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Installation view della mostra «Quando il cielo finisce»

Courtesy of Galleria Michela Rizzo

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Installation view della mostra «Quando il cielo finisce»

Courtesy of Galleria Michela Rizzo

Mastrovito riapre la Galleria Michela Rizzo a Palazzo Palumbo Fossati

Libri, migrazioni, memoria e omaggi agli artisti storici segnano il nuovo esordio veneziano della galleria

Bisogna «attraversare» un mare per entrare nella mostra con cui Andrea Mastrovito (Bergamo, 1978) inaugura il nuovo spazio espositivo della Galleria Michela Rizzo a Palazzo Palumbo Fossati di Venezia (San Marco 2597). Uno spazio che in realtà segna un ritorno della galleria nella sua sede originaria dopo una quindicina di anni dal suo trasferimento alla Giudecca dove Michela Rizzo chiude il suo percorso con la collettiva «Boulders», titolo ispirato a un’opera di Hamish Fulton, con le opere di alcuni degli artisti che hanno fatto parte del percorso della galleria (fino al 15 gennaio): oltre allo stesso Fulton, Matthew Attard, Ivan Barlafante, Michael Höpfner, Francesco Jodice, Ryts Monet, Maurizio Pellegrin, Cesare Pietroiusti, David Rickard, Antonio Rovaldi, Mariateresa Sartori, Claudio Tesser e Silvano Tessarollo. «Gli spazi degli ex birrifici alla Giudecca, che per anni sono stati “abitati” da artisti e professionisti dell’arte, spiega Michela Rizzo, sono stati al momento messi in vendita. Si è fatta strada un'ipotesi molto suggestiva per me, ossia tornare a Palazzo Palumbo Fossati, sede della galleria dal 2008 al 2014. È stato un piccolo miracolo trovare disponibile lo spazio. Ci portiamo dentro un bagaglio di cose meravigliose avvenute alla Giudecca e ritroviamo altrettanti ricordi di mostre fantastiche realizzate a Palumbo».
Nella nuova sede Mastrovito, che ha incassato ad aprile scorso la vittoria del concorso per realizzare l’opera «Agnus Dei» alla Sagrada Familia di Barcellona, lavora in riferimento alle opere di artisti storici della galleria, scegliendo quelli che sente più vicino al suo modo di operare, da Nanni Balestrini a Vito Acconci, in un omaggio ricco di complesse stratificazioni. Il mare da attraversare per accedere alla mostra, gesto carico di riferimenti che ritorna nelle cinque stanze in cui si svolge, è un mare di carta in realtà: è un’installazione di ottanta libri nelle cui 160 pagine di ciascuno è scomposta una grande foto di un mare mosso.

 

 

Installation view della mostra «Quando il cielo finisce». Courtesy of Galleria Michela Rizzo

Installation view della mostra «Quando il cielo finisce». courtesy of Galleria Michela Rizzo

I libri posti uno accanto all’altro ricostruiscono così quell’immagine fotografica con suggestivo illusionismo. In un punto di quel mare, una farfalla si posa pericolosamente sulla superficie increspata: è l’espressione di un’inquietudine, di un’incertezza che attraversa tutta l’esposizione. «La dedica è al tappeto che Fabio Mauri aveva posto al centro della sua ultima mostra, realizzata, poco prima di morire, proprio qui, in queste sale», spiega Mastrovito. «In un continuo rimando tra passato e presente, il mare, con i suoi risvolti drammatici legati alle migrazioni, ci conduce anche all’oggi». Il mare ritorna anche nell’opera che Mastrovito ha intitolato «La crociata dei bambini»: un gruppo di bambini armati e in atteggiamento di allerta su un’imbarcazione. «In tutte le cinque opere alle pareti di ogni stanza, opere in cui sono tornato alla pittura, i riferimenti si sovrappongono su più livelli», racconta ancora l’artista. «Al libro, come strumento di protezione e difesa, alla diseducazione al reale che era la tematica al centro della mia passata esposizione da Michela Rizzo, alle opere degli artisti storici della galleria. Queste affiorano, grazie all’incisione, un po’ come in un frottage, al di sotto delle immagini realizzate come una composizione di tasselli a intarsio in una stratificazione di tecniche sovrapposte». Anche il tema della rivolta, come quello del mare e del libro, attraversa l’esposizione: «rivolta e passione sono la risposta dell’uomo alla difficoltà del vivere, conclude Mastrovito, sono il tentativo di trovare una libertà con l’affermazione intima di sé stessi (i bambini), mentre i libri che abbiamo letto rappresentano le lotte dietro il nostro pensiero». Il percorso, dal titolo «Quando il cielo finisce» è visitabile sino al 7 febbraio.

Camilla Bertoni, 18 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

Mastrovito riapre la Galleria Michela Rizzo a Palazzo Palumbo Fossati | Camilla Bertoni

Mastrovito riapre la Galleria Michela Rizzo a Palazzo Palumbo Fossati | Camilla Bertoni