Jean-François Millet, «Il setacciatore» (particolare). Londra, National Gallery

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Jean-François Millet, «Il setacciatore» (particolare). Londra, National Gallery

Millet, pittore dei più poveri tra i poveri dell’800

Proveniente da una famiglia contadina della Normandia, l’artista francese, protagonista di una mostra alla National Gallery, fu ammirato da Vincent van Gogh è ispirò gli impressionisti e i post-impressionisti

Seminatori, taglialegna, pastorelle, sono i soggetti che hanno reso famoso l’artista francese Jean-Francois Millet (1814-75). In occasione del 150mo anniversario della sua morte, la mostra «Millet. Life on the Land» («Millet. Vita sulla terra»), in programma alla National Gallery di Londra dal 7 agosto al 19 ottobre 2025, è l’occasione per vedere alcuni dei dipinti e dei disegni più amati dell’artista francese.

Nato in Normandia da una famiglia contadina, Millet si trasferì nel villaggio di Barbizon nel 1849, dove mise al centro del suo lavoro le persone che passavano la vita a lavorare la terra, spesso i più poveri tra i poveri nella Francia dell’Ottocento. Conosceva queste persone e il suo approccio realistico e non sentimentale alla loro rappresentazione era totalmente nuovo nel panorama artistico francese.

Si veda il suo iconico «L'Angelus» (1857-59) del Musée d’Orsay di Parigi, un dipinto tipico del senso di dignità con cui l’artista rappresentava i lavoratori della sua epoca. Un marito e una moglie sono in piedi con la testa china. Illuminati da una luce filtrata quasi eterea, hanno smesso di lavorare nei campi per recitare la preghiera dell’Angelus. 

Ammirato e copiato da Vincent van Gogh, ha ispirato gli impressionisti e i post-impressionisti, tra cui Edgas Degas e Camille Pissarro. La sua combinazione di soggetti ed effetti di luce e tono ha fatto sì che la sua popolarità raggiungesse il culmine tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo.

Redazione, 10 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

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