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La prima mostra postuma di Jan-nis Kounellis, scomparso lo scorso febbraio (cfr. questo numero di «Vernissage», p. viii), si svolge all’Istituto Centrale per la Grafica
- Franco Fanelli
- 05 marzo 2017
- 00’minuti di lettura


Kounellis da Piranesi
La prima mostra postuma di Jan-nis Kounellis, scomparso lo scorso febbraio (cfr. questo numero di «Vernissage», p. viii), si svolge all’Istituto Centrale per la Grafica
- Franco Fanelli
- 05 marzo 2017
- 00’minuti di lettura
Franco Fanelli
Leggi i suoi articoliÈ tutt’altro che una «instant exhibition»: come spiega Antonella Fusco, dirigente del museo, si tratta di un progetto avviato da circa un anno, «un invito al quale Kounellis aveva risposto con il consueto entusiasmo». Forse lo attraeva anche il fatto di poter esporre nell’istituzione che conserva nelle sue collezioni la maggior parte delle matrici in rame incise da Piranesi: un artista con il quale condivideva una poetica nella quale coesistevano Illuminismo e Romanticismo, ragione e visionarietà.
Lunedì 20 febbraio, mentre nella Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo si svolgevano i funerali di Kounellis, arrivavano all’Istituto Centrale per la Grafica le grandi carte uscite dai torchi di Corrado e Gianluca Albicocco, stampatori di Udine. Una «processione» di 12 cappotti neri (12 come i cavalli esposti nella celebre personale all’Attico del 1969 e 12 sono anche gli esemplari ottenuti da ciascuna matrice) tra i soggetti-oggetti più volte utilizzati dall’artista e uno dei suoi molti riferimenti al viaggio e alla storia del ’900, sosta dal 16 marzo al primo maggio nelle grandi sale al primo piano di Palazzo Poli. Per ottenere queste stampe, Kounellis ha cosparso di resina gli indumenti, acquistati come sempre al mercatino dell’usato e li ha premuti sulle grandi matrici. Sulle tracce lasciate dai cappotti ha fatto cadere una «pioggia» di polvere silicea, che, una volta fissata sul supporto, ha costituito la base per l’inchiostratura. La carta accoglie impronte «a misura d’uomo», la stessa dalla quale l’autore traeva le dimensioni di tante sue opere, dalle note lastre metalliche, ricavate dalle dimensioni di un letto, agli armadi sospesi.
La mostra, curata da Antonella Renzitti, è integrata da opere grafiche di Kounellis di proprieta dell’Istituto Centrale per la Grafica e di un ritratto «non convenzionale» dell’artista eseguito da Claudio Abate. In catalogo, oltre al testo della curatrice, contributi di Bruno Corà e Roberto Budassi.