Lo Sato dovrà pagare 6,3 milioni agli ex proprietari dell’Archivio Vasari ad Arezzo, la famiglia Festari. Lo stabilisce la sentenza della corte civile d’appello di Firenze. È l’ultima puntata di una lunga querelle giudiziaria intorno all’Archivio aretino, di proprietà delle Stato dal 2018 dopo l’esproprio da parte del Ministero dei Beni Culturali, a cui seguirono vari ricorsi dei Festari: l’ultimo, nel 2020, respinto dal Tar del Lazio. Tutte le carte sono legate a Casa Vasari da un «vincolo pertinenziale» e non possono essere smembrate. L’Archivio conserva centinaia di rari documenti rinascimentali, carteggi di papi, filosofi, politici e celebri nomi tra cui Michelangelo. Un tesoro conservato da secoli nel Museo di Casa Vasari ad Arezzo, il palazzo che l’autore delle Vite si costruì e affrescò nella sua città, comprato dallo Stato nel 1911. L’Archivio è stato digitalizzato sei anni fa e pubblicato on-line.

È stato inaugurata il 30 giugno nell’Ippodromo Snai La Maura a Milano il nuovo intervento permanente realizzato dallo street artist Ozmo per il festival di musica indipendente I-Days 2023, nel giorno in cui l’esibizione di Travis Scott, tra i più noti rapper e produttori discografici statunitensi, ha richiamato (sotto la pioggia) 80mila persone. L’opera di Ozmo è un omaggio al dialogo tra arte e musica realizzato in stile ironico e sintetico, comprensivo di citazione di un dipinto di Vittore Carpaccio che raffigura cavaliere durante uno scontro, facendone un moderno simbolo di lotta, coraggio e resistenza.

Lubaina Himid, artista, educatrice e curatrice nata a Zanzibar, vince il (biennale) Premio Maria Lassnig 2023: destinato agli artisti a metà carriera, consiste in una somma di 50mila euro. Nel corso dell’anno Himid presenterà inoltre una mostra personale all’UCCA Center for Contemporary Art di Pechino, partner istituzionale del premio. «Le audaci innovazioni formali e le incisive esplorazioni storiche di Lubaina Himid l’hanno affermata come una delle voci più importanti nell’arte contemporanea globale. UCCA è onorata ed entusiasta di poter presentare per la prima volta il suo lavoro in Cina», dichiara ha dichiarato Philip Tinari, direttore dell’UCCA.

Le aste estive londinesi si chiudono con un incasso di poco superiore a 9 milioni di sterline (84% di lotti venduti), ottenuto nella sera di venerdì 30 giugno dalla vendita «20th Century to Now» di Phillips, una cifra nettamente inferiore a quella ottenuta nella medesima settimana dai competitor Christie’s e, soprattutto, da Sotheby’s, che a Londra ha raggiunto quota 199 milioni di sterline grazie anche alla «Lady with a fan»(1917-18) di Klimt venduta a 85,3 milioni di sterline, l’opera più costosa mai venduta a un’asta europea.

Il centrocampista e attaccante spagnolo Juan Mata, giocatore del Manchester United dal 2014 al 2022, veste ora i panni di curatore al Manchester International Festival, che prosegue fino al 16 luglio nella nuova sede Factory International della città. Una passione nata insieme all’amicizia con Obrist quando giocava per il Chelsea a Londra. «La mia priorità ora è conoscere l’arte, capirla meglio, dice Mata, che aggiunge: Forse inizierò a collezionare, ma non ancora».

Rinviata dopo l’estate la quotazione dell’Ipo prevista il 21 luglio con in pancia il trittico a olio del 1963 «Three Studies for Portrait of George Dyer» di Francis Bacon. Lo slittamento del primo artista quotato su Artex Mft si deve al fatto che  l’operazione «ha generato entusiasmo e forte interesse da parte della comunità finanziaria e artistica» spiegano con un comunicato da Artex, società co-fondata nel 2020 da S.A.S., i cui azionisti sono il Principe Venceslao del Liechtenstein e l’ex banchiere Yassir Benjelloun-Touimi. La prima opera d'arte quotata su Artex è ora prevista dopo l’estate 2023. «Il nostro obiettivo è l'inizio dell'autunno per garantire l'ingresso di altre banche e broker e consentire agli investitori che lo desiderano di partecipare a questa storica prima Art Ipo» fanno eco dalla società», scrive Marilena Pirrelli su «Il Sole 24Ore»

26 partecipanti, tra cui conservatori di materiali e archeologi subacquei provenienti da tutto il sud-est asiatico, si sono riuniti in Thailandia per un corso di 11 giorni rivolto ad apprendere le tecniche di conservazione e preservazione di oggetti archeologici sottomarini, come quelli che si trovano comunemente nei relitti. Il «“Corso introduttivo subregionale del sud-est asiatico sulla conservazione e il restauro dei reperti archeologici subacquei”, è iniziato il 19 giugno presso l’edificio Spafa di Bangkok ed è stato una collaborazione tra l’Unesco, Seameo Spafa, il Dipartimento di Belle Arti del Ministero of Culture Thailand e il Centro internazionale di archeologia subacquea (un centro di categoria 2 sotto gli auspici dell’Unesco a Zara, in Croazia)», scrivono dall’Unesco.

Il Victoria and Albert Museum (V&A) ha prestato più di 70 opere medievali, tra cui il famoso scrigno di Becket, alla mostra « Tesori medievali dal Victoria and Albert Museum: Quando gli inglesi parlavano francese» (dal 30 giugno al 22 ottobre) nello spazio di Al Thani Collection di Parigi, dove sono esposte insieme a opere di proprietà della famiglia regnante del Qatar. Il percorso illustra il «rapporto complesso e interdipendente dell’Inghilterra e dell’Europa continentale durante il Medioevo, si legge in una nota, e comprende sculture, tessuti, ceramiche, miniature di manoscritti, oggetti in metallo e gioielli». Tra le opere del V&A, anche il Candeliere di Gloucester del XII secolo, capolavoro dell’oreficeria inglese, e il Syon Cope (1300-20), un mantello indossato da un prete ricoperto di sete rosse e verdi, capolavoro del ricamo inglese.