«Luogo Pensiero - Luce» di Alfredo Pirri

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«Luogo Pensiero - Luce» di Alfredo Pirri

Pirri ha portato l’infinito nel Museolaboratorio

Il pittore calabrese torna a Città Sant’Angelo con un lavoro dedicato alla prigionia di Antonio Gramsci a Turi

I luoghi, quelli dell’arte, non sono mai neutrali. Non lo è il Museolaboratorio di Città Sant’Angelo, istituito nel 1998 e da oltre due decenni diretto da Enzo De Leonibus. Spazio sperimentale, d’incontri e relazioni, in una delle zone più poetiche della regione, fra il mare e la Maiella, dove è impossibile «non pensare al rapporto con la natura, alla luce e al pensiero». Lo afferma De Leonibus, che con semplicità traccia il profilo identitario dello spazio, anticipando i contenuti dell’opera di Alfredo Pirri «Compagni e Angeli per Città Sant’Angelo», in profonda sintonia con il senso stesso di questo luogo. È un’opera tridimensionale collocata in una delle stanze del museo. Entrambi gli spazi, quello della stanza e quello dell’opera, appaiono in disequilibrio, entrambi inafferrabili. L’opera è penetrabile solo parzialmente. Una parte è costituita da una sorta di cabina, l’altra è semitrasparente ma impenetrabile allo sguardo. È un’opera autoportante, dove le superfici verticali si alternano a piani orizzontali specchianti che ne proiettano la forma all’infinito, generando un movimento (ottico) perpetuo. Un moto che allo stesso tempo è amplificato dalle pareti in metacrilato colorato, impastato con piume conciate di oche, che con il loro candore contribuiscono a raccogliere e riflettere il colore nello spazio. 

In origine Convento delle Clarisse, poi campo d’internamento e manifattura tabacchi in stato di abbandono fino al 1996, il Museolaboratorio luogo neutrale non lo è mai stato, a partire dalla prima esperienza espositiva, «Nuovo Luogo per L’Arte», dove fra gli artisti esponeva un giovane Alfredo Pirri, che oggi ritorna con «Luogo Pensiero - Luce» un nuovo lavoro con titolo tratto dal brano musicale «La rosa di Turi» dei Radiodervish, dedicato alla prigionia di Antonio Gramsci a Turi. Un titolo e un’opera che sono una scelta di campo precisa, un messaggio di libertà, di amore e di cura. Attraverso la realizzazione di un ambiente che tiene conto dell’umano, tanto di chi entra quanto di chi guarda da fuori, Pirri ha realizzato un «luogo pensiero luce», il solo luogo dove l’essere umano può davvero trovare un significato profondo alla proprio esistenza. Il progetto è sostenuto dal Pac2022-23, Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Maria Letizia Paiato, 18 giugno 2024 | © Riproduzione riservata

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Pirri ha portato l’infinito nel Museolaboratorio | Maria Letizia Paiato

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