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«Ría de Arousa, Spagna» (2022) di Luca Locatelli. © Luca Locatelli

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«Ría de Arousa, Spagna» (2022) di Luca Locatelli. © Luca Locatelli

Luca Locatelli, un mondo dove l’uomo non depreda la Natura è possibile

In anteprima mondiale le Gallerie d’Italia-Torino presentano l’indagine del fotografo lombardo che in due anni ha girato l’Europa raccogliendo esempi di una virtuosa economia circolare

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Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Due anni di viaggi attraverso l’Europa, alla ricerca delle esperienze più significative di economia circolare, sono la premessa da cui è scaturita la mostra «Luca Locatelli. The Circle» (dal 21 settembre al 18 febbraio 2024), curata per le Gallerie d’Italia-Torino da Elisa Medde con il supporto scientifico della Ellen MacArthur Foundation, la più importante fondazione a sostegno della Circular Economy, di cui Intesa Sanpaolo è, dal 2016, strategic partner.

Presentata in anteprima mondiale, l’indagine condotta da Luca Locatelli (Pavia, 1971, vincitore nel 2020 del World Press Photo-Environment Stories) documenta, attraverso oltre 100 fotografie e contributi video, numerose esperienze reali e replicabili di «Nature Based Solutions» (soluzioni basate sulla natura), tese a preservare o ripristinare gli ecosistemi naturali: pratiche fondate ora su tecnologie avveniristiche, ora invece su alto artigianato, o su modelli antichissimi.

Come spiega Locatelli a «Il Giornale dell’Arte», «esemplare è il caso della coltivazione di bivalvi (cozze, vongole e simili, Ndr) com’è praticata in Galizia dove, da
sempre, si posano nelle acque milioni di corde su cui crescono i mitili che, con la loro incredibile capacità filtrante, depurano le acque, mentre catturano
anche l’anidride carbonica presente nell’atmosfera, forniscono proteine in quantità e generano una ricca biodiversità. Mi piace dire che si tratta di un caso in cui la natura è utilizzata come “device” dall’uomo».

Ma non solo, continua Locatelli, «in Italia, regno di artigianato di grande qualità, molte realtà hanno riconvertito i processi classici in un’attività sostenibile. Macchinari dell’800 o del ’900, opportunamente trattati, diventano macchine “virtuose”. Come accade con la carta del catalogo della mostra, l’Alga Carta, prodotta da Favini (grazie a un proprio brevetto degli anni ’90) con le alghe che proliferavano nella Laguna di Venezia danneggiandone l’ecosistema».

Due esempi soltanto, dei molti documentati da Locatelli, che dimostrano la possibilità concreta di creare un mondo in cui l’uomo non depreda la Natura ma collabora nuovamente con essa.

«Ría de Arousa, Spagna» (2022) di Luca Locatelli. © Luca Locatelli

«Ice Cave-Vatnajökull, Islanda» (2022) di Luca Locatelli. © Luca Locatelli

«Reborn Jeans, Germania» (2022) di Luca Locatelli. © Luca Locatelli

Ada Masoero, 19 settembre 2023 | © Riproduzione riservata

Luca Locatelli, un mondo dove l’uomo non depreda la Natura è possibile | Ada Masoero

Luca Locatelli, un mondo dove l’uomo non depreda la Natura è possibile | Ada Masoero