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Una veduta della mostra «Mondinorabilia» presso La Crescentina-Laboratorio per l’Arte, a Fubine Monferrato (Al)

Photo © Francesca Condo

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Una veduta della mostra «Mondinorabilia» presso La Crescentina-Laboratorio per l’Arte, a Fubine Monferrato (Al)

Photo © Francesca Condo

Mondinorabilia: il mondo di Aldo Mondino

Alla Crescentina Laboratorio per l’arte di Fubine Monferrato una retrospettiva dell’artista torinese a vent’anni dalla sua scomparsa

Sanzia Milesi

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«Turbinoso come i suoi dervisci», così è stato definito Aldo Mondino, eclettico artista torinese (1938-2005). Artefice di una Pop art del tutto disallineata e fuori dagli schemi, poi superata in mille altre direzioni, abbracciando una moltitudine di stili, temi e materiali (tra cui anche quelli edili, come il linoleum o l’eraclite).

Un piemontese picaresco, un borghese ribelle che negli anni Sessanta mosse i primi passi nel mondo dell’arte a Parigi tra incisioni, mosaici e quadri «surrealisti», per poi rientrare in Italia, accolto da diverse gallerie e dal pubblico, con opere in odore di codici miniati e altre che gli valsero una multa per blasfemia. Il ritorno a Parigi e la Biennale di Venezia del 1976, e poi, ancora, le suggestioni orientali, nutrite da un viaggio in India nel 2000: dai tappeti ai ritratti di sultani presentati a New York, dalla corrida al palio di Siena, sino ai dervisci della Biennale di Venezia del 1993. Disegni, sculture, anche in vetro realizzate a Murano, fino ai cioccolatini, usati per comporre i suoi quadri.

«Una produzione così diversa, sia formalmente sia concettualmente, che per il pubblico è difficile credere sia la mano di un solo artista», sottolineava Ilaria Bonacossa, curatrice della retrospettiva a lui dedicata a Genova nel 2016, che fu anche occasione d’uscita del catalogo generale delle sue opere edito da Allemandi.

In tal senso, il mondo di Aldo Mondino è «Mondinorabilia»: questo è anche il titolo della retrospettiva che, a vent’anni dalla sua morte, gli dedica La Crescentina-Laboratorio per l’Arte, a Fubine Monferrato (Al) fino all’11 gennaio 2026, organizzata in collaborazione con l’Archivio Aldo Mondino e curata da Marzia Capannolo, «un’importante occasione di riscoperta della profonda relazione fra l’artista e il Monferrato», spiegano gli organizzatori. Così, da ottobre, iniziano le visite guidate alla sua storica casa-studio di Casazze, frazione di Altavilla (Al); mentre, all’NH Collection Piazza Carlina di Torino, è allestita una mostra di ritratti fotografici di Aldo Mondino realizzati da Fabrizio Garghetti.

È così che la Crescentina vuole ribadire il proprio legame con Aldo Mondino: la collezione include 27 sue opere, fra cui il grande tappeto orientale in mosaico realizzato nel 1988 per il fondale della piscina, e ora, presentate per la prima volta in mostra, tre nuove acquisizioni, ossia due tappeti del 1997 su eraclite e, in giardino, l’imponente scultura in bronzo «Iniziazione». E ancora, sei importanti lavori degli anni Settanta dedicati alla musica antiaccademica e sperimentale, come quella del compositore Éric Alfred Leslie Satie. La serie dei ritratti, tra cui l’acrilico su tela cerata «Renoir» (1993) e la sezione dedicata ai 101 autografi da lui acquistati negli anni parigini presso le botteghe antiquarie in Boulevard Saint-Germain. Sino alla grande installazione del trittico «Kew Gardens. Ritratto di Lord e Lady Cavendish (Serra)»: tre pannelli a olio su linoleum, vetro e ferro, presentati alla XIV Quadriennale di Roma del 2005, il giorno prima che, a Torino, morì per un infarto.

Photo © La Crescentina

Sanzia Milesi, 10 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

Mondinorabilia: il mondo di Aldo Mondino | Sanzia Milesi

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