo Bay. La Fondazione nasce dalla convinzione che l’arte sia uno spazio relazionale e un mezzo per costruire ponti tra luoghi, culture e persone. I fondatori, con esperienze tra Beirut, Parigi, Londra e Milano, considerano il collezionismo non solo come accumulo di opere, ma come impegno attivo a sostenere e amplificare le voci di chi crea. La Fondazione promuove l’arte contemporanea come strumento di dialogo, riflessione critica e ispirazione, sostenendo artisti sia emergenti sia affermati. La sua missione include pratiche artistiche cosmopolite, ricerche aperte e interconnesse, e scambi culturali che attraversano diverse geografie e visioni contemporanee, rafforzando la dimensione relazionale e internazionale dell’arte.
In questa cornice nasce SEEN/UNSEEN, lanciato nel 2025, che trasforma la Project Room di CIRCOLO in una piattaforma dedicata a mostre personali esplorando il Mediterraneo come spazio geografico, culturale e simbolico. L’open call invita le gallerie a proporre artisti il cui lavoro affronti le molteplici declinazioni del Mediterraneo attraverso memoria, ecologia ed esperienza vissuta. Ogni progetto mette in luce la complessità di questo mare come luogo di incontro, separazione e scambio, raccontando storie di territori condivisi e reti invisibili che collegano persone e culture in un dialogo costante tra passato, presente e futuro. Con «Mare Nexus» siamo chiamati a guardare ciò che ci sta davanti agli occhi ma spesso non notiamo: un mare che ha segnato il nostro passato e continua a influenzare il nostro futuro. È un mare fatto di connessioni profonde, rotte, flussi e relazioni invisibili che ci attraversano, e che allo stesso tempo, pur unendo, separa.