Dal 3 al 17 ottobre, presso il Rockefeller Center di New York, Christie’s ha presentato «Rothschild Masterpieces», una serie di vendite di opere d’arte, mobili, argenti, ceramiche e gioielli appartenenti al ramo francese della storica famiglia di banchieri europei. La maggior parte dei lotti era stata acquistata nel corso del XIX secolo dal barone James Mayer de Rothschild, capostipite di quel ramo della famiglia, dalla moglie Betty e dal figlio Alphonse, per essere poi conservata nella collezione dei loro discendenti.

La vendita serale dell’11 ottobre, che incarna la quintessenza del gusto che ha caratterizzato i Rothschild per generazioni, ha visto offerte vivaci con prezzi che hanno altamente superato le stime, per un totale di 43,2 milioni di dollari. La vendita ha raggiunto un impressionante 245% di hammer sopra la stima bassa e il 95% di vendite per lotto. Come affermato da Cécile Verdier, alla guida di Christie’s Parigi, è stata «un’asta vivace, con collezionisti attivi in sala che lottano contro 40 membri dello staff di Christie’s, accettando offerte da parte di offerenti internazionali. Questa vendita ha espresso quanto il goût Rothschild sia ancora attuale». Highlight della vendita è stato «Una giovane donna che tiene in mano una lepre con un ragazzo alla finestra», olio su tela del pittore olandese Gerrit Dou, che ha realizzato 7 milioni di dollari. Tra gli altri lotti di rilievo figura «Il trionfo di Davide», una serie di pannelli di scuola olandese, datati intorno al 1650, in cuoio dipinto e sbalzato, notevole per le sue dimensioni (340x1690 cm), la qualità ornamentale della decorazione e l’eccellente stato di conservazione è stata battuta per 4,4 milioni.

Due serie di sedie dell’ebanista francese del XVIII secolo Louis Delanois hanno realizzato prezzi importanti: una coppia di fauteuil tardo Luigi XV in legno dorato e dipinto di bianco è stata aggiudicata per 6,2 milioni di dollari, mentre una coppia di fauteuil a la reine tardo Luigi XV in noce dorato ha realizzato 4,4 milioni di dollari. Un cammeo in sardonice raffigurante l’imperatore Claudio, attribuito a Daniel Mignot e già venduto da Christie’s nel XIX secolo, è stato aggiudicato a 2,1 milioni di dollari (superando di 10 volte la stima iniziale di 200mila dollari). Da segnalare anche una coppa olandese in argento dorato con nautilo montato a Delft, 1607, che ha realizzato 1,5 milioni di dollari, andando ben oltre la sua stima di 100-150mila dollari, mentre un piatto da portata in maiolica ispano-moresca è stato venduto per 1 milione di dollari.

Il marchio o il timbro «Rothschild» è associato a una delle famiglie più influenti e ricche nella storia europea, nota per la sua eccezionale collezione d’arte e mecenatismo. L’associazione di un oggetto a una collezione illustre come quella dei Rothschild può senza dubbio aumentarne il valore, grazie al prestigio e alla storia che lo accompagna. Questo alone di prestigio sembra aver attirato l’attenzione dei collezionisti e investitori, disposti a pagare un prezzo superiore e non in linea con le tendenze del mercato per queste opere, non solo per la loro intrinseca qualità artistica, ma anche per il loro legame con un determinato contesto, e con una tradizione artistica e culturale di alto livello.

In altre parole, sebbene le qualità artistiche, storiche e il contesto di un’opera rimangano essenziali nella sua valutazione complessiva, i risultati delle vendite autunnali di Christie’s dimostrano che il pedigree, in questo caso «Rothschild», può certamente influenzarne positivamente il valore.