Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Luana De Micco
Leggi i suoi articoliDal 17 settembre al 28 gennaio 2024 la Fondation Beyeler dedica una retrospettiva a Niko Pirosmani, uno dei maggiori artisti georgiani di tutti i tempi, esponente dell’avanguardia novecentesca, che il museo svizzero intende far uscire dall’oblio. Poco noto al di fuori del suo Paese, la Georgia, e dalla Russia, Pirosmani (1862-1918), associato al primitivismo, viene spesso definito il «Doganiere Rousseau del Caucaso». Di origini modeste, l’artista, che lavorò come disegnatore di insegne e apprese a dipingere da autodidatta, non fu mai consapevole del suo talento.
Visse per tutta la vita in povertà, vendendo i suoi quadri a basso costo o scambiandoli con un po’ di cibo. Conobbe di fatto un grande successo solo dopo la sua morte, tanto che Picasso ne dipinse il ritratto nel 1972. La mostra di Basilea, organizzata con il Louisiana Museum of Modern Art di Humlebæk, in Danimarca, riunisce una cinquantina di tele prestate dal Museo nazionale georgiano di Tbilisi e raramente mostrate all’estero.
«Con poche pennellate, scrive la Fondation Beyeler in una nota, Pirosmani trasformava il quotidiano in straordinario, creando icone di ardente intensità. La sua era un’arte dal carattere universale, celebrava un senso di appartenenza e di devozione, eppure, con la sua peculiare raffinatezza, è rimasta elegantemente in disparte». Nei suoi quadri Pirosmani, che utilizzò soprattutto la pittura a olio su tela cerata, dipinse la bellezza del suo Paese e scene di vita quotidiana, banchetti di campagna, matrimoni, cerimonie religiose. Immortalò i contadini, i pescatori, i cacciatori, i poveri.
Realizzò anche il ritratto della ballerina francese Marguerite de Sèvres, di passaggio a Tbilisi nel 1909, rappresentata in abito bianco con un bouquet di fiori in mano. Pirosmani si innamorò perdutamente della giovane donna, tanto da spendere tutti i suoi averi per offrirle centinaia di rose. Sembra che in cambio lei gli concesse solo un bacio prima di ripartire e i due non si sarebbero mai più rivisti. Pirosmani morì a soli 55 anni, un giorno di Pasqua del 1918, tre settimane prima della proclamazione dell’effimera indipendenza della Georgia dall’impero zarista.

Particolare di «Pescatore in maglia rossa» di Niko Pirosmani (1908). Foto: Infinitart Foundation

«Giraffa» di Niko Pirosmani (1905) Foto: Infinitart Foundation