La Cittadella del Cairo, cuore medievale della città e patrimonio dell’Unesco, sarà restaurata grazie a un investimento da 300 milioni di sterline egiziane, circa 10 milioni di euro, che si aggiungeranno a investimenti privati. Due torri dell’immensa fortezza che il «feroce Saladino» cominciò a costruire nel 1176, e sede dei governi fino all’800, sono già state restaurate e sono state inaugurate il 18 febbraio dal ministro del Turismo e dell’Archeologia Ahmed Issy. Parlando dal ballatoio tra la Torre Ramla e al-Haddad del castello di Sala-El Din Ayyubi, nome arabo di Saladino, il ministro ha chiarito che l’opera, interamente finanziata da privati, rappresenta l’inizio di un grande progetto di valorizzazione dei beni culturali del Cairo che sarà attuato attraverso un nuovo prodotto turistico, il Cairo City Break, un ricco pacchetto che sarà presentato ufficialmente per la prima volta durante la Borsa Turistica di Berlino (Btb) a marzo. [Ticinonline]
 

La Fondation des Artistes di Parigi ha annunciato il vincitore del Prix Michel Nessim Boukris 2024: è Benjamin Swaim. Nato nel 1970, Swaim si è distinto per la sua innovativa ricerca pittorica sul paesaggio, un soggetto che è diventato centrale nel suo lavoro. La sua capacità di catturare la luce e il colore con notevole libertà creativa ha conquistato la giuria, che ha scelto di sostenere la sua produzione artistica con una borsa di studio di 10mila euro.

Un dipinto raffigurante «Giulietta e Romeo», a lungo ritenuto disperso e ritrovato in tempi recenti, costituirà parte integrante del nuovo progetto di allestimento della Casa Museo di Giulietta a Verona, promosso da Francesca Rossi, direttrice dei Musei Civici di Verona e ideato con Fausta Piccoli, curatrice della Casa di Giulietta. La grande tela, in ottimo stato di conservazione ed eseguita dal pittore veneziano Cosroe Dusi nel 1838 su commissione del conte Francesco Gualdo di Vicenza, raffigura l’incontro dei due amanti nella dimora dei Capuleti. L’opera, dal cromatismo intenso ed evidenti qualità disegnative, testimonia l’adesione di Dusi agli stilemi della pittura troubadour di ascendenza ingresiana. Sarà collocata nella Sala da ballo del museo, accanto agli abiti di scena realizzati dal costumista Danilo Donati per l’omonimo film di Franco Zeffirelli del 1968, accanto al dipinto «Giulietta» di Pietro Roi del 1882. 

«Oggi una persona nera che arriva per la prima volta a Venezia non solo vivrà lo straniamento tipico di chi non ha mai visto la laguna, ma capirà anche che la città è intimamente legata alla nerezza. Venezia, come Livorno, come Trapani, come Napoli, come Messina, come Roma, è infatti connessa a quella che storici quali Salvatore Bono e Giovanna Fiume hanno definito schiavitù mediterranea. Molte persone, non solo nere, provenienti soprattutto dall’Anatolia e dall’Africa del Nord, sono state schiavizzate in Europa, prima in Portogallo e nell’odierna Spagna e poi in Sicilia e in Campania, in Toscana e in Veneto». Il quotidiano «Avvenire» pubblica la prefazione della scrittrice Igiaba Scego a Venezia Africana (Wetlands, pp. 272, euro 22) di Paul Kaplan e Shaul Bassi, la prima guida che racconta la presenza africana nella città di ieri e di oggi. [Avvenire]
 

Il 21 febbraio alle ore 18, presso il Cinema La Compagnia a Firenze, sarà proiettato in prima nazionale il documentario sul Battistero di Firenze «San Giovanni, la Porta per il Paradiso», prodotto dall’Opera di Santa Maria del Fiore in collaborazione con Kove, scritto e diretto da Tommaso Santi. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. Il documentario, in lingua italiana con sottotitoli in inglese e della durata di 52 minuti, è pensato come un viaggio che parte dai lavori di restauro del Battistero, per raccontare l’origine di questo luogo e scoprire il suo valore spirituale, artistico e civile. Restauratori, storici dell’arte, storici dell’architettura, archivisti, ci accompagnano nel racconto, che prova a restituire la bellezza di questo monumento, patrimonio di Firenze e dell’Umanità. Il trailer del documentario è visibile online sul canale YouTube dell’Opera.

Il primo marzo prende il via l’ottava edizione di Milano MuseoCity, l’appuntamento promosso dal Comune di Milano in collaborazione con l’Associazione MuseoCity Ets che apre le porte di musei pubblici e privati, archivi d’artista, case museo, fondazioni d’arte e musei d’impresa, non sempre accessibili al pubblico. Il successo delle scorse edizioni ha spinto MuseoCity ad estendere da tre a cinque i giorni della manifestazione (dall’1 al 5 marzo). Tra le novità di quest’anno due progetti speciali: «Musei in Galleria» e «Musei in Vetrina». Per «Musei in Galleria» 9 gallerie d’arte associate ad Angamc-Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea ospitano un’opera d’arte o un progetto di altrettanti musei e archivi della rete di MuseoCity. «Musei in Vetrina» illustra la creatività milanese e la stretta relazione tra arte e industria. Le vetrine di 11 brand del Made in Italy (Alessi, Artemide, Atlas Concorde, Cassina, De Padova, Kartell, Lavazza, Marazzi, Missoni, Molteni&C, Poltrona Frau) presentano allestimenti ad hoc che, attraverso materiali d’archivio e pezzi iconici, raccontano le rispettive culture d’impresa.

Appena rientrata dal Louvre a Napoli, al Museo Nazionale di Capodimonte, la «Flagellazione di Cristo» di Caravaggio, dipinta nel 1607 per la Chiesa di San Domenico Maggiore, sarà esposta dal 28 febbraio al 31 maggio al Museo Diocesano Donnaregina di Napoli. Lo ha deciso Eike Schmidt, neodirettore del Museo e del Bosco di Capodimonte e presidente del Consiglio di amministrazione del Fondo Edifici di Culto, ente proprietario del Caravaggio. La presenza dell’opera, richiesta dall’arcivescovo Domenico Battaglia in occasione della Pasqua, «consente, dopo lunghe assenze per mostre all’estero, un approfondimento teologico-pastorale e storico-artistico del quadro», afferma Schmidt. Dal primo marzo a Palazzo Ricca, Fondazione Banco di Napoli, sarà in mostra un altro Caravaggio, «La presa di Cristo», dalla collezione Ruffo di Calabria. 

In occasione dei suoi trent’anni Emergency lancia «Artivists x Emergency», un’iniziativa che ha coinvolto 11 famosi illustratori e illustratrici, più il vincitore o la vincitrice del contest Draw Your Future, cui è stato chiesto di immaginare un futuro possibile a partire dal logo di Emergency. Le immagini saranno protagoniste di una collezione di 12 T-shirt, a tiratura limitata, che saranno messe in vendita online con cadenza mensile. Fabio Magnasciutti, Lillo, Fumettibrutti, Olga Grebennik, Dario Sansone e Camilla Falsini sono i primi 6 degli 11 artisti che hanno scelto di partecipare con la loro creatività all’iniziativa. A partire dal 20 febbraio, ogni mese, nello shop online di Emergency, negli Infopoint di Roma, Torino e Genova e nelle sedi dell’associazione di Milano e Venezia, saranno disponibili le T-shirt, in edizione limitata, con la stampa delle illustrazioni realizzate. Chiuderà l’iniziativa «Artivists x Emergency» l’immagine del vincitore di «Draw Your Future», il contest grafico creato da Emergency, in collaborazione con Desall, rivolto a studenti, giovani designer e talenti emergenti di tutto il mondo. La prima maglietta di «Artivists x Emergency» in vendita dal 20 febbraio sarà quella creata dal vignettista e illustratore Fabio Magnasciutti.