È dell’artista cinese contemporaneo Cai Guo-Qiang e si intitola «When the Sky Blooms with Sakura», il primo spettacolo pirotecnico diurno del Giappone, che il 26 giugno per circa circa 30 minuti ha trasformato il cielo in una tela di 400 metri di larghezza e 130 metri di altezza, utilizzando come colori 40mila fuochi d’artificio articolati in una rigorosa coreografia presentata a mezzogiorno sulla spiaggia di Yotsukura nella città di Iwaki. Questo spettacolo pirotecnico, commissionato da Saint-Laurent, è stato l’insolito mezzo scelto per lanciare la mostra personale di Cai Guo-Qiang «Ramble in the Cosmos-From Primeval Fireball Onward», inaugurata il 29 giugno nella National Art Center di Tokyo (fino al 21 agosto). Il video dello spettacolo è stato inoltre trasmesso la sera del 29 giugno su ysl.com.

«Da Botticelli a Van Gogh: Capolavori dalla National Gallery, Londra», terminata al Museo di Shanghai il 7 maggio, ha registrato oltre 420mila visitatori in 15 settimane di apertura, che equivale a più di 4.300 biglietti al giorno. È la mostra del museo più visitata di sempre, seppur organizzata nella sede cinese (precedente record «Leonardo da Vinci: Pittore alla Corte di Milano» nel 2011-12 con 323.827 presenze, 3.680 al giorno, nella sede di Londra). Il percorso è una concisa storia della pittura occidentale con 52 prestiti dalla collezione, tra Raffaello, Caravaggio, Rembrandt, Constable, Turner e Monet. Ora è al Museo Nazionale della Corea a Seoul (fino al 9 ottobre), ultima tappa l’Hong Kong Palace Museum (15 novembre-4 marzo 2024). Il progetto della mostra è legato alla chiusura dell’ala Sainsbury del museo, oggetto di una ristrutturazione da 35 milioni di sterline.

Il frammento rubato di una statua in pietra di Ramesse II di 3.400 anni è stato sequestrato in seguito a un procedimento penale a Ginevra e restituito al Governo egiziano con una cerimonia nell’ambasciata egiziana a Berna, condotta da Carine Bachmann, funzionaria svizzera responsabile della Cultura. Il frammento in pietra fa parte di una statua di un gruppo scultoreo che rappresenta il faraone seduto tra antiche divinità egizie e, come dichiarato dal Ministero della Cultura svizzero, era stato rubato dal complesso del tempio di Ramesse II nella città sacra di Abydos tra la fine degli anni ’80 inizio degli anni ’90. Importato in Svizzera dopo essere stato fermato in diversi altri Paesi, è stato recuperato nel corso di un procedimento penale nel cantone di Ginevra.

Tra le varie proposte contenute nel DDl presentato da Roberto Marti, senatore e presidente della commissione Cultura a Palazzo Madama, vi sono l’esenzione dell’Iva per le vendite fino 20mila euro, di oggetti d’arte, di antiquariato, da collezione, importati e ceduti dagli autori, dai loro eredi o legatari. E la riduzione dell’aliquota dal 22% al 10% per cento per le cessioni di oggetti d’arte, da collezione o d’antiquariato, di valore inferiore uguale a euro 20mila euro. L’impatto economico annuale generato dal settore è di circa 3,78 miliardi di euro, con risvolti occupazionali per circa 36mila lavoratori. Il taglio di aliquota e iva renderebbero l’Italia competitiva con gli altri Paesi europei. Ora non resta che aspettare l’iter parlamentare.

La manutenzione degli edifici religiosi, troppo onerosa per le chiese svizzere, ha avviato in tutto il Paese una riflessione sulla desacralizzazione e la riassegnazione di tali luoghi. L’inventario è impressionante: 189 chiese, 330 cappelle, monasteri e conventi di 33 congregazioni, istituzioni religiose; in tutto quasi 900 edifici religiosi nel solo cantone di Friburgo, regione svizzera di fede cattolica. Il tutto in un contesto generale di declino della pratica religiosa, e quindi di calo delle entrate per le chiese cristiane in Svizzera, che si finanziano attraverso l’imposta confessionale. Il problema è duplice. Da un lato le parrocchie svizzere hanno un patrimonio edilizio che supera le loro necessità e, dall’altro, non sono più in grado di far fronte ai costi di manutenzione di questi edifici.

È stata inaugurata il 4 luglio a Venezia, nell Museo di Palazzo Grimani, «Ugo Carmeni. Venice Mapping Time», a cura di Daniela Ferretti con Dario Dalla Lana (fino al 26 novembre). Uno sguardo inedito sulle pietre di Venezia attraverso 67 scatti che documentano e mappano le superfici architettoniche della città. Principalmente restauri di chiese e palazzi: intonaci, tessitura dei muri e trama delle coperture che Carmeni ha immortalato tra l’autunno del 2020 e la primavera del 2023, inclusi dettagli scultorei a soggetto animale (leoni, draghi, serpenti) nella Sala di Psiche, dove un restauro ha riportato alla luce, in corrispondenza di un’antica canna fumaria, il bassorilievo di una salamandra avvolta dalla fiamme. A completamento un’installazione multimediale con una sequenza di immagini generata da un algoritmo, che reagisce alla presenza dell’osservatore producendo un risultato sempre diverso.

Si inaugura oggi 5 luglio nella Villa Giulia a Pallanza (Verbania), la sesta edizione delle «Stanze delle Meraviglie.Wunderkammer», due serie di mostre (dal 5 al 16 luglio e dal 19 al 30 luglio) a cura di Marisa Cortese, dedicate ad arte figurativa, fotografia e installazioni contemporanee, con corollario di eventi culturali, work shop, libri, conferenze. Oltre sessanta gli artisti coinvolti, tra i quali Anna Galli, Daniela Gioda, Fabio Giusti, Barbara Leonardi, Lia Malfermoni - Maria Mancini - Elisabetta Marnoni, Raimondo Oliviero, Ebi Rahbarian e molti altri.