Tre città marchigiane omaggiano con quattro mostre il maceratese Wladimiro Tulli. Nato il 4 settembre 1922 e scomparso il 28 febbraio 2003, il pittore abbracciò il Futurismo venendo accolto da Marinetti alla Quadriennale del 1943. Successivamente virò verso l’astrattismo e praticò sperimentazioni materiche raccogliendo consensi anche tra artisti del calibro di Alberto Burri, Bruno Munari, Giuseppe Ungaretti.
Nella città natale, il Museo Palazzo Ricci ospita fino al 19 giugno «Futuro interiore» a cura di Roberto Cresti, con opere dal Futurismo agli anni Sessanta, mentre i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, dal 14 aprile al 26 giugno, ripercorrono l’intero percorso con l’antologica «Vitalismi» curata da Paola Ballesi e Giuliana Pascucci.
Il Museo Civico Villa Colloredo Mels di Recanati fino al 19 aprile ricorda l’amore per Leopardi con «Tulli per Giacomo»; dal 14 maggio al 28 agosto all’Auditorium di Sant’Agostino di Civitanova Marche la mostra «Cavalcare i sogni», firmata da Enrica Bruni e Stefano Papetti, raccoglie quadri degli ultimi anni.
«Al di là dei suoi confronti con le avanguardie che assorbiva e da cui prendeva le distanze per la sua poetica unica e irripetibile, si può definire Tulli “l’ultimo dei futuristi”, afferma Paola Ballesi:
Ha interpretato fino all’ultimo lo “slancio vitale” che i futuristi avevano assorbito da Henri Bergson con un segno guizzante, con forme e colori che non si fermano, con un’astrazione che è penetrazione del reale».Gli organizzatori della rassegna sono i Comuni delle tre città in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata.