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Silvia Conta
Leggi i suoi articoliMilano
PAC Padiglione d’arte contemporanea | INDIA. Di bagliori e fughe
Dal 25 novembre 2025 all'8 febbraio 2026
https://www.pacmilano.it/exhibitions/india/
La mostra presenta il flusso di sperimentazione e ricerca che ha investito l’arte contemporanea indiana in tutte le sue forme espressive. Frutto di un lavoro di ricerca lungo e articolatodel collettivo di artisti RAQS (curatori della mostra assieme a Ferran Barenblit), il percorso espostivo si propone di immortalare come in un’istantanea diverse generazioni di artisti che si confrontano con pittura, fotografia, scultura, installazione, web art e cinema. Uno spaccato sull'arte e sulla vita nell’India di oggi: percorsi solcati da flussi migratori e autostrade informatiche, collegamento (e frattura) tra realtà rurale e innovazione tecnologica.
Fondazione ICA | Marina Rheingantz. Rodamoinho
Dal 20 novembre 2025 al 7 marzo 2026
https://www.icamilano.it/it/mostre/marina-rheingantz-rodamoinho
Nei suoi dipinti Marina Rheingantz si esprime attraverso il colore e la gestualità, lasciando emergere dalla superficie della tela spazi e atmosfere mutevoli. Spesse macchie di pittura a olio, con la loro fisicità, appaiono come l’ordito delle superfici dei tessuti e la trama del paesaggio. Per circa dieci anni, Rheingantz ha sviluppato un corpus di opere tessili, inizialmente attraverso il ricamo e più recentemente attraverso intricate trame jacquard, rivelando analogie tra la sua tecnica pittorica e il ricamo.
Per la mostra Rodamoinho, Rheingantz presenta un gruppo di lavori recenti che ampliano il suo dialogo tra pittura e tessitura, tra astrazione e sedimentazione del ricordo.
Fondazione ICA | Anastasia Sosunova. Crossover
Dal 20 novembre 2025 al 7 marzo 2026
https://www.icamilano.it/it/progetti-speciali/anastasia-sosunova-crossover
Il percorso espositivo riunisce nuove sculture e opere realizzate tra il 2022 e il 2025. Partendo da storie sovracodificate ed episodi personali apparentemente insignificanti, Sosunova le rielabora, celebrando i cambiamenti di significato messi in atto dalle opere, in relazione ad accordi sociali, credenze folkloriche o relazioni parasociali. L’artista sovrappone e deforma immagini, oggetti e materiali carichi di significato, guidando l’attenzione di chi guarda sui modi in cui le nozioni di tradizione e rituale vengono regolarmente distorte per rafforzare l’autorità e narrazioni codificate.
Fondazione Elpis | A te non resta che abitare questo desiderio. Giuseppe Lo Cascio, Stella Rochetich, Natalya Marconini Falconer, Ornella Cardillo
Dal 13 novembre dal primo febbraio 2026
https://fondazioneelpis.org/a-te-non-resta-che-abitare-questo-desiderio
Con questa mostra prende avvio il nuovo programma di residenze d'artista della
Fondazione. Atelier Elpis non è soltanto un’estensione fisica degli spazi, ma un progetto che pone al centro la dimensione del “fare” come tempo condiviso, la sperimentazione come linguaggio e la coabitazione come metodo di ricerca.
Il modello, articolato in cicli di residenza che vedono la presenza simultanea di più artisti, trasforma la Fondazione in un laboratorio aperto, in cui la creazione si intreccia con il dialogo e con il contesto culturale di Milano.
Fondazione Elpis | Basement. The Flower Requiem Whistling Vases. Vica Pacheco
Dal 13 novembre 2025 al primo febbraio 2026
Basement è il progetto di sperimentazione sonora al crocevia tra arte contemporanea, suono e performance che propone un’installazione site specific pensata appositamente per il piano seminterrato della Fondazione. Vica Pacheco è la protagonista della terza edizione con un intervento installativo interattivo dal titolo The Flower Requiem Whistling Vases, in cui una serie di vasi in ceramica modellati in 3D, evoca i ricordi d'infanzia dei grandi bouquet di gigli profumati della nonna dell’artista, il cui odore impregnava la casa di famiglia, e dei vasi di terracotta che sua madre riempiva di ortensie e agapanti. L'installazione invita a ristabilire un legame di empatia e cura verso la natura, sensibilizzando sulla necessità di proteggerla.
Fondazione Luigi Rovati | I giochi olimpici. Una storia lunga tremila anni
Dal 26 novembre 2026 al 22 marzo 2026
https://www.fondazioneluigirovati.org/it/appuntamenti-e-mostre/mostre/olimpiadi/
In occasione dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, la fondazione dedica una grande esposizione alla storia, ai protagonisti e ai valori dei giochi atletici, dall’antichità a oggi, realizzata in coproduzione con il Museo Olimpico e il Musée cantonal d’archéologie et d’histoire, entrambi situati in Svizzera, nella città di Losanna. Per la prima volta in Italia viene presentata al pubblico fuori dal Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia la Tomba delle Olimpiadi (530–520 a.C.), eccezionale testimonianza figurativa dei giochi atletici ed ippici etruschi, oggi di competenza del Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia (PACT). Scoperta nel 1958, alla vigilia delle Olimpiadi di Roma del 1960, la tomba deve il suo nome alle scene sportive che ne decorano le pareti e offre un’occasione unica per ammirare da vicino le celebri pitture murali. Dal Museo Olimpico (Losanna) provengono medaglie, attestati, fiaccole e attrezzi sportivi di grandi protagonisti della storia olimpica: dai guantoni da boxe di Pierre de Coubertin alla maglia di Usain Bolt (Beijing 2008).
Milano, Fondazione Luigi Rovati | I giochi olimpici. Una storia lunga tremila anni
Torino
MAO Museo d'Arte Orientale | Declinazione contemporanee
Dall'1 novembre 2025 al 25 aprile 2026
https://www.maotorino.it/it/evento/declinazioni-contemporanee-3/
Il museo ha avviato la terza edizione di Declinazioni Contemporanee, il programma di residenze e commissioni site-specific che invita artisti a dialogare con la collezione e il museo in continua trasformazione. Nella sezione tibetana della collezione, i registi e artisti Ritu Sarin e Tenzing Sonam presentano un’installazione sonora che rilegge il valore della preziosa raccolta, unica al mondo, di frammenti provenienti dal monastero di Densatil, nel Tibet centrale, celebre per i suoi straordinari reliquiari, riccamente decorati con raffinati bassorilievi e sculture buddhiste. Nelle gallerie cinesi, l’artista coreana Sunmin Park presenta l’installazione video Pale Pink Universe (2025) accompagnata da una nuova serie di disegni che indagano il rapporto tra natura e intervento umano, osservato attraverso l’agricoltura e la vinificazione. Nel corridoio tra le gallerie della Cina e del Giappone, Francesco Simeti presenta una nuova installazione site-specific che conclude il percorso iniziato al MAO con la prima edizione di Declinazioni Contemporanee. Description Generale (A Historical Map of the Other) si compone di una carta da parati, una serie di elementi di tessuto e oggetti luminosi in vetro che accompagnano il visitatore in un viaggio che ripercorre una storia culturale valicando confini geografici e temporali.
L’opera, acquisita dal MAO, propone una rilettura radicale della storia delle Vie della Seta, intrecciando riflessioni sulle appropriazioni orientaliste di questo antico “crocevia eurasiatico”.
PAV Parco Arte Vivente | Binta Diaw. Dove le liane s'intrecciano
Dall'1 novembre 2025 all'8 marzo 2026
https://parcoartevivente.it/dove-le-liane-si-intrecciano/
Dopo le personali di Navjot Altaf, Arahmaiani, Regina Jose Galindo, la mostra di Binta Diaw è un ulteriore messa a fuoco del rapporto tra natura e pensiero femminile in un momento come l’attuale. La mostra prende il titolo dall’elemento vegetale della liana in forma poetica e politica: una pianta rampicante che si attorciglia e resiste alle intemperie, capace di aprire percorsi imprevisti e costruire nuove alleanze vitali con le altre piante dell’ambiente circostante. Diaw si ispira alle tradizioni delle donne afrodiscendenti e alle identità diasporiche per affrontare questioni attuali: questa memoria violenta e vivente riguarda la sopravvivenza di tutti, in un ecosistema ormai giunto al collasso. Al centro della mostra vi è la riflessione sul corpo diasporico e collettivo come luogo di resistenza e di alleanza con il vivente. Così come le liane non crescono mai isolate ma trovano sostegno e possibilità di ascesa solo intrecciandosi con altre piante, anche la memoria della diaspora africana viene raccontata come un tessuto di legami, solidarietà e pratiche di cura. La relazione con la natura diventa spazio politico, territorio relazionale e archivio di saperi ancestrali che si oppongono alla logica estrattivista della piantagione coloniale.
Venezia
Ca' Pesaro | Gastone Novelli (1925-1968)
Dal 15 novembre 2025 al primo marzo 2026
https://capesaro.visitmuve.it/it/mostre/mostre-in-corso/gastone-novelli-1925-1968/2025/07/23930/gastone-novelli/
Gastone Novelli (Vienna, 1925 – Milano, 1968) è stato uno dei maggiori protagonisti della pittura italiana del secondo dopoguerra. La mostra a lui dedicata nasce dall’importante entrata nelle collezioni civiche di alcune opere in donazione dagli eredi dell’artista. L’esposizione rende omaggio a Novelli a cento anni dalla nascita con una ricognizione completa del suo percorso di ricerca attraverso la raccolta delle opere più significative presenti nelle collezioni pubbliche e private italiane. Il percorso di questa antologica, che occupa le otto sale al secondo piano si Ca’ Pesaro, raccoglie circa sessanta opere e pone l’accento sul periodo più intenso della produzione di Novelli, dal 1957 al 1968. Accanto ad alcuni dei suoi più noti, l’esposizione presenta numerose opere finora considerate disperse e che sono state ritrovate successivamente alla pubblicazione del Catalogo generale, molte delle quali mai esposte al pubblico.
Ca' Pesaro | Terry Atkinson. L’artista è un motore di significati
Dal 15 novembre 2025 al primo marzo 2026
https://capesaro.visitmuve.it/it/mostre/mostre-in-corso/terry-atkinson/2024/08/23936/terry-atkinson/
La mostra presenta alcune fasi cruciali del lavoro di Terry Atkinson, uno dei più importanti artisti inglesi degli ultimi decenni. Recentemente entrata nelle collezioni della Tate Gallery di Londra, la sua opera si inscrive nel fronte della ricerca concettuale internazionale. Da più di sessant’anni Atkinson lega, infatti, le dinamiche della storia dell’uomo a quelle dell’estetica, intrecciando le tensioni del comporre a quelle dell’individuo e del suo agire. In questa prospettiva tutta la sua opera è una mappa che disvela gli stretti legami tra immagini, simboli e testi.
Museo Correr | Caratteri. Calligrafia e tipografia: Corea del Sud e Stati Uniti
Dall'8 novembre 2025 all'11 gennaio 2026
https://correr.visitmuve.it/it/mostre/mostre-in-corso/caratteri/2025/10/23939/caratteri/
Nell’ambito della rassegna East West Calligraphy, la Biblioteca del Museo Correr presenta un’esposizione che riunisce quattro artisti contemporanei della Corea del Sud e degli Stati Uniti, accostando le loro opere a documenti antichi conservati nella biblioteca stessa. Il tema unificante sono le scritture fonetiche: l’alfabeto coreano Hangeul e l’alfabeto latino. Le opere di Kim Doo Kyung, Kang Byung-In e Thomas Ingmire propongono la scrittura come gesto visivo e musicale; Amos Paul Kennedy jr. ne esplora invece la potenza comunicativa e sociale attraverso la stampa a caratteri mobili. L’esposizione diventa così un dialogo tra la dimensione umana e intima del segno scritto a mano e la forza comunicativa della parola stampata.
Venezia, Ca' Pesaro | Gastone Novelli (1925-1968)
Firenze
Museo Novecento | Helen Chadwick: Life Pleasures
Dal 25 novembre 2025 al primo mazro 2026
https://www.museonovecento.it/mostre/helen-chadwick-life-pleasures/
È la prima ampia mostra dedicata in Italia a una delle artiste britanniche più radicali e influenti della seconda metà del Novecento. L’esposizione inaugura simbolicamente il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e nasce in collaborazione con The Hepworth Wakefield e la Kunsthaus Graz, dove approderà dopo Firenze. Prima retrospettiva di questa portata da oltre venticinque anni, la mostra ripercorre l’intera carriera di Helen Chadwick (1953–1996), dalle prime opere come In the Kitchen (1977) fino ai celebri Piss Flowers (1991–92). Artista sperimentale e anticonvenzionale, Chadwick ha saputo unire bellezza estetica e materiali insoliti – spesso anche grotteschi – come fluidi corporei, carne, fiori, cioccolato e compost. Con ironia e sguardo femminista, ha ridefinito i confini della scultura e dell’installazione, affermandosi come una delle protagoniste dell’avanguardia britannica del dopoguerra e, nel 1987, tra le prime donne candidate al Turner Prize.
Palazzo Strozzi | Andro Eradze. Bones of Tomorrow
Dal 20 novembre 2025 al 25 gennaio 2026
https://www.palazzostrozzi.org/archivio/mostre/andro-eradze/
Pensata come un percorso unitario tra i due spazi la mostra invita a esplorare l’immaginario visivo di Eradze in cui il tempo scorre in più direzioni, il rapporto tra causa ed effetto scompare e le immagini si caricano di un carattere enigmatico. La ricerca artistica di Andro Eradze è segnata dalla coesistenza di forze in opposizione e dalla esplorazione delle aree di confine in cui si incontrano il naturale e l’artificiale, il domestico e il selvaggio, l’umano e l’animale. I suoi lavori si collocano in una zona di confine in cui le contrapposizioni non si annullano, ma restano aperte, generando un senso costante di attesa e ambiguità.
Roma
MAXXI | Rosa Barba. Frame Time Opem
Dal 28 novembre 2025 all'8 marzo 2026
https://www.maxxi.art/events/rosa-barba-frame-time-open/
L’esposizione, come uno spartito pensato appositamente nello spazio di Zaha Hadid, abbraccia oltre due decenni di ricerca e riunisce una selezione di alcune delle opere scultoree e dei film più significativi di Barba, includendo un nuovo film in 35mm e una nuova scultura. Concepita come una lunga passeggiata immersiva grazie a un display ideato dall’artista, la mostra diventa organismo e membrana capace di presentare una vasta selezione di lavori – tra cui alcuni inediti - in una prospettiva cinematografica e scultorea. Le opere, attivate seguendo una specifica partitura durante gli orari di apertura del museo, entrano in dialogo e instaurano con il pubblico inusuali relazioni. L'industria cinematografica e la sua messa in scena plastica – la luce, le pellicole e le macchine in movimento - sono temi cruciali per Rosa Barba che crea installazioni e “opere filmiche” a metà tra documentario sperimentale e narrativa di finzione, tra memoria e incertezza.
Mattatoio | Keisuke Matsuoka. Le forme dell'umanità
Dal 12 novembre 2025 all'11 gennaio 2026
https://www.mattatoioroma.it/mostra/keisuke-matsuoka-le-forme-dell-umanita
Il pecorso espostivo presenta l’intensa opera dello scultore giapponese Keisuke Matsuoka: la sua ricerca, generata da una realtà concettuale ed espressiva di matrice manifestamente orientale, assume - nel progetto espositivo - una prospettiva articolata e polisemica indagando aspetti oscuri ed evanescenti delle esistenze individuali e collettive. L’idea centrale del lavoro di Keisuke Matsuoka consiste nel tentativo di scoprire, da un punto di vista morfologico-antropologico-culturale e altresì animistico-spirituale, i fili che legano tutti gli uomini prescindendo da ogni componente di genere, etnia, luogo o cultura che possa classificarli o condizionarli. Tutto questo Matsuoka lo analizza e lo ritrasmette con la propria arte, modellando, trasformando, distruggendo e ricostruendo; proprio come fa la natura, proprio come succede alle nostre identità. Il risultato di tale processo storico è modulato in forma creativa attraverso una serie di sculture frammentate e ricomposte e grandi installazioni che deflagrano sulle superfici delle pareti.
Mattatoio | Otello Scatolini. Armonia 5.0. Allorché di due farete uno
Dal 12 novembre 2025 al 3 gennaio 2026
https://www.mattatoioroma.it/mostra/otello-scatolini-armonia-5-0-allorche-di-due-farete-uno
La mostra riunisce le opere realizzate da Otello Scatolini (Roma, 1964) nell’arco di circa quindici anni, unite da uno dei fili conduttori principali della sua ricerca, svolta tra disegno, pittura e scultura: l’armonia del titolo, che l’artista ricerca da alcuni anni anche attraverso una pratica meditativa, trova compimento sia nelle forme, sia nelle tecniche utilizzate, cercando un equilibrio armonico tra marmo, resina, colori e diversi materiali, conferendo alla scultura monumentale la leggerezza dell’acqua.
Firenze, Museo Novecento | Helen Chadwick: Life Pleasures
Napoli
Gallerie d'Italia | Donne nella Napoli spagnola. Un altro Seicento
Dal 20 novembre 2025 al 22 marzo 2026
Sulla scia del successo della mostra "Artemisia Gentileschi a Napoli" (2022-2023) le Gallerie d’Italia propongono la prima rassegna interamente centrata sul ruolo delle donne nelle arti del Seicento a Napoli, un tema finora mai approfondito in maniera sistematica nonostante il crescente interesse per le questioni di genere. L'alto impegno scientifico e organizzativo che la caratterizza intende porre un fondamento solido per future ricerche in un campo di studi ancora frammentario. Il percorso prende avvio con figure di artiste "forestiere" come Lavinia Fontana e Fede Galizia. Le loro opere, realizzate per committenti locali all’inizio del secolo, in un suggestivo parallelo con le novità introdotte da Caravaggio, testimoniano le fitte trame commerciali e collezionistiche di cui la città fu crocevia. Momenti imprescindibili dell’intera vicenda sono l’arrivo di Artemisia – di cui si presentano importanti dipinti mai esposti in Italia – e il breve passaggio in città di Giovanna Garzoni. Ampio spazio è inoltre dedicato alla personalità della napoletana Diana Di Rosa, detta «Annella di Massimo», autentico alter ego della Gentileschi. Una sezione tematica è dedicata alle "dive" napoletane: Adriana Basile, cantante di fama internazionale, e Giulia De Caro, il cui percorso da prostituta a impresaria teatrale è emblematico di riscatto e emancipazione. La mostra valorizza figure anche meno note, come Teresa Del Po, pittrice e miniatrice, o la ceroplasta Caterina De Iulianis, quest'ultima posta in dialogo con la grande scultrice del barocco andaluso Luisa Roldán. L’esposizione si avvale di molti prestiti eccezionali, tra cui il ritratto di Maria d’Ungheria di Velázquez e l’intenso ritratto di Maddalena Ventura, la "donna barbuta", realizzato da Ribera, figure femminili che segnarono in maniera indelebile la Napoli spagnola del Seicento.
Palermo
Museo RISO | Ernesto Morales. A un'eterna luce
Dal 15 novembre 2025 al 9 gennaio 2026
https://www.museoartecontemporanea.it/
Dopo le mostre The beginning and the light al Rothko Museum, in Lettonia, paese natale dell’artista Mark Rothko, e di Tra le ombre dorate del silenzio al Museo dell'Opera del Duomo e al Complesso Monumentale di San Domenico di Prato, una decina di opere di Morales dialogano, in un anelito al sublime, con la Cappella normanna, una delle sedi espositive del Museo Riso. Le pitture di Morales, che ci richiamano alla mente lo spettacolo del cosmo si stagliano sulle pareti di possente pietra dorata della Cappella.
Brescia
Fondazione Brescia Musei | Material for an Exhibition. Storie, memorie e lotte dalla Palestina e dal Mediterraneo
Dall'8 novembre 2025 al 22 febbraio 2026
La mostra riunisce opere di artisti provenienti da zone di conflitto, in particolare dalla regione mediorientale oggi segnata da divisioni e frammentazioni – da Gaza alla Cisgiordania fino al Libano – che hanno vissuto in prima persona la quotidianità della guerra e dell’esilio. A portare la loro testimonianza artistica e culturale gli artisti internazionali palestinesi Mohammed Al-Hawajri, Dina Mattar e Emily Jacir (Leone d’oro a Venezia nel 2007) e l’artista libanese Haig Aivazian. Le opere in mostra sono frutto di importanti prestiti internazionali e provengono da New York, dal National Museum of Contemporary Art di Atene e dalla Sharjah Art Foundation di Sharjah: sono il risultato di opere realizzate in residenze e alcune riproduzioni di cui esistono solo reperti digitali in quando andate distrutte.
Bergamo
Palazzo della Ragione | Matt Mullican. That Person's Heaven
Dal 14 novembre 2025 al 18 gennaio 2026
https://www.theblank.it/blog/matt-mullican-that-persons-heaven/
In occasione del suo 15° anniversario, The Blank presenta, nello storico Palazzo della Ragione di Bergamo, That Person’s Heaven, mostra personale dell’artista americano Matt Mullican. La mostra apre il Festival d’Arte Contemporanea ArtDate, che si sviluppa con oltre quaranta appuntamenti nella città di Bergamo e che quest’anno ha come tema portante il silenzio. Matt Mullican torna a esporre in un’istituzione italiana dopo la retrospettiva al Pirelli Hangar Bicocca (2018), realizzando una nuova grande installazione concepita appositamente per gli spazi di Palazzo della Ragione. Il titolo della mostra fa riferimento a That Person, un personaggio specifico che Mullican incarna durante le sue sessioni ipnotiche, un alter ego che non coincide pienamente con l’artista, ma che ne abita il corpo e ne usa la voce. È un’entità che si esprime con gesti infantili, con un linguaggio apparentemente privo di filtro, a tratti caotico, a tratti sorprendentemente lucido. E proprio in stato di ipnosi è realizzata l’opera che nella sua totalità si presenta come una monumentale griglia quadrata di 16x16 metri, composta da trentadue lavori di uguali dimensioni, realizzati metà in bianco e nero e metà in rosso.
Roma, Mattatoio | Keisuke Matsuoka. Le forme dell'umanità
Bolzano
MUSEION | What We Carry
Dal 13 novembre 2025 al 29 marzo 2026
https://www.museion.it/it/mostre/11659-what-we-carry
Una mostra che intreccia l’arte contemporanea con i valori fondamentali dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026: inclusione, sostenibilità ed eredità. Con opere e ricerche inedite di Sonia Leimer e Christian Kosmas Mayer, e una straordinaria collezione di 43 torce olimpiche (1936–2024), il progetto indaga come il design e il simbolismo di questi oggetti si intreccino con temi di potere, visibilità ed eredità culturale. What We Carry evoca il modo in cui questi valori vengono trasmessi di mano in mano – proprio come le torce stesse – creando un’eredità vivente in cui arte e sport si incontrano.
Rovereto
MART | Sport. Le sfide del corpo
Dal primo novembre 2025 al 22 marzo 2026
In un percorso tematico lungo più di due millenni e mezzo, oltre 300 opere d’arte antica, moderna e contemporanea celebrano la dimensione più straordinaria del corpo umano. Seppur con richiami all’arte antica, la mostra approfondisce con particolare attenzione la produzione moderna e contemporanea, ponendo in dialogo prestigiosi prestiti, provenienti da collezioni pubbliche e private, e capolavori appartenenti alle Collezioni museali. Nel percorso, suddiviso in 8 sezioni tematiche, trovano spazio anche numerosi documenti, oggetti, trofei, fotografie, illustrazioni e pubblicità.
MART | Fanzine! L'incanto ruvido dell'editoria DIY
Dal primo novembre 2025 al 15 febbraio 2026
La mostra presenta per la prima volta una selezione di fanzine italiane degli anni Ottanta e Novanta, acquisite dall’Archivio del '900 negli ultimi due anni, grazie a piccole e grandi donazioni. La preziosa collezione è costituita da materiali provenienti dall'archivio di Piermario Ciani, innanzitutto, ma anche da raccolte donate da Cesare Assenzio, Paolo Chang, Daniele Ciullini, Paolo Della Grazia, Jenamarie Filaccio, Guido Andrea Pautasso e Miguel Piccolrovazzi. La selezione si concentra principalmente sugli anni Ottanta, decennio d’oro delle zine, con titoli come Arte Postale!, Harpo’s Bulletin, 115/220, Onda 400, Attack punkzine, T.V.O.R. – Teste Vuote Ossa Rotte, Stanza 101 e Musique mecanique, quest’ultima con bizzarri allegati come rose di plastica e grasso per motori. Ogni zine riflette un’identità musicale e controculturale, dal punk di Punkaminazione al dark di Amen, dal sound jamaicano di Ital Raggae al noise di Idola Tribus. Negli anni Novanta, il desktop publishing introduce nuovi temi e nuove estetiche. Tra i titoli esposti: Lamer Xtrerm in Neuronet (cyberpunk, rilegata con un bullone), Cyberpunk videozine (VHS), Luther Blissett. Rivista mondiale di guerra psichica, Unexpected communication e Torazine, fino a testate più legate al mondo del divertimento, come la free press Riviera beat. La produzione degli ultimi anni è infine testimoniata dalle zine Disegni matti e Vinile rotto, a evidenziare l’energia creativa contemporanea del Do It Yourself esoeditoriale.
Abano Terme (Padova)
Museo Villa Bassi Rathgeb | Leonor Fini e le Collezione Grafica Bassi Rathgeb. Segni e invenzioni dal Rinascimento al Novecento
Dal 22 novembre 2025 al 15 marzo 2026
https://www.museovillabassiabano.it/leonor-fini-abano/
80 opere tra disegni e stampe, realizzati tra il XVI e il XX secolo: la mostra porta nelle sale del Museo Villa Bassi Rathgeb un percorso che attraversa circa cinque secoli, dal Rinascimento alla seconda metà del Novecento, di cui fanno parte da un lato 55 opere provenienti dalla raccolta grafica della collezione del Museo, donata al Comune di Abano Terme tra il 1972 e il 1980 da Isabella Hübsch, vedova di Roberto Bassi Rathgeb, e dall’altro un corpus di lavori recentemente donati dall’ambasciatore Ugo Gabriele de Mohr, tra le più importanti donazioni mai fatte al Museo, che comprende, accanto a 24 opere grafiche di Leonor Fini, anche 14 dipinti e disegni di Cesare Tallone e del figlio Guido.
Bergamo, Palazzo della Ragione | Matt Mullican. That Person's Heaven
Empoli
Antico Ospedale San Giuseppe | Provincia Novecento. Arte a Empoli 1925–1960
Dall'8 novembre 2025 al 15 febbraio 2026
https://www.empolimusei.it/provincia-novecento-arte-a-empoli-1925-1960/
A distanza di cent’anni un'articolata mostra racconta come, in una provincia apparentemente lontana dai centri cittadini, si sia accesa una delle esperienze più originali del Novecento toscano. Oltre150 opere, molte delle quali mai esposte prima e provenienti da collezioni pubbliche e private, ripercorrono trentacinque anni di vicende artistiche e umane mai indagate prima che, partite da una “stanzina” in via Tripoli, seppero proiettare Empoli nel panorama culturale nazionale come provincia del Novecento. La mostra nasce con l’intento di raccontare le vicende di quella cerchia di artisti che, esattamente un secolo fa, iniziò a riunirsi in una piccola rimessa di attrezzi nell’orto dietro la casa di Mario Maestrelli, in via Tripoli. Mario e l’amico Virgilio Carmignani, adolescenti nel 1925, riuscirono a creare un gruppo di artisti che frequentava la “stanzina” di casa Maestrelli, rielaborando gli insegnamenti dell’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze. Accanto a loro, pittori come Amleto Rossi, Ghino Baragatti, Loris Fucini e Sineo Gemignani, insieme a Piero Sedoni e Pietro Tognetti, contribuirono a formare una generazione che, tra fine anni Venti e decennio successivo, iniziò a farsi notare in ambito nazionale. La guerra segnò una cesura drammatica, influenzando profondamente le loro opere e le loro scelte personali, mentre il Dopoguerra aprì nuove strade artistiche, dal realismo sociale all’astrattismo, segnando l’evoluzione di una comunità creativa. In mostra opere di Mario Maestrelli, Virgilio Carmignani, Amleto Rossi, Ghino Baragatti, Loris Fucini, Sineo Gemignani, Renato e Nello Alessandrini, Enzo Faraoni, Piero Sedoni, Pietro Tognetti, Gino Terreni, Gigi Boni, Dante Vincelle e Cafiero Tuti.
Pordenone
Galleria H. Bertoia, Museo civico d’Arte Ricchieri, Mercati Culturali Pordenone | Sul leggere. Una stagione di mostre fotografiche a Pordenone. Doisneau, Olivia Arthur, Seiichi Furuya e Stefanie Moshammer
Dal 22 novembre 2025 al 6 aprile 2026
Un percorso avviato lo scorso anno e indirizzato al 2027, quando Pordenone sarà Capitale Italiana della Cultura e che ha, come filo conduttore, la parola “leggere”. La prima grande mostra è dedicata al fotografo francese Robert Doisneau (1912 – 1994), in un percorso che si immerge nella sua immensa carriera e nella vastità dei temi da lui trattati, e vuole offrire anche nuovi spaccati sulla sua produzione. Oltre cento fotografie che saranno ospitate all’interno degli spazi espositivi della Galleria Civica Harry Bertoia, in un progetto realizzato grazie all’Atelier Doisneau di Parigi e la collaborazione di Fondazione Artea. L'iniziativa prosegue con un’importante sezione dedicata ai grandi protagonisti della fotografia contemporanea internazionale, con il progetto realizzato in esclusiva della fotografa inglese Olivia Arthur (1980) - membro dell’agenzia Magnum Photos dal 2013 e vincitrice dell’Inge Morath Prize nel 2007 - conosciuta per il suo lavoro documentaristico e per l’approccio intimo e umanista alle storie che racconta. Gli spazi del Museo Civico d’Arte Ricchieri di Pordenone ospiteranno, inoltre, opere del fotografo giapponese Seiichi Furuya (1950) e della fotografa austriaca Stefanie Moshammer (1988), una mostra, quella di quest'ultima, che si svilupperà anche all’interno dei nuovi spazi espositivi di Mercati Culturali Pordenone.
Santa Sofia (Forlì-Cesena)
Galleria d’Arte Contemporanea Vero Stoppioni | Mattia Moreni. Dalla formazione a "L'ultimo sussulto prima della grande mutazione"
Dal 15 novembre 2025 all'11 gennaio 2026
Da settembre 2025 a maggio 2026, prende forma la più grande antologica mai dedicata a Mattia Moreni, figura centrale e inquieta dell’arte italiana del secondo dopoguerra. Il progetto Mattia Moreni. Dalla formazione a “L’ultimo sussulto prima della grande mutazione”, a cura di Claudio Spadoni, è un percorso che coinvolge cinque musei della Romagna: un omaggio corale a un artista che ha attraversato le principali correnti del Novecento – dal neocubismo all’informale – senza mai aderire passivamente a nessuna. Ad aprire il ciclo espositivo è stato il Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, lo scorso settembre, nella sede distaccata dedicata all’arte contemporanea dell’Ex Convento di San Francesco, con la mostra Dagli esordi ai cartelli, a cura di Davide Caroli e Claudio Spadoni e che terminerà l’11 gennaio 2026. Il progetto prosegue poi in altre quattro sedi nelle quali vengono approfonditi ulteriori momenti del percorso artistico di Mattia Moreni: al Museo Civico San Domenico a Forlì fino all’11 gennaio 2026 sono esposte le opere che risalgono al periodo delle Angurie, a cura di Rocco Ronchi; alla Galleria d’Arte Contemporanea Vero Stoppioni di Santa Sofia (FC) dal 15 novembre 2025 all’11 gennaio 2026 saranno visibili gli Autoritratti e le opere conservate presso la Galleria che rappresentano il nucleo più cospicuo delle opere di Moreni conservate in un museo pubblico, a cura di Denis Isaia; al MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna del Settore Musei Civici del Comune di Bologna dal 30 gennaio al 17 maggio 2026 si intende rievocare la grande mostra del '65 all'allora Galleria d'Arte Moderna di Bologna (poi diventata MAMbo) curata all’epoca da Francesco Arcangeli che rappresenta la prima personale di Moreni all'interno di un'istituzione pubblica, per la cura di Pasquale Fameli e Claudio Spadoni; e infine al MAR Museo d’Arte della città di Ravenna dal 27 febbraio al 3 maggio 2026 saranno presentate le opere appartenenti al periodo della Regressione della specie e gli Umanoidi, a cura di Serena Simoni.
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