Laureato in Giurisprudenza, un percorso di studi teatrali, ha scelto poi la via della pittura, da autodidatta, ma con una grande competenza tecnica, ispirato ai classici. È Tarcisio Veloso, originario di Bahia in Brasile dov’è nato nel 1991, che dal 4 ottobre al 25 gennaio 2025 presenta da Atipografia la sua prima mostra personale europea. «Ho scelto un artista figurativo, spiega Elena Dal Molin, titolare dello spazio ricavato in una vecchia tipografia, che con la sua serietà, la lentezza di esecuzione e il suo linguaggio senza tempo, la sua abilità di creare profondità attraverso il sovrapporsi di diversi strati di velature, è in linea con le scelte astratte e concettuali perseguite finora».
«Olhares» («sguardi» in portoghese) è il titolo della mostra che comprende dieci dipinti a olio realizzati per l’occasione. «Sono ritratti di persone di diverse età, genere ed estrazione sociale, continua Dal Molin, che è anche curatrice della mostra con Alessandra Maria Venditti. Non solo esseri umani ma anche figure mitologiche o ibridi in un rimando barocco-rinascimentale, un confronto con la pittura classica che crea un ponte tra epoche diverse. I ritratti sono perlopiù dipinti su uno sfondo profondo e vuoto, i suoi personaggi sono di solito liberi da contesto o ambientazione, tutto è lasciato all’immaginazione. Sono immagini senza tempo, misteriose, intrise di un realismo delle espressioni umane e dei sentimenti che consente all’autore di fissare sulla tela la sua visione su questioni di genere, minoranze, religione. I suoi studi si riflettono nella teatralità delle sue opere».