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Giusi Diana
Leggi i suoi articoliNato nel 1929 ad Alcamo in provincia di Trapani, ma milanese d’adozione, Turi Simeti nel 1958 si trasferisce a Roma, dove da autodidatta entra in contatto con il mondo dell’arte e in particolare con Alberto Burri, esperienza che sarà centrale per la sua ricerca. Oggi in un clima di generale rivalutazione internazionale dell’arte italiana del dopoguerra, la sua opera (famosi i monocromi a rilievo, realizzati fin dagli anni Sessanta, e i suoi inconfondibili ovali aggettanti) gode di una rinnovata attenzione; ritorna così nella sua Sicilia con la mostra «Turi Simeti. Opere grandi», curata da Bruno Corà con la collaborazione dell’Archivio dell’artista e della Almine Rech Gallery e ospitata a Palazzo Belmonte Riso, polo museale regionale d’arte moderna e contemporanea.
Fino all’11 giugno sono esposte oltre venti opere, soprattutto di grandi dimensioni, tutte realizzate nel 2015-16, oltre a dieci lavori più piccoli. A chiusura della mostra è presentato il catalogo ragionato dell’opera dell’artista, che comprende oltre 1.800 opere su tela realizzate a partire dal 1960: edito da Skira, è in due volumi dall’Archivio Simeti ed è curato da Antonio Addamiano e Federico Sardella.