Anna Somers Cocks
Leggi i suoi articoli«Danza sulla spiaggia», l’unico dei 12 dipinti del Fregio Reinhardt di Edvard Munch in mani private sarà venduto da Sotheby’s a Londra l’1 marzo (stima 12-20 milioni di sterline). Commissionato dal regista teatrale d’avanguardia Max Reinhardt nel 1906, il fregio presenta «immagini della psiche moderna», come disse Munch.
La pittura ad ampie pennellate di tempera su lino grezzo ad effetto affresco si spiega con il fatto che l’opera era destinata alla parte alta delle pareti di legno del teatro Kammerspiele di Berlino, piccolo auditorium creato da Reinhardt accanto al Deutsches Theater per una nuova e più intima esperienza teatrale di opere come gli strazianti «Fantasmi» di Ibsen, con cui fu inaugurato nel 1907.
Il fregio venne disperso nel 1912 e questa scena fu acquistata da Curt Glaser, collezionista ebreo tedesco, direttore della Biblioteca statale di Berlino e autore della prima biografia dell’artista, che nel 1933 fuggì dal regime nazista e vendette la sua collezione che fu battuta in asta all’Internationales Kunsthaus di Berlino il 9 maggio 1933. Nel 1938 il dipinto fu acquistato a un’asta di Oslo da un amico intimo di Munch, l’armatore norvegese Thomas Olsen, e per un certo periodo ornò la sala di prima classe di una delle sue navi, per poi essere nascosto in un granaio durante l’occupazione nazista della Norvegia. Ora il suo discendente Petter Olsen sta vendendo il dipinto con i discendenti di Curt Glaser.
Intervistata da «Il Giornale dell’Arte», la direttrice del Museo Munch di Oslo Tone Hansen, ha dichiarato che si tratta di un buon epilogolo riparatore della vendita forzata del 1933 e che il museo non intende cquistare il dipinto, ma auspica che chi lo farà lo renda visibile al pubblico, come lo è stato nel museo privato creato da Petter Olsen a Ramme, accanto alla casa di Munch, che ha restaurato dopo aver venduto la sua versione dell’«Urlo» per 120 milioni di dollari il 2 maggio 2012. Nove degli altri dipinti del Fregio Reinhardt si trovano nella Neue Nationalgalerie di Berlino, uno nell’Hamburger Kunsthalle e un altro nel Museum Folkwang di Essen.
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