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Il centro commerciale di Altadena, in California, dove si trovava la galleria Alto Beta, distrutto dall’incendio di Eaton l’8 gennaio

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Il centro commerciale di Altadena, in California, dove si trovava la galleria Alto Beta, distrutto dall’incendio di Eaton l’8 gennaio

Incendi a Los Angeles: un primo bilancio per arte e cultura

Molte le strutture distrutte, mentre le gallerie e i musei che sono lontani dagli incendi chiudono e cancellano eventi a causa dello stato di emergenza, del fumo pericoloso e dei venti forti

Benjamin Sutton

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Ampie zone di Altadena e Pacific Palisades sono state distrutte dagli incendi di Eaton e Palisades, che dal 7 gennaio imperversano senza controllo nell’area di Los Angeles. Secondo le stime ufficiali, le fiamme hanno demolito più di 5mila strutture, mentre i morti ad ora segnalati ammontano a dieci.

Alto Beta, una galleria di Altadena, a sud della California, aveva inaugurato il 5 gennaio una personale dell’artista Mary Anna Pomonis. Pochi giorni dopo, il proprietario Brad Eberhard ha postato su Instagram un video che mostra il centro commerciale di Fair Oaks Avenue, dove ha sede la galleria, avvolto dalle fiamme dell’incendio di Eaton. Nella didascalia ha scritto che «la galleria non c’è più», aggiungendo: «Mi dispiace molto per la perdita della mostra di Mary Anna».

Lo Zorthian Ranch, centro d’arte e residenza comunitaria ad Altadena fondato dall’artista armeno-americano Jirayr Zorthian (1911-2004), è stato quasi completamente raso al suolo. «Abbiamo perso tutto, il 95% delle infrastrutture del ranch, tutte le opere d’arte che Jirayr aveva realizzato, i muri di contenimento in legno sono bruciati, il palco è crollato, il ponte non c’è più», ha scritto l’artista e manager del ranch Julia Zorthian sulla piattaforma Gofundme in cerca di sostegno per il personale e per la futura ricostruzione. «Per favore, aiutateci a mantenere questo posto come spazio comunitario per le generazioni di artisti che sono venuti prima e che devono ancora venire».

Il Norton Simon Museum, nella vicina Pasadena, «è sicuro e attualmente non si trova nella zona di evacuazione per l’incendio di Eton», ha annunciato in un post pubblicato l’8 gennaio sulla propria pagina Instagram. Tuttavia, rimarrà chiuso il 9 e il 10 «per garantire la sicurezza di tutto il nostro personale e dei visitatori».

Gli spazi culturali di Pacific Palisades sono stati in gran parte o completamente distrutti, tra cui il Theatre Palisades e la casa storica dell’intrattenitore statunitense Will Rogers, risalente all’inizio del XX secolo. Altre strutture invece, come la Case Study House #8 di Charles e Ray Eames e la Getty Villa, sono state risparmiate, ma restano a rischio (la Getty Villa e il Getty Center di Brentwood resteranno chiusi rispettivamente almeno fino al 13 gennaio e al 12 gennaio). Anche la Thomas Mann House e Villa Aurora, due sedi di borse di studio e residenze per artisti nel quartiere gestite da un’organizzazione non profit tedesca, sono ancora in pericolo: «Secondo i primi rilievi, alcune parti di Villa Aurora hanno resistito agli incendi. Tuttavia, l’edificio rimane in una zona a rischio, si legge in una dichiarazione pubblicata sul sito dell’organizzazione. La Thomas Mann House non ha subito danni. Ma la situazione può cambiare in qualsiasi momento».

Le istituzioni lontane dagli incendi (il Broad, l’Academy Museum of Motion Pictures e il Los Angeles County Museum of Art, ad esempio) hanno deciso di chiudere comunque il 9 gennaio nell’interesse della sicurezza del personale e dei visitatori. Il Museum of Contemporary Art ha annunciato la chiusura di entrambe le sedi di Grand Avenue e Geffen Contemporary «a causa delle attuali condizioni di vento e dei devastanti incendi che stanno colpendo l’area di Los Angeles».

La University of California, Los Angeles (Ucla) ha optato per lezioni da remoto il 9 e 10 gennaio, anche se il campus resta aperto. La sua principale istituzione artistica, l’Hammer Museum, sarà invece chiusa negli stessi giorni. Il Fowler Museum dell’Ucla, chiuso il 9 gennaio, ha posticipato la preview della mostra «Fire Kinship: Southern California Native Ecology and Art», il cui tema, tristemente attuale, è «l’importanza della combustione tradizionale come pratica di gestione del territorio degli indiani della California», come si legge nel comunicato stampa.

Anche gli spazi artistici commerciali della città hanno scelto di rimanere chiusi durante l’emergenza. Regen Projects rimarrà chiuso fino al 14 gennaio e ha posticipato l’inaugurazione della personale di Doug Aitken al 18 gennaio «a causa dell’incendio selvaggio». Gagosian ha rinviato a tempo indeterminato l’apertura della personale di Alex Israel nella sede di Beverly Hills prevista per il 9 gennaio: «Esprimiamo una sincera preoccupazione per tutte le persone colpite». Anche Pace Gallery ha dichiarato che terrà chiuso il proprio spazio di Los Angeles in questi giorni «per eccesso di prudenza». La Night Gallery è chiusa fino a nuovo ordine, come anche la sede di Sean Kelly, che «rimarrà chiusa fino a nuovo avviso per solidarietà con i nostri colleghi, i nostri cari e tutte le persone colpite».

Benjamin Sutton, 10 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

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