L’opera di Suzanne Valadon non era esposta a Parigi dal 1967. Dal 15 gennaio al 26 maggio, è il Musée national d’art moderne del Centre Pompidou a dedicare un’ampia monografica a questa artista pioniera dell’arte moderna e donna ribelle, simbolo di emancipazione femminile, capace di rompere con le convenzioni del suo tempo e di imporre la sua indipendenza rispetto alle avanguardie. Il percorso in circa 200 opere e cinque sezioni tematiche rivisita l’allestimento curato da Chiara Parisi, direttrice del Centre Pompidou-Metz, per la filiale lorena nel 2023, e che ha già fatto tappa al Musée d’Arts di Nantes e al Mnac-Museu Nacional d’Art de Catalunya di Barcellona. Il Centre Pompidou ha attinto alle sue collezioni, ottenendo anche prestiti dal Musée d’Orsay e dal Musée de l’Orangerie, oltre che da istituzioni estere, come il Metropolitan di New York e la Fondation de l’Hermitage di Losanna, e da collezioni private.
La mostra analizza in particolare la produzione grafica e pittorica di Valadon. È l’occasione per il museo parigino, che chiuderà le porte per cinque anni per importanti lavori di ristrutturazione prima della fine dell’anno, di esporre una selezione di disegni raramente presentati al pubblico, oltre che di mostrare documenti d’archivio, fotografie e manoscritti conservati nei fondi della Bibliothèque Kandinsky, grazie al dono di Robert Le Masle, medico, collezionista e amico dell’artista. Documenti che, scrive il museo in una nota, «costituiscono una testimonianza essenziale della personalità di Valadon e del suo precoce riconoscimento artistico».
Suzanne Valadon (1865-1938), nata a Bessines-sur-Gartempe (il suo vero nome era Marie-Clémentine Valadon), di origini umili e cresciuta con la madre nel quartiere parigino di Montmartre, non ricevette alcuna formazione accademica formale, ma da autodidatta sviluppò uno stile personale che univa elementi dell’arte postimpressionista, influenze del Cubismo e una sensibilità spiccata per la forma e il colore. All’inizio fu musa e modella di Toulouse-Lautrec e Renoir. A soli 18 anni, nel 1883, ebbe un figlio che diventò un noto pittore, Maurice Utrillo. La sua originale opera pittorica fu presto notata e apprezzata da Edgar Degas. Nel 1894 fu la prima artista donna a essere ammessa alla Société Nationale des Beaux-Arts e nel 1919 partecipò al Salon d’Automne.
Il Centre Pompidou espone i suoi nudi, uno dei soggetti più audaci per una pittrice della sua epoca. Potenti, realistici, privi di idealizzazione, discosti dalla tradizione, i suoi nudi femminili sono dipinti con gli occhi di una donna, lontana da ogni voyeurismo. Ma Valadon fu la prima anche a dipingere un nudo maschile di grande formato rappresentato frontalmente. Alle tele della pittrice, tra cui anche ritratti e paesaggi, sono accostate alcune opere di artiste sue contemporanee, meno note, ma con un approccio pittorico simile, come Juliette Roche, Georgette Agutte, Jacqueline Marval ed Emilie Charmy.