Laura Giuliani
Leggi i suoi articoliGli incendi che da martedì hanno rapidamente devastato la zona collinare di Los Angeles in California con la distruzione di interi quartieri, l’evacuazione dalle abitazioni e la morte di alcune persone hanno risparmiato Villa Getty a Malibu, secondo quanto riportato in questi giorni dalla stampa statunitense.
Il museo fondato nel 1974 dal magnate americano J. Paul Getty custodisce più di 44mila antichità greche e romane e riproduce nella sua architettura la grandiosa Villa dei Papiri seppellita dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e che in parte giace ancora sottoterra (la planimetria è stata desunta da una parte scavata e disegnata nel 1700 e arricchita con dettagli di abitazioni di Ercolano e Pompei).
Dopo la notizia che le fiamme avevano raggiunto il perimetro dell’edificio senza però arrecare danni alla struttura, il «Los Angeles Times» ha pubblicato ieri un dettagliato articolo a firma di Jessica Gelt che racconta ora per ora le misure intraprese dallo staff per contrastare l’emergenza. Dal resoconto della presidente e amministratrice delegata del museo Katherine Elizabeth Fleming emerge come tutta la regia delle operazioni sia stata da lei diretta insieme con lo staff dal centro conferenze del Getty Center Museum a Brentwood (a circa 16 km di distanza e trasformato in centrale operativa) di concerto con sedici membri dell’equipe rimasti nel museo per «implementare i protocolli di emergenza» e controllati grazie al sistema di telecamere. A risultare fondamentali la capillare pulizia e l’accurata riduzione della bassa vegetazione disposta intorno alla struttura insieme alla potatura delle piante e all’irrigazione del terreno il giorno precedente il divampare delle fiamme, insieme alla consapevolezza di un possibile incendio a causa della forte siccità e dei venti che affliggono la zona. Riportando il racconto di Fleming l’autrice dell’articolo scrive che la preoccupazione più grande era innanzitutto proteggere le collezioni dagli effetti dannosi del fumo e la costruzione a doppia parete delle sale si è rivelata un’ottima protezione. Le valvole per regolare il flusso d'aria erano state spente, così come l'aria condizionata. Le porte del museo venivano sigillate alle 11:04 e alle 11.20 la Villa chiudeva i battenti. Circa 20 minuti dopo, la sicurezza controllava i terreni per assicurarsi che sul posto ci fosse solo personale di emergenza, mentre una squadra aerea di vigili del fuoco scaricava acqua sulla casa colonica, una volta residenza di J. Paul Getty, più vulnerabile alle fiamme perché non costruita con la stessa struttura ignifuga della Villa. Non sono mancati momenti di panico come il rogo dei cespugli dietro al teatro o l’incendio scoppiato al cancello pedonale del museo. Fino al 13 gennaio Villa Getty che da poco ha festeggiato mezzo secolo di vita resterà chiusa al pubblico così come il Getty Center lo sarà fino al 12 del mese.
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