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Annunciato lo scorso aprile prende il via oggi, 7 luglio, il percorso di recupero dell’ultima porzione ancora da completare del sito archeologico che si apre nel cuore di Brescia tra il Capitolium, con il sottostante Tempio repubblicano, il Foro, il Teatro romano e le domus emerse nell’area di quel palinsesto della storia bimillenaria di Brescia che è l’ex Monastero femminile di Santa Giulia (di fondazione regale longobarda), da tempo diventato l’omonimo Museo. Un unicum nel Nord d’Italia, che si sviluppa lungo l’asse diventato nel 2023 il «Corridoio Unesco».
Oggetto dell’intervento attuale è il Teatro romano (romano, ma rimasto in uso per le assemblee civiche fino all’età dei Comuni), che sarà inaccessibile fino al 30 luglio, per poi aprirsi ai visitatori nell’intero mese di agosto, mentre dal primo settembre sarà nuovamente chiuso durante la settimana per permettere l’operatività del cantiere di scavo aperto nel settore orientale. Tutti gli altri tesori del grande sito archeologico saranno invece regolarmente visitabili.
Sempre dal primo settembre, e fino al prossimo marzo, il sito archeologico sarà non solo fruibile ma, grazie a questa campagna di scavo, regalerà a visitatori, turisti e cittadini (per questi ultimi l’accesso è gratuito) un nuovo contributo informativo messo a punto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia e da Fbm-Fondazione Brescia Musei, con momenti di comunicazione e condivisione e con percorsi di archeologia pubblica e didattica che, nei fine settimana e nei giorni festivi, permetteranno di approfondire con uno sguardo inedito il patrimonio archeologico in corso di scavo.
Finanziati dal MiC con il supporto del Comune di Brescia e di Fbm e diretti da Serena Solano della locale Soprintendenza, gli scavi (imprescindibili premessa per ogni intervento successivo) sono stati preceduti da indagini preliminari condotte negli ultimi mesi dalla Soprintendenza stessa e, dopo la rimessa in luce e il restauro dell’«ima cavea» (2023), permetteranno di ricostruire la storia del Teatro romano in vista del complessivo restauro architettonico e delle nuove forme di fruizione delineate dal progetto di massima firmato dall’architetto (sir) David Chipperfield.
La conclusione del cantiere di scavo, seguita immediatamente dall’avvio dell’intervento di restauro e rifunzionalizzazione, è prevista per l’inizio del 2026. A gestire il sito è Fondazione Brescia Musei (presieduta da Francesca Bazoli e diretta da Stefano Karadjov), che ha saputo inserire l’intervento negli «Emblematici Maggiori 2024» di Fondazione Cariplo, in quanto «legacy di Capitale italiana della cultura».
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