FRANCO FANELLI
Artista, bibliotecario, insegnante privato di francese, organizzatore e geniale allestitore di mostre: il suo celebre orinatoio capovolto è stato considerato l’opera più influente del XX secolo. Usava lo sberleffo contro la seriosità delle avanguardie storiche, e intanto continuava a scandagliare temi come il corpo, l’erotismo e il ruolo dello spettatore
Mercato e passione: l’anima di una fiera ricca di scoperte, non solo per collezionisti, ma per l’intero sistema dell’arte. Ne parla il direttore Luigi Fassi
A 92 anni l’artista tedesco è uno dei più ricchi e più imitati del mondo. I suoi ammiratori lo indicano come l’unico erede possibile degli antichi maestri, un pittore il cui vero soggetto è la pittura stessa, ma c’è anche chi sospetta che il suo trasformismo stilistico sia una strategia commerciale capace di sfruttare e di estetizzare anche l’Olocausto
Curato da Giuseppe Appella, esce il monumentale Catalogo generale di un artista-umanista «prosecutore di una tradizione rinascimentale»
Queer, donna, nera, parzialmente africana. L’astrazione ha permesso che la bambina fuggita dall’Etiopia a sette anni venisse dichiarata ufficialmente genio. Ma neanche lei è riuscita a riscattare l’arte non figurativa dalle accuse di essere pura decorazione. O, peggio, «Lobby Art»
Il maestro della videoarte si è spento a 73 anni per complicazioni dovute all’Alzheimer. Lo ricordiamo con un articolo di Franco Fanelli uscito a marzo dello scorso anno nella rubrica Primattori
I lettori del Giornale dell’Arte votano, a sorpresa, l’uomo che ribaltò ogni canone dell’arte come l’ideale «artista europeo»
L’irriverente maestro, partendo da Fluxus, ha reso arte sé stesso e le sue celebri «écritures» dalla grafia provocatoriamente infantile: «L’art est inutile», «Amo gli spaghetti», «Dimentica che mi dimentichi»...
Articoli precedenti
L'8 e 9 giugno abbiamo dato il nostro voto ai politici candidati al Parlamento Europeo. Ma se le liste fossero state composte da artisti, chi avremmo eletto? Chi di loro, oggi, incarna non tanto l’europeismo, ma la cultura e la tormentata, contraddittoria storia del nostro Vecchio Continente?
Nel 1968, a 33 anni, moriva il geniale artista pugliese. E mentre, 56 anni dopo, la Fondazione Prada lo celebra con una retrospettiva, lui continua a esercitare il suo maggior talento: la libertà di non potere e dovere essere etichettato in nessuna tendenza, tantomeno l’Arte povera
Al Forte di Bard 23 sculture e 39 tra dipinti e opere su carta dell’artista toscano che dialogava con gli Etruschi e l’Espressionismo
Il curatore dell’edizione del 2013 intervista i colleghi che lo hanno preceduto o gli sono succeduti, ma la storia della più importante mostra del mondo la fanno anche i padiglioni nazionali
Nel 2025 cadrà il centenario della nascita di un artista cardine del XX secolo. Sarà forse l’occasione per tentare una più precisa identificazione del «patriarca» dell’Arte povera: se è stato l’interprete più «iconico» del Concettualismo o, come sostenne Harald Szeemann accostandolo a Joseph Beuys, uno degli ultimi grandi visionari, capace di mostrarci «il lato in ombra di logos e ratio»
In un editoriale Franco Fanelli riflette sulla 60ma edizione dell’Esposizione Internazionale d’Arte: il sottotema non è la guerra, ma la paura
Mentre l’edizione italiana della rivista «Flash Art», nata nel 1967, diventa annuale, abbiamo chiesto al suo fondatore di raccontarne la storia: «Ho visto di tutto, ma nulla è paragonabile ai cambiamenti odierni»
Doppietta della Fondation Louis Vuitton: Monet-Mitchell (675mila visitatori) e Warhol-Basquiat (662mila); Vermeer terzo per un soffio. Van Gogh primo in Italia. La moda sempre più di moda: Schiaparelli decimo posto, McQueen sedicesimo, Cartier diciottesimo