La tazza Aldobrandini (1587-1599) stimata tra 2 e 3 milioni di dollari

Cortesia di Christie’s

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La tazza Aldobrandini (1587-1599) stimata tra 2 e 3 milioni di dollari

Cortesia di Christie’s

Gianfranco Fina

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Sarà Christie’s nella sede del Rockfeller Center a iniziare il 6 febbraio con una vendita composta da 173 lotti intitolata «Global Treasury: the life and Collection of Selim & Mary Zilkha» a cui seguiranno ben tre tornate di Sotheby’s in York Avenue intitolate: «The Vision of Aso O. Tavitian» di cui la prima (7 febbraio – 37 lotti) riservata alla pittura antica, la seconda (8 febbraio – 253 lotti) relativa gli arredi della casa newyorkese nell’Upper East Side di Manhattan e la terza il giorno seguente (9 febbraio – 265 lotti) con il contenuto del cottage nelle colline del Berkshire nel Massachusetts, a cui seguirà ancora una quarta tornata, esclusivamente on line, dal 24 gennaio all’11 febbraio (312 lotti) con gli oggetti di minore importanza.

I proprietari di queste due grandi collezioni sono personaggi poco noti al pubblico italiano, ma di grande successo che, oltre ad essere stati importanti collezionisti hanno anche vissuto delle vite molto interessanti che meritano di essere brevemente raccontate.

Selim Khedouri Zilkha, nacque a Bagdad nel 1927, in una ricca famiglia ebraico-irachena di banchieri noti all’epoca come i Rothschild del medio-oriente, con sedi a Damasco, Baghdad, Beirut, Cairo, ed Alessandria.  40 giorni dopo la sua nascita la famiglia si trasferì prima in Libano, poi in Egitto e poi a fine anni ’30 s’installò a New York dove iniziò una florida attività finanziaria, e il giovane Selim, a soli 17 anni, volle indossare la divisa a stelle e strisce per svolgere il servizio militare. Così ottenne la cittadinanza americana. Nel 1960 Selim approfittò del momento di debolezza finanaziaria del Regno Unito e si trasferì a Londra dove acquisì la catena di negozi di mobili per l’infanzia W.J. Harris, che, rinominata Mothercare, raggiunse il monopolio del settore fino a superare il numero di 400 negozi. Venduta l’attività con enorme profitto, ritornò negli Stati Uniti nel 1980 per dedicarsi al settore petrolifero per circa un ventennio, poi alla neurogenetica a Los Angeles, infine, dopo il 2010, divenne comproprietario della Zilkha Biomass Energy, per produrre biocarburante a pellet in Texas. In Inghiterra aveva incontrato Mary, la sua seconda moglie, e con lei iniziò a coltivare una passione comune: quella per l’arte antica, principalmente rivolta alla ricerca delle argenterie inglesi e continentali di epoca rinascimentale; quindi, nel corso di qualche decennio la collezione si arricchì con alcuni tra i migliori oggetti che venivano offerti dal mercato, comprati dai migliori antiquari e nelle aste più prestigiose. In effetti la maggior parte degli oggetti furono acquisiti a Londra tra il ’60 e l’80. Quando i coniugi rientrarono negli States nei primi anni 2000 si trasferirono in California e arredarono l’appartamento di Bel Air con i mobili inglesi e gli argenti antichi, impressionando gli amici americani ormai abituati ad arredare le loro case con opera d’arte moderna e contemporanea.

L’infanzia e la giovinezza di Assadour (Aso) Tavitian furono certamente molto meno serene di quelle di Zilkha. Nato a Sofia nel 1940, di origini ebraico-armene, a 19 anni Aso lasciò la Bulgaria con la famiglia per trasferirsi in Libano dove, grazie ad una generosa borsa di studio, fu ammesso in una scuola dove imparò la lingua inglese, cosa che gli permise di emigrare negli Stati Uniti nel 1961. A New York non ebbe vita facile, ma con sacrifici riuscì ad iscriversi alla Columbia University, facendo il taxista per vivere e pagare le rette, conseguì il master in ingegneria nucleare che lo portò nel 1969 a fondare la Syncsort, un’azienda di smistamento software, diventata negli anni un colosso del settore informatico. La passione per l’arte ha tardato a manifestarsi, ma dal 2004, avendo conosciuto la giovane antiquaria Isabella Meisinger, iniziò ad acquisire opere d’arte antica in maniera compulsiva, continuata e qualificata senza sosta fino a pochi mesi dalla morte, avvenuta per grave malattia nel 2020. Le centinaia di dipinti, di mobili prevalentemente inglesi, e di oggetti d’arte che arredavano il grande appartamento di New York e la villa del Massachusetts, saranno ora proposti in asta, mentre ben 331 dipinti italiani, fiamminghi, francesi di alta qualità sono stati donati al Clark Art Institute di Williamstown, Massachusetts. Tavitian per molti anni,fu membro del consiglio di amministrazione della Frick Collection, a cui ha voluto lasciare il «Ritratto di donna» di Giovanni Battista Moroni (1575 circa) mentre al Metropolitan Museum of Art è stato destinato il «Bindo Altoviti» di Francesco Salviati (1545 circa), due assoluti capolavori del manierismo italiano.

Coppia di piatti da credenza e da tavola in argento dorato della Germania Reale (1700 ca) della collezione di Selim e Mary Silkha (stima 800mila-1.200.000 dollari). Cortesia di Christie’s

L’asta di Zilkha del 6 febbraio

Esaminando in dettaglio il ricco catalogo di Christie’s composto da 173 lotti per una stima complessiva compresa tra i 8,5 ed il 14,4 milioni di dollari, vediamo che circa la metà (88) degli oggetti proposti sono opere di argenteria antica, stimate tra 6 e 9,4 milioni di dollari. Il top-lot è certamente la tazza Aldobrandini, quella che presenta al centro la figura a tutto tondo dell’imperatore Nerone, e nel piatto le imprese di Augusto, che fu venduta in asta dalla Christie’s di Londra nel luglio 2000 alla cifra di 1.050.000 sterline ed ora dopo 25 anni viene riproposta con una forbice di stima compresa tra i 2 ed i 3 milioni di dollari.

Questa serie di 12 tazze (tazza è il nome usato nel Cinquecento per indicare un’alzata con piatto rotondo e supporto centrale) apparve citata per la prima volta nel 1638 nell’inventario dei beni del cardinale Ippolito Aldobrandini, ma non erano ricordati né l’autore né la provenienza. Furono tutte vendute a Roma poco prima della rivoluzione francese e riapparvero poi nel primo Ottocento nel Regno Unito dove per tutto il secolo vennero attribuite a Benvenuto Cellini, secondo l’antica abitudine di assegnare al caposcuola ogni opera di alta qualità che appariva sul mercato. 

Purtroppo, a causa di incauti smontaggi e rimontaggi, si mescolarono i piatti e i relativi imperatori, poi le tazze furono vendute singolarmente e questo spiega perché quella in vendita ora presenta il piatto riguardante le storie di Augusto associato con la figura di Nerone. Un altro rarissimo oggetto in asta è il mazzo di carte da gioco in argento in semi italiani (probabilmente trevisani) eseguite in argento e argento dorato, dall’orafo di Augsburg Michael Frommer nel 1616.

Le notizie a proposito di questo prezioso mazzo, stimato 500-800mila dollari iniziano solo nei primi anni dell’Ottocento quando apparteneva a Carlotta, Infanta di Spagna; nel 2010 fu venduto da Christie’s a New York a 554mila dollari. Nella vendita non possono mancare i mobili francesi di alta qualità come ad esempio la grande commode con cassetti ed ante, piano in marmo e decorazione in lacca giapponese con personaggi in oro su fondo nero, stampigliata dall’ebanista Joseph Baumhauer (circa 1765), che appartenne a Misia Sert  la famosa pianista russa nota per il suo salotto parigino dove si potevano incontrare artisti come Mallarmé, Ravel e Debussy, confidente di Picasso e di Cocteau, mecenate dei balletti russi di Djagilev e amica intima di Coco Chanel. La stima di 400-600mila è ampiamente adeguata alla qualità del mobile e ad al suo pedegree.

Ricordiamo ancora una scultura di grande interesse per i collezionisti più raffinati: si tratta di un gruppo raffigurante un leopardo femmina in piedi mentre allatta due cuccioli, di 50 centimetri d’altezza ed eseguita nel raro marmo «giallo tigrato» usato in antichità e fino ai primi anni dell’Ottocento, ma comunque sempre in misura limitatissima dato lo scarso quantitativo di materiale reperibile. Si conoscono altre tre figure di leopardo similari a questa eseguite da Antonio Moglia, scultore attivo a Roma intorno agli anni 1765-85; la stima è compresa tra 300 e 500mila dollari.

Un leopardo «giallo tigrato» e i suoi cuccioli attribuito a Antonio Moglia stimato tra i 300mila e i 500mila dollari. Cortesia di Christie’s

L’asta di Aso Tavitian del 7, 8, 9 febbraio

Nella vendita di Sotheby’s relativa agli arredi di Aso Tavitian la scelta degli oggetti da proporre è assai più difficile, infatti la vendita comprende quasi 900 lotti in quattro tornate per una stima complessiva di circa 14 milioni di dollari. Per quanto riguarda la pittura proposta nella prima tornata l’opera maggiormente apprezzata è il ritratto ad olio su tavola di quercia di Margherita d’Austria, dipinto dall’ignoto Maestro della leggenda di Maddalena attivo a Bruxelles tra il 1480 ed il 1537, opera di cui si conoscono altre due versioni, una al Louvre e un’altra nelle collezioni reali inglesi, ma questa in asta, appartenuta anche al cancelliere Adenauer, è probabilmente la migliore delle tre e viene proposta a 1.500.000-2 milioni di dollari.

Anche la Santa Maria Maddalena che legge un codice miniato, tavola di Ambrosius Benson è opera di grande qualità stimata 600mila-800mila dollari. Aso Tavitian amava raccogliere ritratti di tutte le epoche, che lui, non avendo avuto figli, chiamava i miei bambini, per cui in asta segnaliamo ancora una Madonna con Bambino di Daniele Crespi, un ritratto di donna di Giovan Battista Moroni, la giovane nobildonna di Jacob Ferdinand Voet, il colonnello Albemarle Bertie del pittore inglese George Romney. Sfogliando il catalogo della seconda tornata relativo agli arredi della casa newyorkese non possiamo fare a meno di notare che l’oggetto che presenta la valutazione maggiore è il tavolo cinese della metà del XVIII realizzato in legno «huanghuali», minimalista, ma altamente apprezzato dagli acquirenti cinesi che con la stima di 100mila-150mila dollari supera tutti gli altri arredi Giorgio II e Giorgio III di cui abbonda la vendita.

Tipicamente inglese è il grande tavolo da pranzo in mogano a quattro piedestalli (30mila-50mila dollari) che attorniato dalle 18 sedie e poltroncine in stile Chippendale (80mila-120mila dollari) riporta la mente alle sale da pranzo dei grandi manieri inglesi. Naturalmente non mancano le biblioteche, le commodes, i sofà le poltrone e tutti quegli altri arredi d’epoca Giorgio III così personali ed eleganti che caratterizzano l’ebanisteria inglese del XVIII secolo. Tra le curiosità segnaliamo alcune raffinate piastrelle in ceramica smaltata policroma della manifattura di Isnik, impero Ottomano, fine XVI secolo, proposte con stime variabili tra 10mila e 30mila dollari ciascuna.

«Ritratto di Margherita d’Austria» di Maestro della leggenda della Maddalena stimato 1.500.000-2 milioni di dollari. Cortesia di Sotheby’s

Gli arredi del grande cottage di campagna, per nulla rustici, ma anzi molto scelti e ricercati, sono presentati in un terzo catalogo di oltre 300 lotti, tra cui una corposa serie di maschere giapponesi del teatro di Noh databili tra il Settecento ed il primo Novecento, stimate tra 4mila e10mila dollari ciascuna. Di grande qualità sono le coppie di candelieri e candelabri in marmo bianco con applicazioni in bronzo dorato eseguite a Roma da Luigi Valadier non oltre il 1785 e probabilmente facenti parte di un servizio ordinato dal principe Marcantonio Borghese per il suo palazzo romano. Alcuni altri elementi dell’insieme sono ora al Louvre e recentemente ne è stata venduta una coppia a tre luci da Sotheby’s di Parigi a 54mila euro; quelli in asta a N.Y. sono proposti a 12mila-18mila dollari per i candelieri ad una fiamma e a 25mila-40mila dollari per i candelabri.

Questi oggetti, comprati da Tavitian nell’esposizione di Maastricht di marzo 2020 sono probabilmente tra gli ultimi suoi acquisti. Molti sono i mobili cinesi in legno huanghuali (palissandro profumato), quali tavoli e poltrone dette «horseshoe» che raggiungono cifre molto elevate rispetto gli standard europei, una coppia infatti è proposta a 80mila-120mila dollari mentre un esemplare singolo a 50mila-70mila. Sono presenti anche molte porcellane cinesi, prevalentemente decorate in bianco e blu tra cui un raro insieme di 6 tuliperès d’epoca Kangxi, che vengono vendute separate, prima una coppia (40mila-60mila dollari) poi una serie di quattro (120mila-180mila dollari) e questo rappresenta il prezzo di stima più alto del catalogo  del cottage. Per chiudere la vendita è presentata una fiammante Jaguar E-Type, 5.300 cc., V 12, roadster del 1973 con sole 38mila miglia nell’iconico colore B.R.G. a soli 30mila-40mila dollari che certamente piacerà molto agli acquirenti più giovani.

«Santa Maria Maddalena mentre legge un manoscritto miniato» di Ambrosius Benson, dipinto stimato 600mila-800mila dollari. Cortesia di Sotheby’s

Gianfranco Fina, 24 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

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