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Pseudo Rinascimento a Fermo
- Stefano Miliani
- 17 aprile 2018
- 00’minuti di lettura


Atelier di Bruxelles, «Annunciazione», 1470-1490 circa, arazzo. Fermo, Pinacoteca civica dal convento della Santissima Annunziata
Pseudo Rinascimento a Fermo
Pseudo Rinascimento a Fermo
- Stefano Miliani
- 17 aprile 2018
- 00’minuti di lettura
Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliDal 20 aprile al primo settembre la Chiesa di San Filippo ospita la rassegna «Il Rinascimento a Fermo. Carlo e Vittore Crivelli, Nicola di Ulisse, Paolo da Visso e altri maestri d’arte del Quattrocento nelle terre del fermano», curata da Alessandro Marchi con Giulia Spina.
Oltre 40 le opere riunite tra dipinti, sculture, oreficerie e codici miniati. «Concentrata tra gli anni Trenta e l’arrivo dei Crivelli nel 1468, la mostra è costruita su quanto a Fermo non c’è più, precisa Marchi. Dopo averla conquistata nel 1430, Francesco Sforza la rese il centro del suo potere nelle Marche e si insediò nella Rocca del Girfalco, distrutta nel 1456 dai priori quando ripresero il dominio sulla città. Francesco chiese ai priori di Norcia pittori là impegnati quali Nicola da Ulisse da Siena, Bartolomeo di Tommaso da Foligno, l’abruzzese Andrea Delizio, il dalmata Giambono di Corrado da Ragusa. Artisti di qualità si esprimono con gli stilemi del Gotico internazionale e mille svolazzi, tuttavia volti, espressioni e certi movimenti lasciano intravedere una nuova coscienza della figura umana e dello spazio. È lo “pseudo Rinascimento” di cui disse Federico Zeri».

Atelier di Bruxelles, «Annunciazione», 1470-1490 circa, arazzo. Fermo, Pinacoteca civica dal convento della Santissima Annunziata