Un’ipnotica creatura ibrida (in parte micelio, in parte cefalopode, in parte uccello e in parte macchina) incomberà sul Meatpacking District di New York a partire dal 3 ottobre nell’ambito dell’ultima commissione di arte digitale del Whitney Museum of American Art, Cento (2023), realizzata dall’artista specialista in nuove tecniche Nancy Baker Cahill. Un’opera site-specific in realtà aumentata, il progetto interattivo affronta la necessità di una cooperazione interspecie di fronte alla crisi climatica da un approccio ecosofico, che critica la tradizionale separazione degli esseri umani dal mondo naturale.

Ritrovate dai Carabinieri, a oltre un secolo dal furto del 1914, parti importanti dell’«Albero d’oro» conservato nella chiesa di San Francesco a Lucignano (Ar). Si tratta di un reliquario del 1350 di Gabriello d’Antonio, capolavoro assoluto dell’arte orafa italiana, alto 2 metri e 70 centimetri. Tra il 1927 e il 1929 molti frammenti della preziosa opera, fatta a pezzi dai ladri, vennero ritrovati nelle campagne di Sarteano, in provincia di Siena. All’epoca il restauro fu affidato all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e concluso nel 1933. Il ritrovamento attuale sarà occasione di un altro restauro complessivo: l’«Albero d’oro» composto di smalti, oro, cristallo di rocca molato, argenti, rame dorato, ora è composto di sessanta parti. «Il momento culminante del restauro sarà rappresentato dalla ricollocazione degli elementi recuperati», dice la soprintendente dell’Opificio, Emanuela Daffra.

La collezione d’arte di Gérard Depardieu è battuta oggi e domani a Parigi all’asta all’Hôtel Drouot dalla maison Ader. Più di 250 pezzi, dipinti, sculture e disegni, tra cui l’opera più quotata è un bronzo di Germaine Richier, «L’homme qui marche», stimato da 500mila a 800mila euro. La casa d’aste fa notare che il popolare attore francese (tra l’altro al centro in Francia di uno scandalo per molestie e violenze sessuali) ha riunito la sua collezione acquistando in modo impulsivo, nel corso dei decenni, seguendo il proprio gusto. I dipinti erano accatastati nella lussuosa casa parigina, alcuni senza cornice o posati direttamente sul pavimento. Figurano in catalogo: tre bronzi di Auguste Rodin, tra cui un «Paolo e Francesca» (60-80mila euro), un quadro degli esordi di Niki de Saint-Phalle («La vache jaune», del 1959, 50-80 mila euro), una «Composizione» del 1971 di Hans Hartung e un «Vaso di fiori» di Odilon Redon, stimati entrambi da 50mila a 80mila euro. E ancora opere di Fernand Léger, Alexander Calder, tra cui una gouache, «L'Étoile» (60-80mila euro), 4 opere di Miro, 25 dipinti di Eugène Leroy, 11 opere del movimento Cobra e un Marcel Duchamp (50-60mila euro). Secondo gli esperti, l’asta potrebbe fruttare tra i 3 e i 5 milioni di euro.

È stata annunciata la 69ma edizione di Brafa Art Fair a Bruxelles, nei padiglioni di Brussels Expo, a cui parteciperanno 132 galleristi provenienti da 14 Paesi, da domenica 28 gennaio a domenica 4 febbraio. Tra i 132 espositori sono dieci le gallerie italiane con due nuovi ingressi specializzati in arte di alta epoca: Mearini Fine Art di Perugia e Romigioli di Legnano (Mi). Oltre a loro, Robertaebasta (Milano); Barbara Bassi (Cremona); Cortesi Gallery (Lugano-Milano); Dalton Somaré (Milano); Ars Antiqua (Milano); Gioielleria Nardi (Venezia); Repetto Gallery (Lugano); Giammarco Cappuzzo (Londra).

Il lavoro come frontiera di inclusione, sfida chiave per costruire partecipazione e per contribuire allo sviluppo personale e a quello della società e del Paese. È questo il tema a cui è dedicata la Giornata Europea delle Fondazioni, che anche quest’anno si celebra il primo ottobre. L’iniziativa, promossa da Acri, Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio, e Assifero, Associazione Italiana Fondazioni e Enti Filantropici, ha quest’anno per titolo «Ci stiamo lavorando. Attiviamo le energie delle comunità», e propone una declinazione di attività coerenti al tema che si svolgeranno in contemporanea in 120 luoghi d’Italia.

Il primo ottobre si rinnova l’appuntamento con #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali. Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura, con accesso su prenotazione dove previsto. A settembre, informa una nota del Ministero, l’affluenza registrata è stata di 269.114 persone.