Antichissima via di transito attraverso Alpi, abitata da millenni e romanizzata da Augusto, la Val Bregaglia, di lingua italiana ma estesa in prevalenza in Svizzera, è una spaccatura profonda che congiunge Chiavenna al Maloja e di lì all’Engadina. Per alcuni studiosi le sue rupi avrebbero suggerito ad Alberto Giacometti (qui nato nel 1901) la superficie tormentata delle sue sculture, e la magnificenza dei paesaggi vi ha richiamato sin dall’Ottocento un turismo internazionale di gran livello (compresi Nietzsche e Segantini).
Dal 5 luglio al 27 settembre questi luoghi ospitano la Biennale Bregaglia 2020, curata da Luciano Fasciati con Francine Bernasconi e Sarah Wiesendanger, nell’area della chiesa di Nossa Dona (risalente al X secolo) e nella zona di Lan Müraia (insediamento romano), nei pressi di Promontogno. L’associazione Progetti d’arte in Val Bregaglia, attiva dal 2012, ha selezionato numerosi artisti svizzeri, chiedendo loro di realizzare opere apposite. È stata attivata anche una collaborazione, con offerte congiunte, con la rassegna d’arte grigionese Art Safiental e sono numerosi gli eventi, le visite guidate e le attività collaterali.
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