Insieme a due sedi indoor, il magnifico centro medievale lucchese racchiuso dalle mura cinquecentesche costituisce l’ambientazione della mostra diffusa «Il risveglio della Natura» con cui Pablo Atchugarry presenta, dal 4 giugno al 4 settembre (fino al 30 per le location urbane), 45 imponenti sculture astratte.
Si tratta non solo della prima grande mostra pubblica realizzata a Lucca, ma anche della prima in cui lo scultore sudamericano espone opere in legno e non solo, come per i suoi lavori più celebri, in marmo e bronzo. La mostra è curata da Gian Guido Grassi e organizzata da Fondazione Banca del Monte di Lucca, Fondazione Lucca Sviluppo e Associazione Start-Open your eyes con contributo del Comune.
La trecentesca Chiesa dei Servi ospita dieci opere lignee, mentre Palazzo delle Esposizioni accoglie alcuni bronzi e le spettacolari sculture in marmo bianco di Carrara, nero del Belgio e rosa del Portogallo. Cinque opere abitano poi alcuni luoghi nevralgici dello spazio urbano: piazza San Martino, l’Agorà, piazza San Michele, Porta San Pietro, il baluardo di San Frediano.
«Amo l’Italia, afferma Atchugarry, dove sono arrivato da giovane, quando partii dall’Uruguay per venire in Europa ad attingere alle fonti della cultura. Sono poi rimasto a Lecco, ma sono legato alla Toscana dal 1979, quando sulle Alpi Apuane scoprii la materia privilegiata del mio lavoro: il marmo. Lucca è una città internazionale a misura d’uomo. Qui ho pensato di presentare una selezione di sculture lignee, un Giardino degli Olivi, simbolo di Resurrezione, scaturite da radici di alberi secolari che non dovevano morire. Come le piante in Amazzonia, cerco di innalzare le mie sculture verso la luce: liberandosi dal peso della materia e dalla fatale attrazione verso il basso della vita, esse rivolgono lo sguardo verso il cielo suggerendo libertà e speranza».