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Domenico Gnoli, «Boat IV», 1957

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Domenico Gnoli, «Boat IV», 1957

Il catalogo ragionato della collezione Rabolini

560 disegni del Novecento di una raccolta che era stata pensata per uno scopo didattico

Francesca Romana Miorelli

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Il disegno per l’artista costituisce lo strumento più autentico, e spesso privato, per verificare idee e sentimenti al germogliare di un’opera, ma anche per mettere ordine a una realtà storica in divenire, che sembra caduta nel caos. Il fondatore di Pomellato, Giuseppe Rabolini, scomparso nel 2018, era ben conscio di tutte le potenzialità insite in questo strumento socratico per l’artista, tanto che dedicò una vasta collezione al disegno italiano nel novecento, da Medardo Rosso a Mimmo Paladino, giungendo a raccogliere 560 opere, con lo scopo di rendere visibile l’esistenza di una forte cultura del disegno nel nostro Paese nel secolo passato.

Come avverte nel catalogo ragionato Irina Zucca Alessandrelli, curatrice della raccolta, Rabolini la collezione l’aveva pensata per uno scopo didattico: tutte le opere venivano collocate in apposite scaffalature, con stretti criteri di conservazione. Alla fine del 2018 fu mostrata al Museo del Novecento di Milano e schedata in un sostanzioso e accurato catalogo ragionato, con saggi di Antonello Negri, di Jeffrey Schnapp, di Paola Mola, che scrive sugli apollinei disegni di Wildt, e di Martina Corgnati, che si occupa del gruppo del Cenobio e dello Studio Marconi di Milano.

Nel volume trovano posto capolavori di Umberto Boccioni e di Carlo Carrà, i raffinatissimi disegni di Domenico Gnoli, per giungere alle nuove tecniche impiegate dalle neoavanguardie, come quelle utilizzate da Alighiero Boetti. È un itinerario pieno di scoperte imprevedibili, che non trascura strade minori, ma non per questo meno interessanti, rendendo evidente l’utilizzo di nuove tecniche nella seconda metà del Novecento, in cui talvolta l’autorialità dell’artista volutamente arretra, anche se il disegno rimane sempre all’origine dell’idea. Un universo fertile e originale quello del disegno italiano, che si squaderna davanti al lettore, anche se rimane la sensazione di una presenza più sistematica degli artisti milanesi.

Disegno Italiano del XX secolo, di Irina Zucca Alessandrelli con Antonello Negri, 408 pp., ill. col, Silvana Editoriale, Milano 2018, € 70,00
 

Domenico Gnoli, «Boat IV», 1957

Francesca Romana Miorelli, 19 aprile 2019 | © Riproduzione riservata

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