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Letizia Riccio
Leggi i suoi articoliNella Sala Fontana del Palazzo delle Esposizioni, a Roma, con ingresso gratuito, è aperta «Contro la guerra. Sguardi e immaginari». La mostra, visitabile fino al 29 giugno, contiene fotografie e opere grafiche allestite sul tema molto attuale del contrasto ai conflitti. Immagini d’impatto, firmate da quindici fotografi e dodici artisti, assemblate in una sorta di installazione unica che comprende anche la parte centrale della sala: in un pannello montato intorno alla colonna portante, sono inserite una serie di fotografie ancora più impressionanti (benché non le più impressionanti dell’archivio Emergency, precisano gli organizzatori), visibili attraverso feritoie orizzontali, dalle quali ci si può avvicinare o allontanare in base alla sensibilità personale del proprio sguardo.
Spiccano i volti dei bambini, i corpi mutilati di persone non più sane che si affidano con pazienza ai medici, i neonati venuti alla luce fra le macerie; e i gesti, a tratti disperati, dei chirurghi. I reportage risalgono in molti casi all’Afghanistan, teatro di un lungo conflitto e di una situazione umanitaria che era particolarmente a cuore al fondatore di Emergency, Gino Strada (Sesto San Giovanni, 1948-Honfleur, 2021). Fra gli autori delle immagini, Francesco Cocco, Mario Dondero, Simona Ghizzoni, Giulio Piscitelli, Mathieu Willcocks, Lynzy Billing. I pannelli fotografici si alternano ai poster del collettivo di arte pubblica Cheap, che ha curato l’allestimento insieme all’Azienda Speciale Palaexpo. «Sabotate con grazia», «Reclaim your future», «Trust Utopia» sono alcuni degli slogan ripresi da opere di Deemo, Luchadora, Coco Guzmán, Testi Manifesti e altri artisti. Intorno alla sala, pannelli esplicativi raccontano la storia trentennale (1994) di Emergency; e rammentano l’articolo 11 della Costituzione Italiana: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». Lo stesso Gino Strada, interrogato sull’argomento, era solito rispondere di non essere un pacifista, ma di essere piuttosto uno contrario alla guerra.
In questo momento, Emergency è presente con i suoi ospedali e sanitari in numerosi paesi, compresi l’Ucraina e la Palestina. Spiega la responsabile della comunicazione dell’Ong (e seconda moglie di Gino Strada), Simonetta Gula: «Con cinquantaquattro conflitti aperti nel mondo, abbiamo notizie solo parziali delle vittime, che sono al novanta per cento civili. Possiamo dire che per ogni vittima diretta della quale ci giunge notizia, ce ne sono da una a tre indirette». Simonetta ricorda, inoltre, le parole di Gino Strada riguardo alla guerra: è uno strumento primitivo, che non funziona; e abolirla non è un’utopia. Prosegue Gula: «Molti diritti di oggi, come il voto alle donne o l’istruzione pubblica, sono frutto di utopie del passato. Speriamo che la mostra sia visitata da tante persone e che insegni qualcosa».

Una veduta della mostra «Contro la guerra. Sguardi e immaginari» a Palazzo delle Esposizioni

Una veduta della mostra «Contro la guerra. Sguardi e immaginari» a Palazzo delle Esposizioni