Con quattro mostre la Galleria d’arte moderna Giovanni Carandente di Palazzo Collicola a Spoleto tiene un serrato ritmo espositivo di primavera: la più rilevante è la prima personale in un museo pubblico italiano di Mark Francis, che partecipò alla storica mostra «Sensation» alla Royal Academy di Londra nel 1997. Il pittore nato nel 1962 in Irlanda del Nord, spiega il direttore Marco Tonelli, sotto il titolo «Re-Echo» propone «quindici inediti del 2021 ispirati a frequenze del suono, della luce, alla scienza che scruta l’invisibile, fornisce una visione scientifica attraverso una pittura che definisce astratta».
L'altro appuntamento espositivo è incentrato sulla ricerca di Vasco Bendini (1922-2015), legato alla cittadina umbra perché amico dello storico dell’arte Bruno Toscano e perché vinse il Premio Spoleto nel 1955 e nel 1957. «Volti e diluvi. Opere della collezione di Palazzo Collicola», a cura di Lorenzo Fiorucci, raccoglie dipinti anni Cinquanta-Sessanta «nella grammatica del tachisme informale», riporta una nota, pezzi degli anni Ottanta e documenti d’archivio.
«Genetica della forma» è una mostra ispirata alla scoperta della forma del Dna: installazioni, video, sculture di sette artisti nati dal 1978 in poi scelti da David Silvioli. Sono Antonio Barbieri, Giulio Bensasson, Roberto Ghezzi, Giulia Manfredi, Miriam Montani, Bernardo Tirabosco e Medina Zabo. «Lavorano sul processo della crescita, dalle piante alle larve, dalle muffe alla cera, quindi su una processualità nella materia organica, nota Tonelli, Francis ha una grande passione per i funghi, un sottile legame collega le due mostre». Infine Matteo Montani con «Costellazione privata» ha posizionato una trentina di piccole opere lungo la Galleria. Ogni mostra termina il 29 maggio.