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Félix Vallotton Femme aux Coussins (Figura femminile sdraiata su cuscini) 1897 Olio su cartone 23 x 41 cm Collezione privata, Svizzera Foto: Peter Schälchli

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Félix Vallotton Femme aux Coussins (Figura femminile sdraiata su cuscini) 1897 Olio su cartone 23 x 41 cm Collezione privata, Svizzera Foto: Peter Schälchli

Félix di Vallotton, tra intimità e internsità

Un monumento alla bellezza racconta la cifra del maestro di Losanna caratterizzata da una severità fredda per una precisa osservazione della realtà e della vita

La parabola artistica di Félix di Vallotton è di stanza ad Ascona per quattro mesi. 55 opere, tra dipinti, disegni e cicli grafici che spaziano dai paesaggi alle nature morte e alle figure sono in mostra dall'11 maggio al 7 settembre al Museo Castello San Materno. La mostra, dal titolo Un monumento alla bellezza, racconta la cifra di Félix Vallotton si caratterizza per una severità fredda, per un distacco oggettivo e per una precisa osservazione della realtà e della vita, ma al tempo stesso, come recita il titolo, la sua arte è un monumento eterno alla bellezza. La cura è di Harald Fiebig. Il percorso, allestito all’interno del Museo Castello San Materno, documenta le sue principali fasi pittoriche, dagli inizi (1880-92) in cui si dedica ai ritratti, soprattutto della borghesia del tempo “perché – come scrisse alla famiglia nel 1889 – corrisponde alla mia inclinazione ed è il genere in cui ho maggiori possibilità di successo”, all’adesione al gruppo dei Nabis (1893-1900), al periodo di transizione (1901-08) in cui si concentra sul tema del paesaggio, stilisticamente semplificato e sintetizzato in ampie zone di colore com’era tipico dello stile dei Nabis, ma inteso anche come rappresentazione della scena urbana parigina, infine alla stagione della maturità, dove il suo repertorio si amplia di soggetti paesaggistici grazie ai viaggi in Francia, in Italia e in altri paesi dell’Europa. Nel 1913, ad esempio, realizza una serie di vedute di Perugia, nella quale ricerca prospettive insolite per raffigurare le strette vie storiche della città in simbiosi con le verdi colline circostanti che si stagliano all’orizzonte. Conosciuto e apprezzato come pittore, Félix Vallotton ottenne grande fama soprattutto per la sua opera grafica; in particolare, critici e colleghi lo elogiavano come un innovatore di questa forma espressiva, al punto da influenzare numerosi artisti della sua generazione e di quelle successive. Tra le sue serie grafiche più famose quella dedicata alle montagne, che risente dell’influenza delle stampe giapponesi a colori, la stessa che affascinò gli impressionisti e i post-impressionisti, o quella che si focalizza sulla vita metropolitana, così come si svolge tra le strade di Parigi, realizzata con la tecnica della zincografia, dal titolo Paris intense (1893-1894). Verso la fine del XIX secolo, Vallotton rivolge la sua attenzione alla sfera privata della vita borghese e ritorna alla xilografia che gli consentiva di utilizzare i contrasti in bianco e nero in modo ancora più radicale rispetto al passato. Il nero può simboleggiare forza, lusso e silenzio, ma anche morte, tristezza. Nei dieci fogli delle Intimités (1897-1898), considerati come il coronamento della sua opera xilografica, la superficie scura enfatizza sì la sontuosità degli interni, ma nasconde una complessa trama di sospetto, imbarazzo, costrizioni e paura. Vallotton getta uno sguardo dietro la facciata di una vita apparentemente perbenista e virtuosa. Il nero impenetrabile esprime così pessimismo e disperazione nei confronti delle relazioni interpersonali tra uomo e donna. A partire dal 1899, dopo le Intimités, l’artista svizzero-francese torna a concentrarsi maggiormente sulla pittura e realizza solo poche opere grafiche, tuttavia di raffinata qualità. È l’esempio delle xilografie L’Exposition Universelle del 1900-1901 e C’est la guerre (1915-1916) in cui sente forte l’esigenza di soffermarsi sugli orrori della prima guerra mondiale.

Félix Vallotton Bords du Léman (Sulla riva del lago di Ginevra) 1892 ca. Olio su tela 37 x 46 cm Collezione privata, Svizzera Foto: Peter Schälchli

Félix Vallotton, Da Intimités, LʼArgent (Il denaro) 1898 Xilografia su carta 17,9 x 22,5 cm Collezione privata, Svizzera Foto: Peter Schälchli

Félix Vallotton, L’homme poignardé (L’uomo pugnalato) 1916 Olio su tela 97 x 131 cm Kunst Museum Winterthur

Félix Vallotton, Femme au collier bleu (Donna con collana blu) 1925 Olio su tela 79 x 63 cm Kunst Museum Winterthur

Riccardo Deni, 14 aprile 2025 | © Riproduzione riservata

Félix di Vallotton, tra intimità e internsità | Riccardo Deni

Félix di Vallotton, tra intimità e internsità | Riccardo Deni