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La 27ma edizione di Paris Photo si svolge dal 7 al 10 novembre, di ritorno sugli Champs-Élysées nella location storica del Grand Palais, appena (parzialmente) riaperta dopo una chiusura di quattro anni per importanti restauri. La fiera internazionale, fondata nel 1997, diventata il principale punto d’incontro per esplorare le tendenze della fotografia, accoglie 240 espositori, 195 gallerie e 45 editori, di cui 66 partecipano per la prima volta. Sono presenti nomi di alto profilo come Gagosian (New York), Karsten Greve (Colonia), Nathalie Obadia (Parigi), e ancora Pace (New York), Stevenson (Città del Capo) e Fraenkel (San Francisco). Dall’Italia arrivano 15 gallerie: Alberto Damian (Treviso), Die Mauer (Prato), Fellowship (Porto Cervo), Spot (Napoli), M77, Valeria Bella, Podbielski, Ncontemporay, Montrasio Arte e Viasaterna (Milano), Martini & Ronchetti, Matèria e Monitor (Roma), Paci (Brescia) e Studio G7 (Bologna). La maggior parte partecipa nella sezione «Principale», tranne Montrasio, che è nella sezione «Emergence», curata da Anna Planas e dedicata ai nuovi talenti della fotografia contemporanea, presente nella giovane sezione «Digitale» nata nel 2023 e affidata quest’anno alla curatrice Nina Roehrs. Tra gli editori, gli italiani presenti sono L’Artiere, Damiani (Bologna) e Rorhof (Bolzano).
Tra le novità del 2024 una nuova sezione, «Voices», è dedicata alla tematiche contemporanee, curata da Elena Navarro, fondatrice del FotoMexico, Azu Nwagbogu, presidente del Lagos Photo Festival, e Sonia Voss, curatrice indipendente. Quest’anno la fiera ricorda anche due anniversari: i 100 anni del Surrealismo e i 100 anni dalla nascita di Robert Frank, morto nel 2019, al quale Pace dedica una personale che comprende il noto scatto «Trolley» del 1955.
Ospite d’onore è Jim Jarmusch, cineasta e artista statunitense, noto tra l’altro per i film «Brocken Flowers» del 2005 e «Paterson» del 2016, il quale ha realizzato un percorso di opere surrealiste attraverso gli stand della fiera e parteciperà a un dibattito sul suo ultimo film, «Return to Reason», realizzato a partire da quattro pellicole restaurate di Man Ray con una colonna sonora originale composta da Jarmusch insieme al suo gruppo Sqürl. Tra i protagonisti di questa edizione anche Hiroshi Sugimoto da Fraenkel, Charlotte Perriand da M77, Nil Yalter da Mira Madrid e Claudia Andujar da Vermelho (San Paolo). La direttrice di Paris Photo, Florence Bourgeois, quest’anno ha voluto puntare sul tema dei legami umani e della percezione del corpo. Da Suzanne Tarasieve (Parigi) sono infatti allestiti gli autoritratti di Boris Mikhailov e Marie Katayama, mentre Webber (Londra) allestisce l’archivio di Tee A. Corinne sulle comunità lesbiche degli anni Settanta. La fiera propone infine una mostra inedita di scatti di fotografi lituani, con prestiti tra l’altro della Bibliothèque nationale de France, del Centre Pompidou e dell’Unione dei fotografi della Lituania.