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«Sulla loro pelle» (2023) di Loredana Longo

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«Sulla loro pelle» (2023) di Loredana Longo

Mostra con danno per Loredana Longo

La sera dell'inaugurazione a Marsala una delle opere più rappresentative dell’artista catanese, nota per la sua «estetica della distruzione», ha subito un duro colpo

Monica Trigona

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Al Convento del Carmine di Marsala ha aperto sabato scorso, primo luglio, una mostra che illustra gli ultimi 20 anni di attività di Loredana Longo dal titolo «Resta, esisti, resisti, stay, exist, resist». L’artista catanese, durante la serata inaugurale è stata protagonista di una toccante performance, «Sulla loro pelle», in cui ha letteralmente liberato tre giovani da una massa di cemento che bloccava loro gli arti inferiori rendendone impossibile il movimento.

Ispirata da temi attuali quali le migrazioni forzate da guerre e razzismo e la violenza sulle donne, l’azione condotta dinanzi ad un pubblico curioso era strettamente legata all’omonima opera site specific concepita per il chiostro del convento: tra le arcate del porticato lembi di stoffa ritagliati, bruciati e induriti dal cemento sono stati sospesi mollemente e, una volta scossi dall’aria, creano una lieve vibrazione che si sposa con i giochi di luce e ombra prodotti sulle colonne.

Dell’ultima produzione fa parte anche «Nessuno vincerà, ma tutti ci feriremo», installazione di tante mani modellate in cemento che impugnano colli di bottiglia sbeccati e appuntiti. «Giacciono sul pavimento, come un esercito sgominato, e ricordano il guerriero caduto di “Guernica” con in mano la spada spezzata, o al contrario pronto a rialzarsi, e ancora una volta il tempo dell’azione si mantiene in bilico tra il resoconto di ciò che è accaduto e l’attesa di quel che potrà avvenire», spiega il curatore Sergio Troisi a proposito della riflessione insita nell’opera circa il futuro instabile del nostro pianeta.

Una nuova scultura, «Victory», è realizzata in cemento e tessuto mimetico, anch’essa un richiamo ai recenti avvenimenti bellici in Ucraina, atti di estrema violenza a cui l’artista non è rimasta indifferente. In mostra sono inoltre presenti diversi lavori che hanno reso l’autrice nota oltre i confini nazionali, da «Explosion», del 2006, a «Carpets», del 2013, sino alla più recente serie «Capitonnè SkinWall» dove l’impronta del corpo di Loredana Longo violentemente lanciato su una parete imbottita produce silhouette umane che sembrano «non ricordare nulla» del contatto che le ha prodotte.

La serata inaugurale della mostra si sarebbe conclusa tra la soddisfazione generale se al suo termine non fosse accaduto quanto di più inatteso: un visitatore ha danneggiato irreversibilmente, e apparentemente senza motivo «Gold Heel», una scultura del 2018, già finalista, nel 2020, alla 61ma edizione del Concorso Internazionale della Ceramica d’arte Contemporanea organizzato dal MIC di Faenza. Nel comunicato diffuso dall’ufficio stampa dell’evento si legge che «per consentire ai visitatori di apprezzare il concept espositivo elaborato dal curatore, Sergio Troisi, per la mostra di Loredana Longo a Marsala, l’opera è stata mantenuta nella sua collocazione, mettendola in sicurezza con una base di supporto».

La plastica, che rappresenta un sacco da boxe nel quale è conficcato un tacco di una scarpa dorata, paradossalmente ha subito un colpo che ora, viene da domandarsi, quanto sia stato accidentale. Per chi si stesse interrogando sul futuro di quest’opera, non resta che attendere la conclusione dell’esposizione siciliana, il 15 ottobre.

«Sulla loro pelle» (2023) di Loredana Longo

Monica Trigona, 04 luglio 2023 | © Riproduzione riservata

Mostra con danno per Loredana Longo | Monica Trigona

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