Dario del Bufalo
Leggi i suoi articoliPiazza Colonna e piazza di Montecitorio sono da mesi diventate il parcheggio di auto blu e auto della Polizia, di fatto, inaccessibili ai romani e ai turisti, transennate «per non chiarite disposizioni di sicurezza della Questura, a protezione di non so quale rischio», così denuncia in una lettera aperta al quotidiano «la Repubblica» Valentino Pace, professore romano ordinario di Storia dell’arte.
Queste sono due tra le più belle piazze d’Italia, anche per la presenza di due monumenti eccezionali (ma anche eccezionalmente delicati e vulnerabili) come la Colonna onorifica di Marco Aurelio e l’Obelisco egizio in granito rosa di Assuan. Quest’ultimo, restaurato nel XIX secolo, fu portato da Ottaviano da quell’Aegypto Capta che costò la vita a Cleopatra e Marco Antonio e funzionava da gnomone per la meridiana del suo Solarium Augusti.
La Colonna di Marco Aurelio, come quella di Traiano alla Basilica Ulpia, ha un valore storico speciale perché «la storia vi è narrata con dettagli che svelano glorie (per i vincitori) e tragedie (per i vinti). Sono monumenti il cui racconto si apprezza a 360 gradi da diversi punti di vista, a occhio nudo o con il binocolo, per seguire le vicende delle guerre romane come se si sfogliasse un fumetto o un libro illustrato», prosegue il professor Pace. «Ambedue le piazze sono così diventate spazio esclusivo per parlamentari e giornalisti, sottratte ai cittadini e ai turisti». Hanno transennato molti dei passaggi più suggestivi di quest’area con il pretesto della sicurezza, imponendo alla città una disposizione che non si è verificata neanche nei giorni più bui del terrorismo degli anni ’70.
Le auto e i furgoni della Polizia sono sulla piazza 24 ore su 24 e tengono i motori accesi (non ho mai capito perché) con gli scarichi diretti proprio contro la colonna romana che ha una superficie lapidea molto sensibile agli attacchi dei gas di scarico. Per evitare questi danni il soprintendente archeologo Adriano La Regina, in tempi passati, riuscì a far imporre dal Comune il divieto assoluto di parcheggio! Stiamo perdendo la Storia di Roma raccontata dai marmi stessi di quell’epoca. «Saxa Loquuntur», le pietre parlano, dicevano a Roma. Ma qui nessuno vuole ascoltare.
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