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Giulio Turcato, «Superficie Lunare», 1970

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Giulio Turcato, «Superficie Lunare», 1970

Spazia cambia casa e riparte con i suoi artisti di punta

La storica galleria fondata da Marco Bottai nel 1980 approda a Minerbio, tra gli affreschi della scuola dei Carracci e l’eredità del cardinale Paleotti

La Galleria Spazia di Bologna, fondata in piena zona universitaria, piazza Verdi, nel 1980 da Marco Bottai e dedita perlopiù all’Astrattismo, con particolare riferimento agli anni Cinquanta-Settanta, cambia sede e sbarca definitivamente nella storica Villa Paleotti Isolani a Minerbio (Bo). L’edificio risale al XVI secolo e fu innalzato per volere della famiglia Paleotti prima di passare, nel 1807, agli Isolani (ma furono i primi proprietari, in ogni caso, a caratterizzarla negli arredi). 

Qui, dopo un restauro del 2002, Spazia ha realizzato in quell’anno, e nei due seguenti, rassegne dedicate ad Alighiero Boetti (1940-94), all’austriaco Paul Renner (Bludenz, 1957) e a Robert Mapplethorpe (1946-89). In questo dialogo tra antico e contemporaneo è da ricordare che la villa è fortemente legata all’immagine del cardinale e vescovo di Bologna, Gabriele Paleotti (1522-97). Fu lui il protagonista nella parte bolognese del Concilio di Trento (1547-49) con tutte le note implicazioni della Controriforma in campo artistico soprattutto attraverso il Discorso intorno alle imagini sacre et profane diviso in cinque libri (Bologna, 1582), che rimarca una sorta di nuova dottrina nella pittura che poi aprirà le porte al classicismo barocco attraverso la «rivoluzione naturalistica» dei Carracci

Proprio alla scuola di Ludovico Carracci (1555-1619), con la collaborazione di Cesare Baglioni (1550 ca-1615) per le quadrature prospettiche, sono attribuiti gli affreschi della nuova sede della Spazia, sotto i quali si ritorna con alcuni artisti «storici», tra cui Gian Marco Montesano, Edgardo Mannucci, Carla Accardi, Giacinto Cerone, Dadamaino, Gino De Dominicis, Elliott Erwitt, Giuseppe Maraniello, Luigi Ontani, Giulio Turcato e numerosi altri. 

La prima mostra del nuovo corso della Spazia a Villa Paleotti Isolani, dal 28 settembre al 30 novembre, è intitolata «All’Ombra dei Carracci», con l’esposizione degli artisti più significativi dei 45 anni di storia di Spazia: dal Gruppo Forma 1 alla pittura analitica e al cinetico, con un particolare focus sulla scultura italiana e su Boetti e Gino De Dominicis (Ancona, 1947-Roma, 1998). Per quel che riguarda la sede storica, in via dell’Inferno, in pieno centro, la galleria per ora non si sbottona: «Quello che poi accadrà nei locali ormai iconici di via dell’Inferno, resta un mistero, anzi sarà una sorpresa. Ma nulla che non sia arte contemporanea, magari con visioni diverse, proposte più internazionali. Si vedrà a settembre, e aspettare ne vale la pena».

Un fregio all’interno della Villa Paleotti Isolani a Minerbio (Bo)

Stefano Luppi, 15 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

Spazia cambia casa e riparte con i suoi artisti di punta | Stefano Luppi

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