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Esposte oltre 60 acqueforti dell'artista tedesco all'Overbeck-Museum di Brema
- Francesca Petretto
- 11 febbraio 2019
- 00’minuti di lettura


«Am Rande des Moores» («Sul limitare della palude»), di Fritz Overbeck. © Overbeck-Museum
Francesca Petretto
Leggi i suoi articoliFritz Overbeck (1869-1909) appartiene a una particolare generazione di pittori tedeschi, quella dei fondatori del Gruppo di Worpswede, creato a imitazione della francese Scuola di Barbizon.
I Worpsweder si riunirono nel 1889 nell’omonima cittadina della Bassa Sassonia, dando vita a un collettivo di artisti (Künstlerkolonie affine a quella di Darmstadt). La loro colonia fu narrata da Rilke, divenne in breve tempo famosa e cadde nelle spire dell’ideologia nazista (per cui divenne vero e proprio fulcro artistico), rinascendo infine attorno al 1970 in una nuova, liberata forma associativa.
Brema ospita dal 1990 un museo dedicato alla coppia Fritz-Hermine Overbeck che custodisce molte famose grandi incisioni e altre opere grafiche dei due artisti e ospita dal 10 febbraio al 28 aprile la mostra «Fritz Overbeck. Die Radierungen».
Nella tecnica dell’incisione Overbeck è stato in grado di sviluppare i suoi prediletti motivi naturistici con impressionante precisione e grande libertà artistica. Che siano di banchi di nuvole, alberi scossi dalla tempesta o luminosi tronchi di betulla bianca, vale la pena ammirare la bellezza di queste oltre 60 incisioni.

«Am Rande des Moores» («Sul limitare della palude»), di Fritz Overbeck. © Overbeck-Museum