NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL'ARTE | 05 FEBBRAIO 2024

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LUNEDÌ 5 FEBBRAIO 2024

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: il letto romano trovato nel centro di Londra, presso l’Holborn Viaduct, e una sua ricostruzione. © Mola (Museum of London Archaeology); «L’ami intime» («L’amico intimo»), un dipinto di René Magritte che andrà in vendita a Londra a marzo (© Christie’s); Antonio Paolucci, scomparso oggi 5 febbraio (© Sailko, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons); Castel Sant’Elmo a Napoli, una delle mete più visitate della #domenicalmuseo del 4 febbraio (foto: Ministero della Cultura)

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In pieno centro di Londra trovato in un’antica tomba un letto romano smontato in ottimo stato di conservazione

A Londra, nei pressi del ponte stradale di Holborn Viaduct, una squadra di archeologi, che lavora sul sito di un futuro grande agglomerato di uffici, ha rinvenuto un letto di quercia romano, realizzato probabilmente per il trasporto di un morto in una tomba che ora giace a sei metri di profondità sotto la superficie della città moderna, insieme a una serie di reperti sorprendentemente ben conservati che abbracciano molti secoli. Il legname è in un ottimo stato di conservazione grazie al terreno intriso d’acqua intorno al fiume Fleet che, quando fu ricoperto all’inizio del XIX secolo, era tristemente noto come una fogna a cielo aperto. Nonostante nella scultura funeraria romana i defunti siano comunemente raffigurati su letti, letti veri e propri utilizzati per le sepolture sono reperti molto rari e questo è il primo esempio completo mai trovato in Gran Bretagna. Nel 2012 era stato rinvenuto nel Cambridgeshire un letto anglosassone molto più tardo per la sepoltura di una giovane donna. Il letto londinese è stato smontato prima di essere deposto nella tomba, ma si sono salvate tutte le parti di un mobile di alta qualità, finemente intagliato, originariamente tenuto insieme con giunti a pioli. Le ricerche successive agli scavi riveleranno certamente di più sulla sepoltura, anche se il legno è sopravvissuto meglio dei resti dello scheletro del suo proprietario, che potrebbe essere stato uno dei primi Romani a Londra, dato che tra i corredi funerari è stata trovata una lampada decorata datata tra il 48 e l’80 d.C., solo decenni dopo l’invasione del 43 d.C. 

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Per l’Athenaeum Art Museum di Helsinki Ilya Repin è ora ucraino, non più russo

Il più grande museo d’arte della Finlandia, l’Athenaeum Art Museum di Helsinki, ha cambiato la nazionalità dell’artista Ilya Repin da russa a ucraina, in seguito a una campagna degli ucraini che chiedevano all’istituzione di riconoscerne la vera nazionalità. Repin, pittore realista del XIX secolo, era stato catalogato dal museo nel 2021 come russo. La decisione aveva suscitato le proteste di alcuni ucraini, tra cui la giornalista Anna Lodygina, che ha poi scritto un’esauriente inchiesta per «Ukrainska Pravda», in cui ha dimostrato che Repin è nato in un territorio appartenente all’odierna Ucraina.

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La situazione degli artisti ad Hong Kong: alcuni espatriano, altri resistono

Alcuni lo chiamano il grande esodo: è costituito dai proprietari di aziende a conduzione familiare, dai banchieri e dagli uomini d’affari espatriati che hanno lasciato Hong Kong in massa durante e dopo gli anni del Covid-19. Ma i lavoratori culturali in partenza sono stati più motivati dai crescenti controlli della Cina continentale sulla libertà di espressione e sull’istruzione che da disagi legati allo stile di vita. Secondo la maggior parte delle stime, il numero di partenti da Hong Kong si aggira intorno alle centinaia di migliaia. Più numerosi, anche se più silenziosi, sono però quelli che restano, almeno per ora, per la ferma determinazione a testimoniare e a reagire. «Ho deciso di restare perché HK è casa mia!, dice Mak2, il nickname con cui è conosciuta l’artista Mak Ying Tung. Credo nel potere dell’arte di ispirare il cambiamento e sento un legame profondo con la cultura locale. L’umore tra di noi è misto: c’è un senso di incertezza, ma anche un sottofondo di resilienza». «È essenziale che i progressisti rimangano a Hong Kong, afferma John Batten, critico e fotografo che vive a Hong Kong e che da decenni è un punto di riferimento per la scena artistica della città. Si sentiva dire, soprattutto durante le proteste del 2019, che “Hong Kong è senza speranza, senza futuro”. Questa potrebbe facilmente diventare una profezia che si autoavvera». 

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I vincoli impediscono di investire sulle mostre a Villa Croce a Genova

A Genova, nella «rete tra palazzo e cultura cittadina» molto evocata da istituzioni e addetti ai lavori, nel prossimo futuro difficilmente potrà essere sfruttato al massimo delle sue possibilità il Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce, da sempre punto di riferimento per l’arte contemporanea in città, il museo di cui dal 2012 al 2017 ha curato la programmazione Ilaria Bonacossa, recentemente nominata direttrice di Palazzo Ducale nella città della Lanterna. Per stessa ammissione del sindaco Marco Bucci, «diventa difficile portare grandi eventi in una struttura dove non tutti possono arrivare». [la Repubblica]
 

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Un Magritte fa la parte del leone nell’asta surrealista londinese di Christie’s. Stime: 30-50 milioni di sterline

Uno dei pezzi forti dell’Evening sale di Christie’s «The Art of The Surreal», dedicata al Surrealismo e al movimento Dada, che si terrà a Londra il 7 marzo, sarà «L’ami intime» («L’amico intimo»), un dipinto di René Magritte con una stima compresa tra i 30 e i 50 milioni di sterline. Messo in vendita a cent’anni dalla stesura del Manifesto surrealista, scritto da André Breton nell’ottobre 1924, il dipinto compare sul mercato delle aste per la prima volta dal 1980. Raffigurante un enigmatico uomo con cappello a bombetta, l’«uomo qualunque» di Magritte, «L’ami intime» proviene dalla Collezione Gilbert e Lena Kaplan ed è stato esposto per l’ultima volta al pubblico a Bruxelles ai Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique, nel 1998. L’opera sarà oggetto di un tour a Los Angeles dal 5 al 6 febbraio, al Rockefeller Center di New York dal 9 al 14 febbraio e a Hong Kong dal 21 al 23 febbraio. Il preview londinese si terrà dall’1 al 7 marzo.

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Il bilancio della 50ma Arte Fiera

Si è chiusa il 4 febbraio la 50ma edizione di Arte Fiera, che quest’anno ha festeggiato il rotondo compleanno con più di 50mila visitatori. La conferma della sede della scorsa edizione (i padiglioni 25 e 26, tra i più eleganti del quartiere fieristico bolognese, tradizionalmente associati alla fiera), il sodalizio tra il direttore artistico Simone Menegoi e il direttore operativo Enea Righi e lo strutturato palinsesto del Public program sono stati elementi che hanno contribuito all’ottima riuscita della manifestazione.

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Sulle sue dimissioni, Sgarbi prende tempo

Ora il sottosegretario Vittorio Sgarbi ci ripensa. Dopo aver annunciato le «dimissioni immediate» appena ricevuta la decisione dell’Autorità garante del mercato per suoi conflitti di interesse da quando è al Foverno, il critico d’arte prende tempo. «Non sono ancora un ex sottosegretario, dice. Le dimissioni le ho solo annunciate ma le devo ancora negoziare con il Governo. In questo momento sono ancora sottosegretario alla Cultura, la mia agonia sarà lunga». [la Repubblica]
 

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Addii

Antonio Paolucci. Il 5 febbraio, a Firenze, è scomparso, all’età di 84 anni, lo storico dell’arte Antonio Paolucci. Riminese di nascita (29 settembre 1939), si era laureato nel 1964 all’Università di Firenze con Roberto Longhi ed era autore di numerose pubblicazioni e monografie su artisti del Rinascimento (Piero della Francesca, Signorelli, Michelangelo, Antoniazzo Romano e altri) oltre che sul restauro, sul catalogo e sulla tutela. Dal 1980 soprintendente a Venezia, Verona, Mantova e del Polo Museale Fiorentino, soprintendente dell’Opificio della Pietre Dure di Firenze, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana. Dal 1995 al 1996 aveva ricoperto l’incarico di ministro dei Beni Culturali. Dopo il terremoto nell’Umbria e nelle Marche, nel 1997, era stato nominato Commissario straordinario del Governo per il restauro della Basilica di San Francesco di Assisi. Dal 2007 al 2016 è stato direttore dei Musei Vaticani. Curatore di alcune importanti mostre sul Rinascimento in Italia (ad esempio, quella di Forlì su Marco Palmezzano) e all’estero come, nel 2001, la mostra sulle corti italiane del Rinascimento, tenutasi a Tokyo e a Roma. Accademico delle Arti e del Disegno, ha collaborato con diverse testate («Paragone», «Bollettino d’arte», «Il Giornale dell’Arte», «Il Sole 24 Ore», «Art e Dossier», «La Repubblica», «La Nazione» e «Avvenire») e ha diretto «Antichità Viva». 

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Addii

Giuseppe Marcenaro. È morto il primo febbraio a Genova, all’età di 81 anni, dopo una lunga malattia, l’intellettuale, giornalista e scrittore Giuseppe Marcenaro. Era una figura di riferimento nel panorama culturale genovese e italiano. Nel corso della sua lunga carriera, divenuto nel 1970 giornalista professionista, ha collaborato con «La Stampa», «Il Secolo XIX», il «Venerdì» di Repubblica, «Il Foglio». Suoi articoli sono apparsi su giornali e riviste: «Capital», «Fmr», «la Repubblica», «Il Lavoro», «Il Giorno», «L’Europeo», «Epoca», «Leggere», «Il Caffè», «Nuova Antologia», «L’Espresso», «Meridiani», «Nuova Storia Contemporanea», «Alias». Tra i suoi grandi amori letterari Eugenio Montale, Stendhal e Arthur Rimbaud.

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NOTIZIE DAL MIC: Sangiuliano richiede alla Francia la restituzione di sette opere trafugate dall’Italia

Nell’incontro a Parigi tra il ministro Gennaro Sangiuliano e la ministra della Cultura francese Rachida Dati, focalizzato su musei, editoria, cinema e intelligenza artificiale, il titolare del MiC ha ribadito la richiesta di rapida restituzione di sette opere trafugate dal nostro Paese e finite nelle collezioni del Louvre. La lista delle opere non è stata resa pubblica, ma già nel febbraio del 2023 l’elenco era stato trasmesso da Sangiuliano alla Francia in occasione della preparazione della mostra «Napoli a Parigi». Con molta probabilità si tratta di reperti della civiltà greca, etrusca o romana. 

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NOTIZIE DAL MIC: Ecco i primi dieci musei della #domenicalmuseo del 4 febbraio. Colosseo, Pompei e Reggia di Caserta i più visitati

Questi i dati dei visitatori diffusi dal MiC negli altri luoghi della cultura statali: Gallerie degli Uffizi – Gli Uffizi 9.001; Parco archeologico del Colosseo – Foro Romano e Palatino 8.994; Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento a Napoli 6.772; Palazzo Reale di Napoli 6.446; Gallerie degli Uffizi – Palazzo Pitti 6.267; Musei Reali di Torino 6.179; Galleria dell’Accademia di Firenze 5.550; Museo archeologico nazionale di Napoli 5.550; Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea 5.528; Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo 4.911. [Agenziacult]
 

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NOTIZIE DAL MIC: Rinnovato l’accordo tra Archeolog Ets e MiC su ritrovamenti archeologici emersi durante lavori per opere ferroviarie e stradali

Rinnovato il protocollo d’intesa tra Archeolog Ets (società composta da Rfi, Anas e Italferr) e il Ministero della Cultura per valorizzare, insieme, i ritrovamenti archeologici emersi durante i lavori alle opere ferroviarie e stradali. Scopo del protocollo è restaurare e conservare siti e reperti del patrimonio artistico trasformando i ritrovamenti archeologici «da probabile ostacolo per la realizzazione e manutenzione delle opere pubbliche a opportunità per la valorizzazione culturale del Paese». La collaborazione tra archeologi e ministero vuole individuare nuove iniziative per migliorare, attraverso mostre e forme di mecenatismo, la conoscenza di siti troppe volte dimenticati dopo le scoperte archeologiche. Due buoni esempi riguardano i reperti emersi dal cantiere ferroviario alla stazione di Pomezia (Lazio) con reperti archeologici del II-IV sec. d.C. e il ritrovamento a Furbara, sulla linea Roma-Pisa, di un antico insediamento di anfore etrusche. 


 

Redazione, 05 febbraio 2024 | © Riproduzione riservata