
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
RA Fotografia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a Milano
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
RA Fotografia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a MilanoVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Una mostra di corami per vedere Palazzo Te come non lo si è mai visto
- Alessandra Ruffino
- 11 maggio 2022
- 00’minuti di lettura


Il particolare di un frammento di corame con putto del XVI secolo
Le pareti di cuoio dei Gonzaga
Una mostra di corami per vedere Palazzo Te come non lo si è mai visto
- Alessandra Ruffino
- 11 maggio 2022
- 00’minuti di lettura
Alessandra Ruffino
Leggi i suoi articoliPalazzo Te, quel gioiello del Rinascimento dove Giulio Romano ha dispiegato il suo genio un po’ eretico e molto ironico, coniugando (come diceva Tafuri) fittizio e paradossale, ospita fino al 26 giugno la mostra «Le pareti delle meraviglie. Corami di corte tra i Gonzaga e l’Europa». Oggi quasi del tutto perduti, tra Quattro e Seicento gli apparati decorativi in cuoio erano soliti ornare le pareti dei palazzi patrizi d’Europa con funzione pratica (servivano da isolante) e per ostentare ricchezza.
Malgrado le ridotte dimensioni del loro Stato, i Gonzaga, che per un secolo e mezzo fecero tendenza in Europa in ambito di arte, letteratura e spettacolo (da Mantegna a Monteverdi almeno), commissionarono corami di lusso ai più rinomati centri per la lavorazione delle pelli: Napoli, Roma, Bologna, Ferrara, Venezia. Vero e proprio unicum che consente di visitare Palazzo Te come non lo si è mai visto, l’esposizione, a cura di Augusto Morari, presenta circa 60 pezzi, accogliendo nei suoi spazi anche una «bottega del maestro auripellario» che illustra le tecniche ereditate da mori e arabi di Spagna.
La mostra apre la stagione espositiva di Fondazione Palazzo Te «Mantova: l’Arte di vivere», progetto annuale diretto da Stefano Baia Curioni. Si tratta, come racconta il direttore, di «una doppia occasione di felicità: conoscere l’arte antica di portare la magia nei palazzi decorando pareti fantastiche e vedere Palazzo Te come è stato immaginato al tempo della sua creazione». E d’altronde già solo tornare, per dirla col Vasari, al «bel palazzo del T.», è felicità in sé.

Il particolare di un frammento di corame con putto del XVI secolo